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sabato, Novembre 23, 2024

Il tempo dell’attesa – di Antonella Negro

Quando si pensa al tempo pensiamo a quello che ci manca o a quello che abbiamo perduto, ma pochi pensano al tempo che è stato impiegato affinché noi potessimo diventare “grandi”, non nel senso di importanti, autorevoli nella società civile, ma “grandi” nel significato di individui autonomi e inseriti nel contesto sociale e lavorativo.

Quanto tempo infatti occorre per arrivare a tanto? Il nostro corpo è costituito da tante cellule che nell’insieme formano un organo, più organi formano gli apparati e quindi un corpo vivo; partiamo dalle cellule primordiali dalle quali si origina l’embrione cioè la vita: i gameti. L’incontro tra loro determina un abbozzo di vita che piano piano nei giorni e nei mesi diventa un “esserino” che si chiama prima embrione nel sacco gestazionale e poi feto che pulsa insieme al cuore della sua mamma; attraverso la placenta, ospitata nell’utero, il feto può realizzare la sua vita intrauterina. Ci vuole tempo per nascere, nove mesi è quello necessario per la nascita. Quanto tempo ci mette la mamma per far sì che tutto proceda per il meglio: dedica il suo tempo alla corretta alimentazione, ai controlli ostetrici, allo stile di vita sano; giorno dopo giorno, si avvicina all’evento della nascita.

Ma non finisce qui, il neonato, a sua volta, ha bisogno del suo tempo per crescere. Ci vuole tempo per mettere a posto tutti i tasselli “del mosaico vita” e dietro ad ogni passo c’è una “mano invisibile “ che guida tutto. Il corpo umano è il miracolo di tutto ciò e l’unione del genere maschile e femminile innesca questo evento meraviglioso che si chiama vita. Ogni volta che si verifica una nascita si evoca una intensa commozione nel personale che assiste la gestante; in sala parto il tempo non conta, pare che non scorra mai, la parola tempo in sala parto perde ogni significato perché per una volta la vita nascente oscura, ferma il tempo almeno nelle menti e nel cuore degli operatori della sala parto.

 Esiste il tempo nelle patologie tempo dipendenti (ictus, infarto, politraumi ecc.): quando si verifica un’emergenza, allora il tempo è prezioso e ogni istante è un tempo interminabile. Quindi, la parola tempo è un fattore legato agli eventi positivi e/o negativi delle persone.

di Antonella Negro (ginecologa)

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