Concluso, la notte del 14 agosto, il percorso che ha portato i 30 giovani partecipanti a lasciare un segno nelle numerose tappe di avvicinamento al Santuario De finibus Terrae, un messaggio di pace, di condivisione, di solidarietà con tutti i popoli del Mediterraneo. “Mediterraneo e pandemia: curare gli sguardi per un nuovo respiro di pace”, infatti, è stato il tema dell’edizione 2021 della Carta di Leuca, il meeting internazionale promosso dalla Fondazione di partecipazione Parco culturale ecclesiale “Terre del Capo di Leuca-De Finibus Terrae”.
Le ultime tappe (Nardò, Aradeo, Matino, Ugento e Alessano) hanno visto i giovani condividere alcune esperienze significative: a Nardò l’incontro con il poeta Franco Arminio, a Ugento incontro pubblico con Essa Eskander, direttore dell’Osservatorio permanente sul Mediterraneo di Eurispes e promotore del “Cammino della Sacra famiglia in Egitto”, e con Alessandra Rodolfo dei Musei Vaticani, ad Alessano la sosta in preghiera intorno alla tomba di don Tonino Bello. Il 14 agosto a notte il pellegrinaggio notturno “Verso un’Alba di pace” con destinazione il sagrato del santuario di Leuca, insieme al vescovo Angiuli, attraverso stradine rurali costellate dalla presenza di numerose cripte, cappelle e chiese intitolate alla Vergine Maria. Alle ore 6.30 la cerimonia conclusiva con la proclamazione e la firma di “Carta di Leuca 2021”. Poi la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Gjergj Meta, vescovo albanese di Rrëshen, con il discorso del vescovo di Ugento-Leuca mons. Vito Angiuli e i saluti del prefetto di Lecce Maria Rosa Trio, della vice presidente della Regione Puglia Loredana Capone e del sindaco di Castrignano del Capo Santo Papa.
« “La Carta di Leuca” – ha affermato mons. Angiuli – è ormai un appuntamento del Capo di Leuca che sente la responsabilità di essere ponte tra Europa e Mediterraneo e custode del messaggio profetico di don Tonino Bello. Siamo alla sesta edizione di quello che per noi è un laboratorio di futuro. Quest’anno abbiamo voluto a tutti i costi realizzare l’evento in presenza anche ridimensionandolo e facendolo vivere solo a 30 giovani, valorizzando in modo particolare il legame con l’Albania».