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giovedì, Novembre 21, 2024

La Regione Puglia a sostegno delle piccole e medie imprese

Ne parla il dott. Crescenzo Antonio Marino, dirigente Sezione Ricerca ed Innovazione nell’ambito del Dipartimento Sviluppo Economico

La Regione Puglia a sostegno delle piccole e medie imprese attraverso due avvisi emanati dalla sezione Ricerca innovazione e Sviluppo economico. Di che si tratta?

Sono due avvisi che hanno diversi punti in comune:  InnoAid  e Inno Process, con cui la Regione Puglia intende cofinanziare, a vantaggio delle piccole e medie imprese, il tessuto produttivo regionale con la realizzazione di progetti di investimento in innovazione attraverso l’acquisizione di servizi avanzati e qualificati che devono consentire alle imprese di  creare conoscenza sul mercato e di accedere alle tecnologie disponibili. Il  fine è quello di sviluppare,  nel caso di Innoaid, nuovi prodotti  e,  nel caso di Innoprocess, nuovi servizi.   I due avvisi si inseriscono nel Programma operativo regionale  2014-2020 nell’ambito del documento di Strategia regionale per la ricerca e l’innovazione basata sulla Smart Specialisation per il ciclo di programmazione 2014-2020. Hanno in comune il meccanismo   del contributo a fondo perduto che non può superare il 50% del valore del progetto complessivamente inteso. Questi progetti si devono inserire  in una delle tre aree di specializzazione intelligente. In modo specifico:

– Manifattura sostenibile:  declinabile nei settori applicativi: fabbrica intelligente meccanica,   manifatturiero, trasporti; Aerospazio-Aeronautica;  Meccatronica.

– Salute dell’uomo e dell’ambiente: Benessere della persona (terapie innovative e farmaceutica, diagnostica, bioinformatica); Green Blue economy (tecnologie per le energie, ambiente e territorio); Agroalimentare, agroindustria.

– Comunità digitali, creative e inclusive: Industria culturale e creativa (social innovation, design; Beni culturali.

Quali  le caratteristiche di InnoAid?

InnoAid  è stato avviato nel primo quadrimestre del 2019. Le categorie di servizi che vengono finanziate sono cinque:

– servizi di consulenza per l’innovazione guidata dal design servizi finalizzati al supporto dello sviluppo  di nuove idee e strategie basate sull’analisi delle tendenze di mercato;

– servizi di consulenza per l’innovazione di prodotto/servizio finalizzati alla progettazione tecnica di dettaglio di nuovi prodotti/servizi e/o miglioramento delle loro caratteristiche funzionali e prestazionali che possono riguardare ricerca e sviluppo, ma anche progettazione, calcolo, studi di fattibilità; quindi studi che dovranno tra l’altro tener conto dello stato dell’arte tecnologico del settore di attività in cui il singolo beneficiario si trova ad operare.

Si potranno finanziare per esempio studi di fattibilità relativi a progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, progetti di dimostrazione tecnologica di prototipazione di test ma anche la realizzazione di impianti pilota;

– servizi tecnologici di sperimentazione relativa a definizione di studi di rendimenti, prestazioni e tolleranze, prototipazione, prototipazione rapida, prove tecniche e test di varia natura, a seconda delle specificità del settore;

– servizi di supporto alla gestione della proprietà intellettuale e alla certificazione di prodotto finalizzati alla tutela della proprietà intellettuale, pareri di brevettabilità o di stabilità dei propri prodotti. Più in generale la gestione della proprietà intellettuale in relazione a disegni, modelli, marchi e brevetti e diritti d’autore, oppure anche all’etichettatura di qualità a supporto anche all’ottenimento di vere e proprie certificazioni di prodotto.

Dotazione dei progetti e durata

La dotazione finanziaria  è di 30 milioni di euro. Si tratta di progetti a sportello ovvero progetti che non hanno  scadenza naturale se non quella legata al termine del ciclo di programmazione. Nascono per una durata naturale di massimo un anno; in  caso di particolari necessità può essere valutata una proroga di non più di tre mesi.

Quali le caratteristiche del secondo avviso InnoProcess?

Il secondo avviso InnoProcess è stato avviato molto più di recente, alla fine del mese di luglio, sempre approvato nella Sezione Ricerca e Innovazione. In questo caso parliamo di innovazioni di processo. Il contesto è il medesimo Fsr Por 2014 2020; si tratta sempre di sovvenzioni a fondo perduto che non possono superare il 50% dell’importo dei progetti. Parliamo di intervento a sportello che ha una dotazione finanziaria di 13 milioni di euro al momento e quindi questa è la fase in cui ovviamente stiamo ricevendo richieste.

