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giovedì, Novembre 21, 2024

La Puglia “diffusa” attraverso le associazioni

Quella internazionale è a Gioa del Colle

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Scriveva così Cesare Pavese ne “La luna e i falò” nel 1950. Allarghiamo lo sguardo e abbracciamo tanti paesi, tutti i paesi di un’unica regione. E allora “Una regione ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via…” E dalla Puglia se ne sono andati in tanti  nei vari flussi migratori, verso le Americhe nei primi anni del Novecento e dagli anni Sessanta in poi verso il nord Europa. Migrazioni che non sono mai terminate: negli ultimi decenni sono numerosissimi i giovani preparati e dinamici che cercano opportunità lavorative  o di studio fuori dai confini pugliesi.

Pugliesi sparsi in tutto il mondo, ma con la Puglia nel cuore. È il forte legame con la terra d’origine che anima le tante associazioni di Pugliesi nel mondo ora raggruppate nell’Albo  istituito con la legge regionale dell’11 dicembre del 2000 e normate dal successivo regolamento del 3 ottobre 2001. La Regione Puglia ha istituito per i  Pugliesi nel mondo un ufficio dedicato  perché riconosce in loro “nelle loro famiglie, nei discendenti, nelle loro comunità una componente essenziale della società regionale ed una risorsa da attivare al fine di rafforzare i legami con i paesi ospitanti”. L’obiettivo è chiaro: “costruire e consolidare le reti di collaborazione, di cooperazione e di scambio tra i sistemi socioeconomici e culturali regionali con le comunità di pugliesi nel mondo promuovendo, allo stesso tempo, l’immagine della Puglia all’estero”.

Cattedrale di Altamura

Tutto questo all’interno di un Piano annuale approvato dalla Giunta regionale. Strumento di mediazione e di comunicazione sono le associazioni di pugliesi presenti nei cinque continenti. Sono davvero numerosissime: 198 quelle che hanno la sede operativa fuori dalla regione;  8 le associazioni di giovani pugliesi all’estero con sede operativa fuori dai confini nazionali; 13  le federazioni che raggruppano le associazioni; 48 quelle con sede  in Puglia che operano con continuità e specificità a favore degli emigranti pugliesi. Di questo gruppo fa parte l’Associazione internazionale Pugliesi nel mondo, riconosciuta con decreto regionale nel 2008, con sede a Gioia del Colle  e guidata dal presidente Giuseppe Cuscito. Come ogni anno l’associazione assegnerà un premio ai pugliesi che si sono  distinti nei vari campi nel contesto di una cerimonia ripresa da tutti i media regionali che quest’anno si sarebbe dovuta tenere il 12 dicembre ad Altamura. Causa emergenza Covid-19 la data è slittata al 22 maggio del prossimo anno, ipotesi già paventata dal presidente Cuscito nell’intervista che segue.

Quanto pesano sul consenso dell’associazione l’ele- mento nostalgia di chi vive lontano e l’affermazione delle comuni radici?

Tantissimo. Si rivolgono da noi e non solo corregionali nati o aventi origine pugliese e ci chiedono di tutto (dalla ricerca di un proprio familiare perché hanno perso le sue tracce, consigli per organizzare un periodo di vacanze in Puglia, acquisto e/o vendita di immobili o altro, contatti per prodotti agro alimentari e tanto altro ancora…).

Omaggio floreale del presidente Cuscito a Manila Nazzaro

Quante  sezioni locali ci sono e quanti sono i soci?

Innanzitutto ci pregiamo di annoverare  ben 500 soci onorari, tutti illustri pugliesi che vivono in Puglia, in altre regioni e nazioni, eccellenze di ogni genere (scienziati, imprenditori, artisti, managers, scrittori ecc…) fra cui il grande Maestro Riccardo Muti, Al Bano, Joe Mantegna. Abbiamo avuto un periodo eccezionale con migliaia di

associati sparsi in ogni parte del pianeta e con moltissime sezioni locali dove si organizzavano iniziative di ogni genere. Negli ultimi anni ci sono stati dei cambiamenti soprattutto con l’avvento del digitale anche perché avere una sede ha dei costi e, non essendo finanziati da alcun ente istituzionale, non è facile per  tutti sostenere

delle spese; in molti casi, ci si appoggia presso altre associazioni, locali di esercizi commerciali (ristoranti-pizzerie), studi e uffici di un socio.

