Franco Cassano. A passeggio sui confini di Franco Chiarello, Edizioni Radici Future, 2023
Per indole, per formazione culturale, e poi per preminente interesse scientifico, Franco Cassano è stato un instancabile esploratore di territori di confine, di quelle linee che separano e al tempo stesso connettono popoli, nazioni e culture. A partire dal confine a lui più prossimo, il lungomare di Bari, luogo principe delle sue lunghe passeggiate, dove terra e mare si incontrano e si toccano. Nella biografia intellettuale di Cassano questi due elementi costituiscono una esemplare metafora della modernità, le cui complesse traiettorie egli ritiene di decifrare meglio collocandosi ai suoi margini geografici (il Mediterraneo, il Sud, Bari) e sociali (l’Altro) piuttosto che nei suoi sfavillanti centri metropolitani. Senza posizioni pregiudizialmente contrarie rispetto ai suoi valori fondativi, ma con una visione radicalmente critica delle sue derive fondamentaliste, prime fra tutte l’onnipotenza del mercato e la mercificazione di ogni ambito di vita.
Semi di anguria di Salvatore Tommasi, Esperidi Edizioni, 2021
La storia di una bambina e delle sue sorelle, orfane in breve tempo di entrambi i genitori, all’inizio degli anni Cinquanta. La storia di un piccolo paese del Salento che sogna, attraverso l’impianto di una fabbrica tessile, lo sviluppo economico e il riscatto sociale.
Due storie unite dall’ambigua figura di un industriale del Nord, assecondato da un prete maneggione e da politici incauti. A lui viene affidata, attraverso una cospicua elargizione di contributi statali, la prospettiva della rinascita postbellica in un territorio di ataviche povertà e diseguaglianze. A lui viene affidata anche la sorte delle tre bambine, la più piccola delle quali conta i giorni con i semi d’anguria.
La portalettere di Francesca Giannone, Nord, 2023
Italia, anni ’30. Un paesino del Sud. Una donna del Nord. Un incontro che cambierà entrambi. Un’emozionante storia d’amore e di riscatto
«In giro a piedi tutto il giorno, con la pioggia o con il sole. Ci perderesti la salute. Siamo seri. Non esistono portalettere donna.»
«Finora», disse Anna
Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.