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domenica, Novembre 24, 2024

Quando è il vino che sceglie la donna Il richiamo della terra, la Cantina di Giusi Terribile

Giusi Terribile

Il richiamo della terra, la Cantina di Giusi Terribile

Ci sono vini “etichettati per le donne”, leggeri e profumati che, in quanto tali, vengono proposti alle donne. Non ho nulla contro questi vini, che apprezzo, ma ogni vino ha una sua storia che va al di là delle differenze di genere. Dietro ogni vino un percorso di conoscenza, di scelte, di passione. Tutte caratteristiche che segnano la cantina di una donna produttrice e sommelier, Giusi Terribile, con cui condivido alcune esperienze: siamo entrambe Sommelier AIS e abbiamo avuto il prof. Aldo Specchia come maestro, io alle elementari, lei al corso da Sommelier.

Prima di mettere radici con il suo vigneto a Manduria, Giusi si è allontanata da casa dove aiutava a gestire l’agriturismo di famiglia a Poggiorsini (BA). Qualcosa l’ha spinta a cercare altrove, e ha fatto bene perché la sua voglia di conoscere, di sapere, di placare quella strana insoddisfazione, l’ha portata a conoscere luoghi e persone che in qualche modo l’hanno aiutata a capire cosa la rendeva veramente felice. Ha trovato la giusta scintilla per accendere un sogno che non sapeva di avere, ha capito che bisognava tornare al punto di partenza, la terra: acquista oltre 2 ettari di vigne coltivate ad alberello di Primitivo, precisamente uno a Manduria e l’altro fra Sava e Manduria. Con le idee chiare sulla scelta di conduzione in vigna e in cantina, Giusi nel 2014 produce il suo vino, un IGP “Terribile” primitivo in purezza e un IGP “Carattere terribile” Primitivo di Manduria 60% e Negroamaro 40%.

Ecco, la terra è stato un richiamo irresistibile, è nato un rapporto intenso di rispetto e amore che viene ricambiato con un prodotto finale di grande soddisfazione. Si possono solo immaginare le sensazioni della prima vendemmia nell’assaggiare il frutto di un lavoro lunghissimo.

Ha dovuto superare pregiudizi in quanto donna che “sa” il carattere che deve avere il suo vino?

Sinceramente non ho mai avuto nessun episodio spiacevole in quanto donna, anzi, nella mia vita ho sempre lavorato con molti uomini, soprattutto nel mio impegno come imprenditrice agricola… Il mio uomo di campagna è appunto un uomo, poi c’è l’enologo, il cantiniere; però la vendemmia è quasi totalmente affidata alle sapienti mani di un bellissimo gruppo di donne, così come la potatura. Forse il mio carattere “Terribile” ha contribuito…

Il carattere di un vino rispecchia molto il carattere di chi lo fa: qual è l’aggettivo che vi accomuna?

C’è chi dice che il mio è un vino elegante come me, ma lo lascio dire ad altri, io preferisco pensare che sia un vino coraggioso, frutto di una terra aspra e ferrosa come la terra rossa sulla quale cresce, con inverni miti e talvolta piovosi e con estati lunghe e torride. Un po’ come una donna che a 44 anni, con due bambini di 2 e 3 anni, senza saper nulla di viticoltura, si butta con coraggio in una esperienza favolosa come quella di produrre vino… rosso, il mio preferito, con carattere.

Ha un obiettivo ambizioso?

Il mio obiettivo è continuare a fare vini che mi piacciano, magari fare un’altra etichetta. Vorrei produrre un vino rosato, sarebbe bello… soltanto 3 etichette. Vorrei continuare a fare vini artigianali che mi somiglino e magari prendere qualche altro premio internazionale, per farli conoscere sempre più anche all’estero.

Quale vino l’accompagna quando si ferma a pensare su quanta strada ha fatto e cosa ha realizzato?

Ovviamente il mio “Terribile”, la prima annata, il 2014, il mio primo figlio. Ci ho tenuto tanto e non dimentico mai da dove sono partita, quando non mi conosceva nessuno. Ero una donna in un mondo di uomini (ora un po’ meno), dove c’erano tante cantine blasonate e soprattutto tante etichette di Primitivo. Però ci ho creduto tanto, mi sono impegnata tanto, il mio vino ha cominciato ad appassionare sempre più persone e ora ho le mie piccole soddisfazioni.

Potremmo parlare tanto del vino, ma vale la pena assaggiarlo e abbinarlo a quale piatto?

Il “Terribile” è sicuramente un vino piuttosto strutturato che richiede piatti altrettanto strutturati come per esempio cacciagione, carni succulente, primi piatti molto conditi, ma anche dessert al cioccolato.

Il “Carattere Terribile” è più versatile, può essere abbinato a primi piatti con verdure, secondi di carne o anche di pesce più complessi come baccalà con melanzane.

Non resta che gustarli tutti e due.

A cura di Maria Rita Pio

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