Domani ricorre la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, ma in Italia, come in molti altri Paesi europei, le competenze Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) sono ancora poco diffuse e non sufficienti a soddisfare la crescente richiesta del mercato del lavoro. Le percentuali – già esigue – si fanno ancor più drammatiche quando si parla di donne. Sebbene ad esempio il PNRR destini il 40 per cento delle risorse per la ricerca a progetti coinvolgenti il sesso femminile, sebbene numerosi fondi europei siano concepiti per rispettare le differenze di genere.
Necessario insomma un cambio culturale, a partire dalle scuole: un obiettivo già intrapreso da tempo dal Soroptimist International d’Italia, associazione di donne di alto livello professionale che da quasi un secolo opera per il miglioramento della condizione femminile. E che nel 2017 ha promosso ad esempio il progetto SI fa STEM in collaborazione con il MIT Boston, l’Osservatorio di Pavia, l’associazione Gi.U.Li.A e Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti sezione di Milano, pensato per rimuovere gli stereotipi che impediscono una libera scelta e promuovere l’interesse per le carriere STEM presso le studentesse delle scuole secondarie. Come nel 2018 presso l’Istituto De Pace di Lecce, diretto da Silvia Madaro Metrangolo, grazie a un convegno durante il quale sono state presentate le testimonianze di giovani donne salentine che hanno scelto l’ambito tecnico scientifico, e quella di scienziate che hanno rotto il famigerato soffitto di cristallo, con lo scopo di offrire alle studentesse esempi positivi. Il progetto è stato organizzato e realizzato da alcune socie del Soroptimist Club di Lecce: la referente di progetto Elisa Greco, Lucia Castellano, Antonella Miglietta e la presidente Maria Rosaria Buri Barsi.
Nel 2019 il Soroptimist Club Firenze ha realizzato invece l’app “Maggie- Il Tesoro di Seshat”, per allenare il pensiero logico-matematico di bambine e bambini della scuola primaria e il problem solving, aiutandoli ad allentare l’ansia della matematica grazie a un videogioco in cui la protagonista, Maggie, si cimenta nella risoluzione di divertenti enigmi per completare la storia. Al sostegno economico del progetto e alla promozione dell’app, presentata in Parlamento il 30 gennaio 2019 e premiata come Best Applied Game 2019 e sostenuta dal Miur, hanno contribuito il Soroptimist International d’ Italia e altri 48 club sparsi su tutto il territorio nazionale; il Soroptimist Club di Lecce si è molto impegnato per la diffusione dell’app, scaricabile gratuitamente e nel 2019 presentata nelle scuole della provincia.
Anche il progetto IBM NERD (Non E’ Roba per Donne), cui collaborano i Dipartimenti di Informatica e Ingegneria informatica di diverse università italiane, ha l’obiettivo di far avvicinare al mondo dei bit e più in generale alle materie scientifiche le studentesse delle scuole superiori. Partner dell’edizione 2023 sono, oltre a Soroptimist Italia, Enel, Generali e Intesa San Paolo. Tale progetto, gratuito, aderisce al manifesto Repubblica Digitale del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione e ha il patrocinio di Inclusione Donna. Ad esso, quest’anno per la prima volta, partecipa anche il Soroptimist Club di Lecce con Unisalento: la presidente Maria Eugenia Congedo, grazie alla fattiva collaborazione di alcune socie, è riuscita ad ottenere l’adesione di 130 studentesse del territorio. il primo febbraio scorso, con un’assemblea on line, è stato illustrato il progetto formativo che avrà come obiettivo la creazione di un’assistente virtuale grazie ai servizi di intelligenza artificiale. Seguiranno laboratori su piattaforma on line ed infine un incontro, il 19 maggio, in cui verranno premiate le migliori iniziative. “Sono felice che il nostro Club e l’Università del Salento siano stati scelti dal Soroptimist nazionale per partecipare al progetto NERD? – Non E’ Roba per Donne?”, racconta la presidente Congedo. “E sono felice anche per il numero delle studentesse che hanno aderito; 130 ragazze alla nostra prima edizione è un bel risultato. Ragazze che hanno scelto di mettersi in gioco, di provarci… e che magari scopriranno di avere un talento nascosto in ambito scientifico”.