La Puglia, regione caratterizzata da una storia affascinante e complessa, con oltre 3000 anni di tradizioni consolidate è stata storicamente segnata da conquiste e dominazioni, divenendo un autentico crogiolo di culture e civiltà. L’impatto di queste influenze è evidente nell’architettura, che spazia dai castelli alle torri e si manifesta tanto nelle grandi città quanto nei piccoli borghi, nelle campagne e lungo la costa.
I Normanni, stabilitisi nel territorio pugliese, adottarono una politica difensiva distinta da quella bizantina, procedendo all’incastellamento di tipo militare-feudale che aveva una concezione di rafforzamento del potere e consisteva in costruzioni ex novo, ampliamenti e rifacimenti con una tipologia replica dell’architettura militare romana: uno o più corpi di fabbrica addossati alla alta cinta muraria, di forma quadrangolare con quattro torri quadrate agli angoli e corte centrale. Inoltre attuarono una ristrutturazione del territorio con l’ampliamento di sette manieri e l’edificazione di ventinove castelli disposti secondo un preciso programma difensivo atto a proteggere i luoghi più esposti al nemico.
Tra i tanti castelli pugliesi costruiti in epoca normanna, molti sono legati alla figura di Federico II, il quale li ampliò e talvolta li trasformò anche in nobili dimore durante la sua permanenza nella nostra regione.
Un simbolo indiscutibile della Puglia è Castel del Monte, eretto dall’Imperatore Federico II di Svevia nel 1240 e riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, noto per la sua inconfondibile forma ottagonale che ha suscitato tanto interesse negli studiosi di tutto il mondo.
Gli Angioini, successivamente ampliarono i castelli normanni mediante la presenza di ulteriori torri quasi sempre a forma circolare lungo le mura del nucleo principale. Gli Aragonesi cerchiavano i castelli con ulteriori recinti esterni di sovente turriti con bastioni a punta di lancia ubicati negli angoli e muniti di elementi difensivi quali bocche da fuoco e casamatte all’interno dei bastioni.
Nel corso della storia, i castelli pugliesi furono soggetti a invasioni da parte di Spagnoli e Veneziani, subirono trasformazioni interne durante l’epoca borbonica, assumendo funzioni di carcere e gendarmeria come nel caso dei castelli di Bari e Trani.
Il territorio pugliese è disseminato di sistemi di difesa che si estendono dal mare verso l’entroterra e viceversa. Una prima linea di difesa dal mare è costituita dalle torri costiere, di epoca vicereale, poste a guardia del territorio a seguito dell’eccidio di Otranto avvenuto nel 1480; una seconda linea difensiva verso l’entroterra si individua dalla presenza di castelli e di torri interne mentre una terza linea è rappresentata dalle molteplici masserie fortificate. Questo patrimonio storico-architettonico costituisce un sistema fondamentale per comprendere la strategia di difesa adottata contro le incursioni nel corso della storia e contribuisce a individuare itinerari culturali e turistici dell’intera regione attualmente.
Oggi il percorso alla scoperta delle fortificazioni pugliesi si arricchisce della visitazione di castelli medievali, torri di avvistamento, masserie fortificate, città di fondazione e storiche dimore che, purtroppo, spesso versano in stato di degrado e richiedono interventi di recupero e conservazione per tutelare questo patrimonio culturale da potenziali speculazioni. La salvaguardia di questi beni storici richiede un impegno significativo e una crescente consapevolezza delle potenzialità del patrimonio fortificato pugliese, testimone di secoli di storia.
di Antonella Calderazzi – architetta e Marina de Marco – architetta