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giovedì, Novembre 21, 2024

Giuseppe Spirto

La popolazione mondiale si prepara a superare il traguardo degli 8 miliardi di abitanti, ma l’aumento riguarda i Paesi ad economia più fragile, in larga parte nell’Africa sub-sahariana. In Occidente si registra un calo demografico costante. In Italia nel 2021 i nuovi nati non superano i 400.000 contro i 746.000 morti.
Colpa della Pandemia, delle incertezze economiche e sociali, problemi familiari o generazionali?

È vero, la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi di abitanti, ma secondo i recenti studi demografici avrà difficoltà ad arrivare a 8,5 miliardi e poi comincerà il declino. Anzi, il declino probabilmente è già iniziato con l’avvento della pandemia Covid-19. La crescita della popolazione mondiale attuale non sta avvenendo in relazione al numero delle nascite ma all’allungamento della vita. Si vive di più, ma allo stesso tempo il mondo invecchia. Oltre alla pandemia, In Italia tre fattori chiave stanno cambiando la struttura della nostra popolazione a) l’urbanizzazione, b) il tasso di natalità c) l’invecchiamento.

Giuseppe Spirto, Medico ginecologo, Dirigente Responsabile U.O.S.V.D. Ginecologia Territoriale ASL LECCE, Presidente Regionale dei Ginecologi Consultoriali (AGICO) Regione Puglia. Segretario Regionale SUMAI per la Puglia

L’urbanizzazione è la migrazione di persone che si spostano dalla campagna alla città, ciò significa adattarsi ad un nuovo stile di vita il cui prezzo da pagare è più elevato. A ciò si aggiunge ed è connesso un ulteriore aspetto che è dato dall’emancipazione femminile. Le donne trasferitesi in città hanno più probabilità di avere accesso a un’istruzione, di fare carriera e di essere informate su prevenzione e metodi contraccettivi. Questo ha ripercussioni sul tasso di natalità poiché l’età media delle donne che diventano madri si è alzata e le gravidanze adolescenziali sono diminuite drasticamente. La coppia giunge sempre più tardi al desiderio di avere dei figli. La riduzione delle probabilità di concepimento è proporzionale all’età della donna. Questa è una delle ragioni per cui sempre più coppie incontrano difficoltà concezionali.

Il Presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo afferma «La natalità in calo, la mortalità tra i nostri anziani in aumento, l’invecchiamento che procede inesorabile: senza la consapevolezza diffusa e azioni adeguate la pandemia rischia di diventare la “tempesta perfetta” per la demografia italiana».
Cosa si può fare per contenere questa “tempesta”?

La pandemia ha influito sulla crisi demografica. L’Italia è stata tra i primi Paesi dell’Unione Europea ad essere colpita dal Covid 19. Il persistente stato di angoscia legato alla malattia e allo scenario precario vissuto finora non ha aiutato affatto i potenziali nuovi genitori che, trovandosi per la maggior parte in una situazione instabile a livello lavorativo ed economico, non si sono sentiti pronti a mettere su famiglia. È dunque necessario dare un aiuto concreto alle giovani coppie per dare un nuovo impulso alla piramide demografica che è alla base dello sviluppo del nostro Paese. Occorre finanziare una serie di politiche in favore delle famiglie, emanare provvedimenti per aiutare il lavoro di genitori, favorire le possibilità per le donne di conciliare il lavoro con la famiglia e disporre, a bassi costi, di servizi per l’infanzia.

Siamo cresciuti in un Paese dove non era raro incontrare uomini di nome Decimo: il decimo nato di una famiglia. Oggi siamo il Paese dei figli unici, quando va bene, spesso per scelta, talvolta no. Come interviene la scienza?

La scienza interviene con le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Prima della scienza è opportuno promuovere una campagna di informazione presso la popolazione perché la legge n. 40 del 19 Febbraio 2004 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” assegna al consultorio familiare un ruolo fondamentale come presidio della famiglia e della coppia in particolare per le problematiche della sterilità e dell’infertilità umane. La denatalità nel nostro Paese è il problema. L’Italia è agli ultimi posti per numero di nati tra gli Stati Europei. Ciò ha ripercussioni economiche e sociali in ogni ambito. La legge 19 Febbraio 2004 ar. 3 punto 1 (modificala legge n.405 1975 (legge istitutiva dei consultori familiari) al primo comma dell’art.1 sono aggiunte le seguenti lettere: d bis) l’informazione e l’assistenza riguardo ai problemi della sterilità e dell’infertilità umane nonché alle tecniche di procreazione medicalmente assistita; d ter) l’informazione sulle procedure per l’adozione e l’affidamento familiare.

Quali rimedi propone la Puglia?

Oltre ai consultori familiari, a sostegno della famiglia e delle coppie, la Regione Puglia ha istituito lo sportello virtuale “Puglia forfamily”.  Lo sportello ha il compito di informare le famiglie sulle opportunità che offre la Regione Puglia in merito ai provvedimenti propri del Piano di politiche familiari. Allo sportello “Puglia forfamily” lavora un team che rende accessibili e fruibili dalle famiglie le determine, le norme, le delibere, i bandi regionali. Attraverso i canali social lo sportello riceve segnalazioni, proposte, criticità direttamente dalle famiglie e dalle associazioni.

di Gioia Catamo

Pubblicato il 9 dicembre 2022 alle ore 18:53

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