Andamento positivo per l’estate salentina, ma attenzione a non sottovalutare le criticità, per non sprecare nuove opportunità di crescita.
È il resoconto della stagione 2021 registrata da Giovanni Serafino Presidente della Sezione Tu- rismo di Confindustria Lecce.
«La stagione è andata meglio delle aspettative, le statistiche ufficiali verranno pubblicate nei prossimi mesi, ma possiamo dire che, in base ai nostri dati da confermare con quelli ufficiali, c’è stato un incremento quantificabile con un 20 per cento di turisti in più nel Salento. Aumento registrato soprattutto nelle aree costiere del versante ionico – e Serafino spiega il perché -: quest’anno abbiamo assistito all’arrivo dei giovani in anticipo rispetto allo scorso anno, che hanno scelto il lato ionico, la città di Gallipoli in primis, nonostante le discoteche siano rimaste chiuse. Questo perché non essendoci state le gite scolastiche, una volta terminato il ciclo di studi, i giovani hanno deciso di partire in vacanza. Abbiamo registrato presenze di ragazzi anche ai primi di luglio».
Dato che non si è verificato lo scorso anno: il viaggio con gli amici ha fatto incrementare le presenze e allo stesso tempo, però, ha creato affollamenti e lamentele da parte dei residenti, perché i ragazzi sono un po’ difficili da gestire.
«In generale si è avuto un incremento anche con i turisti adulti e con il turismo familiare che ha scelto di trascorrere le va- canze nei villaggi. È un dato interessante – continua il presidente -. Tuttavia, i problemi riscontrati all’inizio di stagione, ovvero la mancanza di personale, non sono stati risolti del tutto, gli albergatori mi hanno detto che si sono dovuti arrangiare, non è stato facile trovare personale disponibile. Ognuno di loro si è organizzato nel migliore dei modi, alcuni di loro invece di offrire pensione completa hanno garantito solo la cena, altri hanno limitato i servizi offerti prima. Il problema del personale continua ad essere un’emergenza per la quale bisogna discuterne e trovare delle soluzioni».
Tornando alle presenze, un altro dato che permette di tirare un sospiro di sollievo agli operatori è la presenza di turisti anche in questo periodo.
«L’anno scorso la stagione è finita ad agosto, quest’anno abbiamo prenotazioni a settembre sia di turisti che soggiornano al mare, che di persone che vogliono visitare il territorio, fare dei tour nell’entroterra. Oltre a questo la notizia più bella è che stanno anche prenotando gli stranieri: non parliamo di grandi numeri, ma fa piacere che chi aveva annullato la vacanza nel periodo del lockdown sta riprenotando, anche per ottobre – spiega il Presidente -. E questo è molto importante, perché è il vero segnale della ripartenza». I turisti stranieri arrivano dall’Europa ma c’è anche una timida ripresa del turismo americano. «Segnale positivo che ci fa sperare bene e, se non accadrà nulla di complicato a livello sanitario, sicuramente il prossimo anno potremmo dire di aver superato il brutto periodo».
Effetto Madonna sugli americani?
«La pubblicità che ha regalato alla nostra terra è stata indubbiamente una cosa positiva, ma non incide nell’immediato, sentiremo gli effetti nei prossimi mesi, gli americani sono soliti programmare tutto in largo an- ticipo. Oltre alla cantante ci sono poi altri personaggi famosi che hanno scelto la Puglia per le vacanze e questo non può che farci piacere».
Il Salento cresce nel turismo e nella professionalità:
«Rispetto a qualche anno fa la situazione è migliorata, i ragazzi adesso si stanno formando bene grazie ai vari corsi ed istituti professionalizzanti, ora il personale che parla inglese si trova, mentre rimane un po’ più difficile per un cameriere. Tutto è comunque migliorabile e sarebbe interessante proporre un’attività di inter- nazionalizzazione degli operatori turistici». Non culliamoci sugli allori, però. I problemi ci sono e vanno affrontati: «La lamentela che il 90 per cento dei turisti ci ha fatto è che tutte le strade del Salento sono sporchissime di nettezza urbana abbandonata. Ed è una cosa davvero spiacevole sentirselo dire. Non possiamo più tergiversare e dobbiamo affrontare il problema con tutti gli enti preposti, dai Comuni alla Regione, per trovare dei sistemi di monitoraggio».
a cura di Ilaria Lia