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giovedì, Novembre 21, 2024

La Puglia delle cento masserie Francesco Paolo Pizzileo

Itinerari di turismo narrativo tra tradizione, natura e benessere

Le masserie, eccellenze pugliesi con particolarità architettoniche legate tipicamente al nostro splendido territorio, un patrimonio regionale rivalutato negli anni e in grado di attrarre un numero sempre crescente di turisti non solo italiani, ma anche stranieri.

Chi ha visitato una masseria pugliese, lo sa bene per esperienza diretta. Lo sanno bene i personaggi famosi che, negli ultimi anni, hanno provato l’emozione e il sogno di vivere nelle masserie ed hanno sperimentato la grande bellezza di vivere a contatto con la natura che le circonda senza deturparne l’anima. È un’esperienza che permette di recuperare un rapporto con sé stessi più vero, per alcuni versi di vivere allo stato brado, toccando con mano un patrimonio sociale e culturale enorme, fatto anche di prodotti genuini della terra, piatti contadini straordinariamente gustosi nella loro semplicità e un ritmo di vita più lento e salutare.

A differenza di simili realtà europee, come i Paradores in Spagna o i Relais Chateaux francesi, le Masserie pugliesi non sono gestite dallo Stato ma dai privati, che di solito sono i proprietari stessi. L’ospitalità pugliese è proverbiale, i posti sono quasi tutti sapientemente curati per preservare il loro fascino primitivo e rurale e persino il tocco di lusso rispecchia le tradizioni del luogo. Ciò offre la possibilità al visitatore di scoprire come si viveva secoli addietro e di immergersi nello spirito intimo di queste incantevoli dimore rurali dove il fascino dell’architettura tradizionale incontra la bellezza intramontabile di luoghi da sogno immersi nella natura. Il cuore della Puglia, dal Salento al Gargano fino alla Valle d’Itria, è la bellezza di sentieri che si snodano tra distese di ulivi secolari, dai tronchi imponenti e contorti, muretti a secco bianchi, masserie e trulli immersi in campi che profumano di genuinità, sotto il sole cocente dell’estate, anelli di congiunzione del turismo slow fra i centri abitati costieri e interni.

Nella Valle d’Itria, incantevole lembo di terra della Puglia, la mano dell’uomo lavora insieme alla natura e crea panorami d’incanto. Qui le masserie nascondono meraviglie, come le grotte carsiche e gli antichi frantoi ipogei: vale la pena scendere nel cuore della terra e guardare da vicino questi antichi luoghi di vita. A due passi dalla valle dei trulli vi è il territorio di Crispiano, oggi riconosciuto come “Unicità” della Regione Puglia. Qui suscita grande interesse il “Percorso delle Cento Masserie” che racconta l’evoluzione negli anni della civiltà contadina, la bellezza della riserva naturale Bosco delle Pianelle e lo stretto rapporto con il brigantaggio ottocentesco.

Numerose e affascinanti le masserie previste dal percorso

Tra queste la “Masseria Monti del Duca” costruita nel XV secolo, dotata di cappella affrescata, antica torre medievale, caseificio, oleificio, allevamenti avicoli, bovini ed ovini; la “Masseria Russoli”, oggi di proprietà della Regione Puglia poiché centro per la conservazione del patrimonio genetico dell’asino della razza “Martina Franca” e forziere che custodisce e valorizza estese zone di bosco con macchia mediterranea.

Ed ancora, la “Masseria Le Monache”, risalente al XVI secolo e oggi azienda agricola dotata di modernissimi impianti, tanto che le  sue produzioni di uva da tavola, ciliegie ed albicocche sono esportate nei mercati esteri. Particolarmente affascinante è la visita al frantoio ipogeo e ai monoliti giganti situati all’ingresso della masseria.

Il Museo della Civiltà Contadina “Masseria Lupoli” è allestito nelle sale dell’affascinante architettura rurale ai piedi delle Murge Tarantine, circondata dal verde paesaggio mediterraneo. I reperti che raccontano la civiltà contadina di un tempo sono sistemati nella torre medievale e si articolano in nove sale tematiche dove il visitatore può anche ammirare la ricostruzione di alcuni ambienti tipici delle dimore popolari del primo Novecento. Il tutto in una cornice paesaggistica che rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale ed artistico per la regione pugliese.

Affascinante anche la “Masseria Pilano”, risalente al  XVII secolo e oggi azienda cerealicola e zootecnica con allevamenti bovini ed equini. Ciò che più suscita ammirazione è la caratteristica struttura ricettiva ricavata dopo una meticolosa operazione di restauro delle antiche stalle e dei trulli.

Alla fine del percorso non  è difficile immaginare come erano le masserie alla fine dell’Ottocento: le stalle piene di cavalli, le schiene curve dei braccianti la sera, i passi del massaro nelle stanze padronali, i ritmi lenti della campagna.  E poi l’arrivo, come un fulmine a ciel sereno, dei briganti.

Da anni, a Crispiano si svolge tra le masserie uno spettacolo teatrale, che attrae turisti, ma anche residenti, ispirato alla storia del brigantaggio ottocentesco. Oltre 60 attori, musicisti e comparse, tutti orgogliosamente volontari, rievocano il brigantaggio meridionale post-unitario, mettendo in risalto alcuni personaggi emblematici che, tra il 1860 e il 1864, concentrarono le scorribande nel territorio di Grottaglie, Montemesola, Martina Franca e Crispiano dove, nella battaglia della Masseria Belmonte, venne annientato il grosso della banda mentre il capo Cosimo Mazzeo, detto Pizzichicchio, riuscito a fuggire, fu in seguito catturato alla “Masseria Ruggeruddo”.

Oggi, nelle numerose masserie che costellano la Puglia, molto è rimasto intatto: l’atmosfera che si respira tra gli ampi cortili e nelle stanze ha il sapore di quella dignitosa eleganza e del fascino antico di un mondo rurale vivo più che mai. Molte cose, invece, sono cambiate e in meglio: la cura per i dettagli, l’attenzione al nuovo e la voglia di reinventarsi sono frutto di uno spirito conservativo e innovativo allo stesso tempo. Lo spirito di chi ha capito che per tenere in vita il passato, serve guardare al futuro. Un volano di turismo e investimento che contribuisce a muovere l’economia pugliese e attrae soprattutto chi è alla ricerca di luoghi affascinanti e incontaminati.

a cura di Francesco Paolo Pizzileo

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