Abbiamo individuato all’interno dell’avviso  sette tipologie di servizi che possono essere richieste dalle micro piccole e medie imprese interessate con il limite comunque di tre tipologie di servizi, cioè nell’ambito del settore ciascun soggetto può scegliere fino ad un massimo di tre categorie di servizi attingendo tra queste sette. Nulla esclude che ovviamente la singola impresa possa concentrarsi su una  perché ha necessità di innovare solo uno di questi servizi che mi avvio brevemente a descrivere:

– servizi a supporto dei processi produttivi basati su tecnologie e dispositivi comunicanti autonomamente fra di loro. Parliamo in questo caso a titolo esemplificativo di un intervento che può comprendere soluzioni di Big Data Analytics oppure tecnologie di Industrial Internet of Things, il cosiddetto Internet delle cose, che consente oggi comunicazioni in tempo reale, interventi di manifattura di tipo network di sensori e trasmettitori di radio frequenze. L’investimento minimo è di 11mila euro a un massimo di 100mila euro;

–  servizi a supporto dell’innovazione dei processi di gestione aziendale. A titolo esemplificativo posso citare interventi per la riduzione dei tempi di lavorazione oppure di implementazione di sistemi che consentano di ridurre i costi di erogazione, soluzioni in grado di gestire elaborazioni on demand e Just in time, quindi con una diversa concezione del magazzino. L’intervento in questo caso va da un minimo di 10mila  ad un massimo di 70mila euro;

– servizi a supporto dell’innovazione dei processi di fornitura e distribuzione. In questo caso finanziamo ad esempio strumenti di business intelligence, oppure Supply Chain Management, oppure di Customer Care ovvero anche sistemi di community virtuale per la condivisione di esperienze e di conoscenze. Qui abbiamo un range da 10mila a  70 mila euro;

– servizi per lo sviluppo e adozione di soluzioni e-commerce. Una tipologia di servizi specifica è quella dello sviluppo e l’adozione di soluzioni di e-commerce che possono essere avviate e introdotte all’interno di un sistema complessivo di innovazione da parte delle nostre imprese. A titolo esemplificativo in questa categoria possiamo comprendere l’adozione di servizi per l’implementazione e la diffusione di social innovative on line, l’e commerce per l’ampliamento del mercato dei canali commerciali, negozi on line funzionali ad un progetto di sviluppo di innovazione;

– servizi di supporto al cambiamento organizzativo che può manifestarsi in vario modo all’interno dell’impresa. Noi finanziamo dall’analisi mappatura dei processi organizzativi alla realizzazione anche di analisi di tipo di benchmarking, dal ridisegno delle strutture organizzative all’analisi con l’introduzione di nuovi sistemi di rilevazione dei costi aziendali. Anche in questo caso abbiamo un budget di massimo 70mila euro massimo su questa categoria di servizi;

– supporto all’implementazione di sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni. Il tema della security è sempre più avvertito anche dalle imprese di minori dimensioni per cui con questo avviso noi finanziamo tra gli altri a titolo esemplificativo anche l’identificazione dei fattori di rischio e l’attuazione di specifiche strategie di gestione ovvero la protezione dei dati da accessi non autorizzati. In questo caso abbiamo un range di variabilità degli investimenti che va da 11 a 100 mila;

– supporto ai processi di certificazione. Come è noto i servizi di certificazione aziendale cercano di migliorare la qualità e l’efficienza di un’azienda migliorando anche i prodotti e i servizi che vengono forniti, per cui l’introduzione di specifiche certificazioni aziendali può diventaredi particolare interesse. Con questa linea di intervento finanziamo la certificazione dei processi organizzativi di produzione e distribuzione ma anche l’analisi e la redazione di piani di azione e anche di certificazione o anche l’ottenimento della certificazione. Anche in questo caso abbiamo un investimento minimo che va da 10mila a un massimo di 60mila euro.


Crescenzo Antonio Marino

Barese, classe 1969, laureato a Bari in Economia e Commercio. Dottore commercialista e revisore legale dei conti, è dirigente di ruolo nella Pubblica amministrazione dal 2002. Dopo alcuni anni di esperienza all’Università degli Studi di Foggia, passa per mobilità alla Regione Puglia, occupandosi di diritto allo studio. Direttore generale dell’ADISU Puglia, l’agenzia regionale che si occupa del welfare degli studenti universitari, per oltre sette anni e mezzo è stato, successivamente, direttore generale del Politecnico di Bari per due anni. Rientrato in Regione si occupa dei temi legati alla ricerca collaborativa e sviluppo sperimentale, di innovazione nelle piccole e medie imprese e di infrastrutture di ricerca strategiche.

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