1. Quali consigli si sente di dare ai ragazzi che ritornano a scuola?
Noi abbiamo alunni dai 3 ai 14 anni. Qualche consiglio mi sentirei di darlo ai ragazzi della scuola media dagli 11 ai 14 anni: di rispettare le regole per contrastare l’emergenza covid. Perché i ragazzini in questo periodo della pre adolescenza sono sostanzialmente un po’ restii a rispettare tutte le regole (distanziamento, mascherine…). Con gli altri bambini siamo noi adulti sostanzialmente a sovrintendere alle loro azioni.
2. Quali sono le precauzioni che le famiglie devono prendere e che i ragazzi devono mantenere, per evitare nuove ondate pandemiche?
Assolutamente l’uso delle mascherine quando si trovano in ambienti di socialità, il distanziamento evitare gli assembramenti, igienizzare le mani, la cura dell’igiene con il gel o con il sapone, non strofinarsi gli occhi o il naso, se non dopo che uno si è lavato o igienizzato le mani. Più in generale: evitare situazioni di promiscuità
3. La vaccinazione anticovid porta all’ottenimento del green pass, obbligatorio per il personale scolastico: presidi, docenti, impiegati, collaboratori. Ma nessuno è esonerato dal seguire le precauzioni: le mascherine sono obbligatorie per tutti, dai 6 anni in su e nelle palestre dove si può stare senza è obbligatorio mantenere 2 metri di distanza. Come si sta organizzando l’istituzione scolastica a riguardo? E qual è il risultato che si sta ottenendo in merito?
All’ingresso il personale controlla il Green pass utilizzando la piattaforma indicata dal ministero. Per quanto riguarda i docenti qui abbiamo avuto un elevato turn over: la metà del collegio docenti è rinnovata. Il personale che effettua il controllo del Green pass all’ingresso mi ha comunicato che è tutto regolare; quindi sostanzialmente una risposta tranquilla.
4. Quali consigli si sente di dare al personale docente? Quali precauzioni avete preso e quali saranno le indicazioni che verranno consegnate ai docenti?
Dunque, le indicazioni sono sempre le stesse, già dallo scorso anno, con le uniche variazioni in merito al distanziamento e al controllo del Green pass. Abbiamo inoltre i percorsi tracciati per terra, sia per gli ingressi che per le uscite in tutti i plessi, con disposizione all’ingresso, in tutti gli ingressi delle mascherine e dei gel sanificanti, sia per il personale che per gli alunni. Gli ingressi dove è possibile sono anche differenziati, cioè cerchiamo di aprire il maggior numero di porte sia per gli ingressi che per le uscite. L’ingresso sia per gli alunni che per gli adulti è sempre comunque distanziato, con gli appositi percorsi segnati. C’è inoltre la rotazione dell’utilizzo dei bagni con le ricreazioni differenziate per classi, in modo che non si crei mai assembramento nei bagni, che rappresentano un ambiente piuttosto delicato e per ogni momento di ricreazione di ogni classe c’è un collaboratore scolastico che igienizza di volta in volta, abbiamo i turni fissi vicino ai bagni per la ricreazione, in modo da mantenere gli ambienti puliti e igienizzati. Abbiamo inoltre i vaporizzatori per la fine delle attività didattiche, con i quali viene spruzzato il liquido consigliato dal ministero della salute. Ne abbiamo uno per plesso, per cui questa igienizzazione, compresa il lavaggio dei giocattoli per i bambini della scuola dell’infanzia viene fatta quotidianamente.
5. Quali sono le lacune o perlomeno gli aspetti critici evidenziati con questa pandemia nell’ambito scolastico che si potrebbero cambiare, correggere o migliorare?
Dal mio punto di vista una delle problematiche evidenziate da questa pandemia è la differenza tra le classi sociali: quelle più deboli sono state maggiormente penalizzate. Ovviamente per i giovani, soprattutto per i ragazzini dagli 11 ai 14 anni, ha segnato in maniera significativa il loro affetto psicologico. Ci sono state forme non dico di depressione conclamata, ma quasi. In merito alla didattica a distanza francamente non ne abbiamo mai avvertito la necessità prima, perlomeno nel primo ciclo della scuola dell’obbligo; per noi è impensabile attivare la dad, quando un bambino deve imparare a leggere e a scrivere, a differenza insomma dell’università. La scuola è stata massacrata, siamo stati l’unico settore che ha lavorato sempre senza fermarsi mai, non è stato semplice. Uno degli aspetti più critici è quello della fascia più debole dei ragazzini dagli 11 ai 14 anni, che in effetti non sono stati seguiti molto dai genitori; alcune famiglie non sono state presenti, si è visto dai risultati delle prove Invalsi, dove ragazzini bravissimi si sono ridotti appena alla sufficienza; lì ha agito tutto l’aspetto psicologico, l’isolamento, la solitudine il fatto di non poter fare delle attività.
Personalmente sono comunque contenta, per quanto riguarda la scuola primaria, perché non immaginavo di ottenere, nonostante tutte le difficoltà nell’imparare a leggere e a scrivere a distanza, dei risultati così buoni.
6. Cosa si aspetta dai prossimi mesi di ripresa?
Li vedo un po’ incerti, diciamo che non mi aspetto più niente, speriamo chiaramente che passi presto, ormai abbiamo affrontato di tutto e siamo pronti a tutto, dal tracciamento, alle chiusure delle classi, a chi porta la mascherina e a chi non la può portare. Quindi l’unica cosa che ci auguriamo è che passi presto.
a cura di Gioia Catamo