da “Puglia tutto l’anno” aprile 2020
Politica e sindacalista italiana, Teresa Bellanova è nata a Ceglie Messapica; lascia gli studi per andare a lavorare nei campi. Giovanissima, entra nelle organizzazioni sindacali dei braccianti e si impegna contro la piaga del caporalato. Il 28 febbraio 2014 è stata nominata sottosegretario di Stato al lavoro nel governo Renzi, ed, in seguito, il 29 gennaio 2016, viceministro dello sviluppo economico. Dal 5 settembre 2019 ministra delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Conte II.
Intervista alla ministra Teresa Bellanova
Teresa Bellanova, nessuno più di lei può capire il dramma che sta vivendo il Salento con la Xylella. Bracciante, sindacalista, già sottosegretaria allo Sviluppo Economico e ora Ministra per le Politiche Agricole, ma soprattutto: pugliese, del Salento. Come lo vede e vive questo dramma?
Vedo quello che vedono tutti: un paesaggio che l’avanzare del batterio ha totalmente modificato e che noi dobbiamo essere capaci di rigenerare. Non a caso dico con forza noi. Solo un lavoro veramente corale potrà avere i risultati sperati.
Ad oggi non vi sono ancora rimedi efficaci per contenere e combattere questo flagello. Quali sono le indicazioni del Governo e del suo Ministero in particolare?
Rigenerare il paesaggio, avere cura del territorio, contenere e contrastare l’avanzare del batterio vanno di pari passo. Abbiamo finalmente a disposizione il Piano per la rigenerazione olivicola, 300 milioni in due anni. Le parole chiave sono precise: indennizzi, investimenti, ricerca.
Va assolutamente recuperato il tempo perduto: monitoraggio, rimozione degli alberi infetti, reimpianti, utilizzo di pratiche agronomiche mirate a ridurre il rischio di diffusione della malattia, sostegno al reddito degli agricoltori, investimenti produttivi per il rilancio del territorio, sostegno a frantoiani e florovivaisti. Bisogna voltare radicalmente pagina. Ricerca e innovazione devono essere nostre indiscutibili alleate.
Quale sarà il paesaggio che il Salento offrirà nei prossimi anni?
Nessun paesaggio è statico, i luoghi e i territori mutano continuamente. In questa trasformazione sono convinta che l’agricoltura può e deve avere un ruolo centrale. La qualità dei territori non è in astratto. Troppo spopolamento, troppo abbandono e troppo consumo di suolo. è su questo che dobbiamo essere capaci di incidere fortemente. Perché accada, sostenibilità ambientale, sociale, economica si tengono fortemente. Il paesaggio del Salento nei prossimi anni avrà bisogno dell’impegno e della responsabilità di tutti. Dobbiamo lavorare perché agricoltura e agroalimentare siano fortemente attrattivi per le nuove generazioni, la più straordinaria leva per l’innovazione su cui possiamo contare. E perché siano sempre più a trazione femminile. Nuove generazioni e donne. è uno dei miei obiettivi prioritari.
Qual è il destino dei piccoli coltivatori e produttori di olio? Quali gli aiuti previsti?
Questo piano è degli agricoltori. E prevede azioni appropriate oltre che per l’accelerazione degli espianti e il reimpianto, per il risarcimento dei danni subiti dalle imprese agricole e dai frantoi oleari, le figure economiche più colpite e su cui è necessario concentrare l’attenzione per la ricostruzione e rigenerazione del sistema economico e produttivo.
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Ho sempre pensato che il sorriso sia uno dei modi che abbiamo per accogliere gli altri. Il grande Charlot aveva ragione: un giorno senza un sorriso
di Maria Rita Pio