15.4 C
Lecce
giovedì, Novembre 21, 2024

La Taranta per Sergio Blasi

Intervista a Sergio Blasi

Come ricorda Antonio Avantaggiato a chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo?

Nonostante siano passati 25 anni dalla sua scomparsa il suo ricordo è ancora vivido, presente in ognuna delle mie giornate. Limpido e forte, come forte e pugnace era la sua personalità, mi ha insegnato la politica. Mi ha fatto innamorare della politica come la più straordinaria delle invenzioni umane, perché attiene alla vita degli uomini, alla sua organizzazione nei luoghi che vivono e frequentano. Quando non si riduce a sola tecnica ma la si fa a cuore aperto è davvero la più nobile delle arti.

Questo ho imparato da Antonio ed è questo il segno che ha lasciato nella mia anima e nella mia testa. La sua intelligenza era veloce come un lampo e pura come una colomba. È stato un grande Politico della nostra terra che ha avuto l’ambizione di svolgere il suo ruolo di Sindaco non semplicemente per amministrare la sua comunità ma per governarla: mettendoci tecnica e passione, sogno e realismo. Ha pensato e realizzato La Notte della Taranta tenendo ben fermo l’obiettivo di far conoscere il Salento per la bellezza del suo patrimonio: dall’arte al territorio, dalla tradizione al folklore.

Arrivati alla 23^ edizione, l’obiettivo per cui la Fondazione è nata è stato raggiunto?

Sergio Blasi

Ho lasciato la Fondazione della Notte della Taranta nel settembre 2015, da allora non ho più proferito parola né sul Festival né sulla Fondanzione, credo sia giusto non farlo anche in questa occasione. Quando si ci distacca da un figlio ci si chiude nei ricordi più belli. Nella lettera con cui mi dimisi dal consiglio di amministrazione della Fondazione scrissi: <<Esprimo un unico rammarico: non essere riuscito a fare della Fondazione ciò che avevo immaginato. Non solo il luogo dove si organizza il Festival ma una vera e propria scuola dove giovani ricercatori, studiosi, appassionati, approfondiscono e ricercano, scavando nella nostra cultura immateriale, nel folklore (il sapere del popolo) del Salento, della Puglia, dei tanti Sud del mondo, del Mediterraneo. Purtroppo non tutti i sogni diventano realtà, anche quelli che, dopo 18 anni, pensavo fossero a portata di mano. Io mi fermo qui>>.

Si è salentini “nell’anima”, lei hai fatto tanto e si sta battendo molto per questa terra, ha fatto un percorso ricoprendo cariche sempre più importanti, dando modo di fare ancora di più per la Puglia e il Salento. Qual è il progetto che vorrebbe vedere nascere e crescere?

Ho speso questi miei anni di consigliere regionale della Regione Puglia perseguendo, tra le altre cose, l’obbiettivo né semplice né scontato di riuscire a far costruire in questa parte del Sud Salento un nuovo Ospedale. Per anni abbiamo combattuto contro un impianto industriale che inquinava. Siamo riusciti a farlo chiudere (si chiamava Copersalento). Posso dire con soddisfazione che ci siamo. La Regione Puglia ha acquisito il finanziamento dal Ministero della Salute e si sta lavorando alla progettazione esecutiva, sarà un Ospedale di primo livello. Innovativo e ad alta tecnologia. Riuscire in questa impresa è una prova che dà senso all’impegno politico di una vita. Lo riempie degnamente.

Una domanda curiosa parliamo di soul food, quale cibo o piatto la fa sentire a casa?

Non c’è dubbio: un piatto di orecchiette con lo “schiattariciato”, cioè le orecchiette con il pomodoro fresco appena buttato a scottare in del buono olio d’oliva extra vergine del Salento e poi fatto ben amalgamare. E una foglia di basilico appena messa la pasta nel piatto: è certo che quel piatto ha in sé tutta la meraviglia del Salento.

Related Articles

Ultimi Articoli