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venerdì, Ottobre 18, 2024

Intervista al dott. Marco Galati, da Parma al Messico, da Milano al Salento: un viaggio di formazione, salute e ritorno alle origini.

Il Sud, terra di cultura ed eccellenze, di menti in movimento che a volte trovano il coraggio di tornare o viaggiano su e giù per l’Italia decidendo comunque di fissare la propria dimora nella terra d’origine, dedicandosi alla crescita del territorio, diffondendo conoscenza, competenze e amore.

La storia di Marco è un esempio illuminante di questa scelta e un’ispirazione per le nuove generazioni a non arrendersi nonostante i sacrifici e le difficoltà del percorso.

Marco Galati è un medico chirurgo salentino specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed estetica: ha studiato all’Università di Parma conseguendo una prima specializzazione e una seconda alla prestigiosa scuola del Dott. Guerrerosantos (dopo regolare concorso) in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica con particolare approfondimento della Chirurgia Ricostruttiva mammaria, chirurgia di mano, chirurgia di Labio palatoschisi e chirurgia estetica. Attualmente è chirurgo plastico libero professionista con attività a Milano, Lecce e Parma, amministratore della società Elite Plastic Surgery e con all’attivo migliaia di interventi chirurgici (circa 250 interventi chirurgici di chirurgia plastica da primo operatore all’anno). Referente per il Salento e la Puglia dell’Istituto Europeo di Oncologia a supporto delle pazienti oncologiche operate c/o l’Istituto.

Cosa ti ha spinto a lasciare la tua terra d’origine?

Sono arrivato a Pama per studiare Medicina perché a Lecce ancora non c’era questa facoltà: volevo fare chirurgia plastica, è sempre stato un mio sogno e adoravo tale specializzazione. Poi ho capito presto che la chirurgia plastica in Italia era gestita da un ristretto circolo di professionisti universitari ed ho dovuto sgomitare facendo tanta gavetta in reparto per entrare in specializzazione. I 5 anni in Italia mi sono serviti soprattutto per rafforzare l’ambito estetico ricostruttivo mentre in particolare per la parte estetica, per approfondire ulteriormente, mi sono trasferito in Messico dove ho frequentato una delle migliori scuole in America Latina, accumulando moltissima esperienza e lavorando anche per i bimbi affetti da labio palatoschisi (labbro leporino). Poi però sono rientrato in Italia scegliendo Milano, poiché ho avuto un importante incarico presso lo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) del dott. Veronesi in particolare lavorando sulla ricostruzione mammaria. Ho scelto di lavorare nel settore privato dividendomi tra Milano, Parma e Lecce dove intanto avevo avviato la mia clinica: peraltro sono diventato il referente per la Puglia dello IEO nella ricostruzione mammaria. Milano mi ha sempre offerto tantissime opportunità ma sono salentino e l’idea di tornare a casa mia, nella mia terra d’origine, ha iniziato insinuarsi insistentemente: così ho trasferito la mia famiglia ed ho scelto di ancorare le mie radici al Sud pur viaggiando tra Milano, Parma (una settimana al mese circa) e la mia clinica in Salento. A Parma mi sono sempre sentito un po’ estraneo mentre Milano mi ha accolto con la sua multiculturalità, trovando tante persone come me: per questo resto in parte in tale città, anche perché posso aggiornarmi sul lavoro, mi dà lustro, grande qualità professionale e torno nella mia terra dove mi sento più felice, coi miei affetti, la mia famiglia.

Cosa manca e cosa miglioreresti della Puglia?

Mi mancava moltissimo il calore della gente del Sud, sentirmi a casa mia, la mia famiglia, gli affetti le mie origini e la cultura, il clima, il mare.

Migliorerei tanto al Sud: lavoro bene, ho un ottimo tenore di vita e sono orgoglioso soprattutto di essere stato capace di diventare un riferimento importante per i malati oncologici perché essendo il riferimento pugliese dello IEO per la ricostruzione mammaria aiuto le persone che hanno tumore al seno con pochi soldi ed è il mio tempo migliore poiché evito a tali pazienti anche i viaggi costosi al Nord e questa è una grande soddisfazione umana oltre che professionale (ho ricevuto il premio “Salento nel cuore per la medicina” dal Comune di Carmiano per tale motivo). Tra i vantaggi di avere trasferito mia moglie e mia figlia non posso dimenticare la sicurezza del Salento rispetto a Milano, il clima, la generosità delle persone: penso che Lecce, Maglie siano cittadine con una qualità della vita impagabile. Se hai un buon lavoro al Sud riesci a vivere benissimo e puoi permetterti cose che altrove diventano costose come banalmente mangiare fuori casa. A Milano i miei clienti sono facoltosi perché la classe media non può permettersi le mie tariffe, mentre in Salento ha un tenore economico diverso e più sostenibile da vari punti di vista. Inoltre, il sistema scolastico è ottimo.

Del Sud sicuramente bisognerebbe rendere più efficienti i mezzi di comunicazione e trasporto (senza auto non ti muovi: i pazienti del Nord che arrivano in Salento devono essere guidati per raggiungere la clinica!).

Migliorerei la qualità di vita delle persone: il sistema sanitario pugliese ha alcune eccellenze ma non è paragonabile a quello ad esempio di Milano. Capisco che questo dipende da un’economia regionale più efficiente al centro-nord e forte come in Lombardia e in Emilia-Romagna. La burocrazia in Italia è difficile e nel Sud è catastrofica: l’imprenditore pugliese che decide di aprire la sua attività è un eroe e incontra vari ostacoli (per non parlare dei NO che riceve e che bloccano i lavori per mesi o anni!), per non parlare di altre nazioni in cui ci sono molte più agevolazioni.

In generale, so bene che al Nord ho moltissime opportunità di crescita e sviluppo professionale: ad esempio a Milano mi sono specializzato nelle rinoplastiche guadagnando ottimi compensi. La verità è che tornare in Salento mi rende felice e questo ripaga ampiamente la mia scelta di viaggiare su e giù per l’Italia.

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