“La cultura cambia il clima” è il tema intorno al quale ruota la candidatura di Taranto e della Grecìa Salentina a Capitale Italiana della Cultura 2022.
La partecipazione al bando del Mibact delle due realtà segna un passo importante nell’affermazione dell’identità comune per storia, cultura e tradizioni. I dodici comuni della Grecìa, in un primo momento autonomamente in corsa per la prestigiosa candidatura, hanno aderito al progetto del capoluogo ionico puntando sull’elemento ambientale che fa di Taranto il simbolo di un riscatto necessario e urgente. Riscatto che avverrà attraverso la cultura. Il dossier presentato ha avuto successo e ora Taranto e la Grecìa salentina sono tra le prime 10 candidate finaliste a Capitale italiana della Cultura 2022. C’è anche Bari con il culto di San Nicola come elemento di identità, segno di accoglienza, intercultura e solidarietà.
«Nel nostro dossier c’è più anima – ha dichiarato il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci – altri ne hanno affidato la redazione ad agenzie specializzate perché sono in cerca di una vetrina che aiuti la ripartenza. Per noi è, invece, la partita della vita, perché certifica un movimento che questa città ha già avviato e che vede nella cultura e negli eventi driver fondamentali per la trasformazione della propria immagine. Siamo la città che ha organizzato più eventi e festival dopo il lockdown, siamo contenti di farlo. Condividiamo con gli amici della Grecìa Salentina molte cose, ma soprattutto la consapevolezza che siamo ciò che raccontiamo e, in un progetto, siamo ciò che lasciamo dopo di noi». Per i paesi della Grecìa hanno un posto di rilievo storia, cultura, patrimonio materiale e immateriale e naturalmente il griko che per secoli li ha custoditi.
Si saprà a gennaio 2020 chi la spunterà tra le dieci finaliste.