Due grandi della musica italiana innamorati del mare di Puglia
Quest’anno avrebbero compiuto entrambi 80 anni. Lucio Dalla, nato il 4 marzo 1943, e Lucio Battisti, nato il 5 marzo 1943, due grandissimi esponenti della musica italiana, accomunati dall’amore per il mare pugliese.
È stata la limpidezza delle acque di Torre Squillace (“Scianuri” nel dialetto locale), tra Porto Cesareo e Sant’Isidoro, ad ispirare Lucio Battisti e Mogol nella stesura di due pezzi iconici “Acqua azzurra acqua chiara” (1970) e “La canzone del sole” (1971).
Era il 1967 e grazie al consiglio dell’amico Adriano Pappalardo, originario di Copertino, comprarono una villetta per trascorrere dei periodi di tranquillità e ne fecero subito uno studio di registrazione, frequentato da amici e musicisti fino al 1973. In ricordo di quel periodo l’artista Dario Tarantino ha realizzato una statua di Battisti, che si trova sul lungomare Cristoforo Colombo di Nardò.
Lucio Dalla lega indissolubilmente il suo nome alle isole Tremiti. È qui che nasce la sua bellissima “Com’è profondo il mare” (1977), ma i riferimenti al mare e alla Puglia sono riscontrabili in altri sui pezzi. La madre era una sarta di origini pugliesi e ogni anno tornava in vacanza a Manfredonia. E Lucio ha continuato a tornarci, dichiarando il suo amore viscerale per questa terra e comprando casa alle Tremiti. “Ogni volta che venivo in Puglia – dichiarava – c’ è sempre stato qualcosa che mi ha spinto a pensare in musica, a sentire i suoni, a vedere i colori in modo diverso da come mi arrivavano dagli altri posti dove i miei viaggi mi portavano”. Il teatro di Manfredonia ora porta il suo nome.
Entrambi gli artisti mancano terribilmente, ma ci rimangono le loro canzoni immortali.
di Luigi Corvaglia