Il legame con la Puglia non è solo di cuore, di affetti e di condivisione, di tradizioni e riti, ma presenta dei  risvolti pratici che possono avere ricadute sull’economia.  Mi sembra che questo sia il senso dell’Apulia Worldwide Reference (AWR). È così? 

Certo. È una novità che è partita da poco ma bisogna meglio strutturarla. Purtroppo questa pandemia ci ha bloccati perché a breve avevamo in calendario una iniziativa per meglio illustrarla nei dettagli.

(Diventando un Socio Apulia Worldwide Reference (AWR) la tua attività e i tuoi prodotti entreranno nella grande famiglia dell’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo”, la più imponente organizzazione di corregionali in assoluto, che vanta coordinamenti e sezioni locali in varie località italiane e estere e con migliaia di iscritti, sparsi in ogni parte del mondo.  Aziende operanti in qualsiasi settore (produzione, servizi, cultura, spettacolo, turismo, ricettività, agenzie, istituti bancari e assicurativi ecc…), liberi professionisti (avvocati, ingegneri, architetti, odontoiatri, medici, agronomi, geometri, notai ecc…) ma anche associazioni ed enti, potranno essere segnalati e consigliati come AWR sul nostro sito web, visitato ogni mese da migliaia di utenti di ogni parte del globo. Diventeranno, così, riferimenti di fiducia anche per chi, lontano dalla Puglia, potrà “sentirsi a casa”, grazie a prodotti e servizi offerti da corregionali, ma anche per chi, pur non essendo pugliese, apprezza la qualità del lavoro e dei prodotti dell’operosità di noi pugliesi).Così l’iniziativa viene presentata sul sito dell’associazione.

La possibilità di domanda/offerta lavoro trova spazio e ha successo?

Diciamo non molto a dir il vero per la domanda. Invece per l’offerta riceviamo offerte soprattutto dall’estero e dai Paesi asiatici e del Centro America per il settore di ristorazione, negli ultimi mesi anche da Paesi africani.

Il Premio Pugliesi nel mondo ha avuto sempre  grande consenso. Quest’anno  si terrà ad Altamura e mi sembra di capire che non ci sia molto impegno da parte di chi dovrebbe collaborare fattivamente. Saranno premiate 15 personalità che si sono distinte in tutti i campi. Ci può anticipare il nome di qualche premiato?

Questa manifestazione, unica nel suo genere, cresce sempre di più. Ormai, tanti importanti enti istituzionali, annualmente,  ci fanno pervenire prestigiose candidature di pugliesi che hanno fatto grande l’Italia e la nostra Puglia  in ogni settore. Per questa edizione, l’XI, abbiamo già i 15 selezionati che hanno già accettato e assicurato la propria presenza, ma, come da accordi con la commissione, i nomi vengono ufficializzati soltanto pochi giorni prima della manifestazione. Questo evento è sempre patrocinato, da parecchi anni dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e sin dalla prima edizione dalla Regione Puglia. Purtroppo, non abbiamo avuto un buon riscontro da parte delle aziende e imprese locali della città di Altamura, che ha tante potenzialità  sia nel settore agroalimentare (soprattutto con i prodotti da forno e il suo pane) sia in quello della produzione di salotti.

Ci avrebbe fatto piacere essere affiancati e contribuire a promuoverli, ma sino ad oggi, nessuno si è reso disponibile. Peccato! Comunque, per  la  pandemia in corso, è possibile che la cerimonia del Premio venga rinviata ad altra data e presumibilmente nella primavera del 2021. La decisione entro la metà di novembre, valutando la situazione in Italia e le prossime misure che saranno adottate dal Governo.

Per le difficoltà del momento che stiamo vivendo, siamo tutti concentrati sul presente. Facciamo uno sforzo e guardiamo al futuro: come vede l’associazione nei prossimi anni?

In grande crescita, con tanti contatti che quotidianamente riceviamo di interesse di ogni genere. Attendiamo sviluppi riguardanti il Covid-19, bisogna attendere, dopo di che il nostro territorio avrà necessità di riprendere a galoppare e la nostra organizzazione sarà utilissima, più che in passato, con tutti i mezzi a nostra disposizione contribuire a far crescere il “Made in Puglia” nel mondo.

di Maria Rosaria De Lumé

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