Al primo posto Taranto, poi Brindisi…
Quanto sono verdi i capoluoghi di provincia e le città pugliesi? Come viene gestito il verde pubblico dai Comuni? Qual è il grado di consapevolezza della necessità di invertire la tendenza e di mettere un argine, per quanto minimo, a quella che ormai ha preso il nome di “pandemia climatica”? Legambiente dà una risposta con il primo monitoraggio sugli strumenti di gestione della vegetazione presenti nei Comuni pugliesi “così da promuovere quantitativamente la presenza del verde urbano e cercare di stimolare le Amministrazioni comunali alla buona gestione di questo bene comune”.
A sollecitare l’iniziativa di Legambiente le numerose e quotidiane segnalazioni dei cittadini su alberi abbattuti, come sottolinea Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente Puglia: «Questa iniziativa nasce dalla spinta dei nostri circoli e dalle numerose segnalazioni che quotidianamente ci giungono dai cittadini in merito agli abbattimenti degli alberi in città. Il verde urbano è sempre più al centro del dibattito territoriale e di interessamento della cittadinanza, per questo è fondamentale dare informazioni e strumenti utili da poter utilizzare. È fondamentale che i Comuni adottino sia le azioni previste dalla normativa italiana, che gli strumenti per una corretta gestione del verde in città».
Dai dati viene fuori un quadro non sempre confortante soprattutto perché avrebbero dovuto collaborare più comuni; sono stati, infatti, solo 56 i Comuni che hanno aderito all’invito, pari al 22% di tutti i Comuni della regione. L’aspetto positivo è che sono presenti i capoluoghi di provincia.
Dall’analisi delle schede di monitoraggio, la città con più verde urbano è Taranto con 20488 alberi censiti, 14,44 mq di verde per abitante e una media di 96 alberi per 100 abitanti. Segue Brindisi, con 13500 alberi, 11,94 mq di verde per abitante e 11,94 alberi ogni 100 abitanti. A seguire c’è Lecce con 24130 alberi e 9,61 mq di verde per abitante e 9.61 alberi per cento abitanti. Al quarto posto c’è Bari con 29055 alberi, 9,10 mq di verde per abitante e una media di 8.86 alberi ogni 100 abitanti. Infine Foggia, con 21800 alberi, 9.10 mq di verde per abitante e 9,1 alberi per 100 abitanti.
Altri dati interessanti: per essere definiti comuni virtuosi bisognava avere un punteggio alto in tre requisiti: censimento del Verde, bilancio arboreo, comunicazione alla famiglia della messa a dimora dell’albero dopo la dichiarazione di nascita o di adozione di un minore. I Comuni che hanno registrato le migliori performance sulla gestione del verde nella classifica generale delle Città più Verdi di Puglia sono Taranto al primo posto, seguita da Tricase e da Porto Cesareo.
C’è anche una menzione speciale per la Top 5 Teniamoli d’Occhio, per i Comuni sopra e sotto 15mila abitanti. Per i Comuni sopra i 15mila abitanti la top 5 è costituita da Taranto (punteggio 127), Tricase (125), Ostuni (103), Nardò (97) e Bari (93). Per i Comuni sotto i 15mila abitanti la top five è costituita da Porto Cesareo (105), Melpignano (80), Campi Salentina (77), Trinitapoli (73), Veglie (65) e Statte (65).
Stimoli interessanti, quindi dalla lettura del dossier che si può leggere su http://www.legambientepuglia.it/images/citta-piu-verdi-puglia.
Questo è il primo monitoraggio, ne seguiranno altri perché proprio dall’analisi della situazione reale possono nascere piena consapevolezza e proposte operative. Infatti dalle criticità emerse Legambiente ha chiesto alla Regione Puglia “di adottare con Legge regionale le Linee guida per l’adozione dei Piani e del Regolamento del Verde Urbano da parte dei comuni, di realizzare una piattaforma unica regionale per il Censimento del verde, di promuovere corsi di formazione per operatori pubblici e privati del verde urbano, di applicare criteri di premialità a favore dei comuni virtuosi nella gestione del verde, potenziare il ruolo di ARIF nella gestione del verde urbano e la realizzazione di vivai di comunità”. Richieste anche ai Comuni per “la rapida adozione di tutti gli strumenti previsti dalla legge 10/2013 e per adottare i CAM (Criteri minimi ambientali) nella manutenzione e gestione del verde; migliorare la comunicazione e le informazioni verso i cittadini nell’attività di messa a dimora di alberi; prevedere strumenti di partecipazione dei cittadini e delle associazioni nella gestione e pianificazione del verde in città e di contribuire a raggiungere gli obiettivi UE al 2030 per la biodiversità e le foreste tutelando almeno il 30% del territorio forestale anche nelle città”.
di Maria Rosaria De Lumé
Pubblicato il 13 settembre 2022 ore 10:51