Qualche tempo fa, il mio collega Piero mi ha chiesto di aiutarlo a rispondere a una mail di un signore profondamente deluso perché, dopo aver percorso tanti chilometri in macchina per visitare un importante parco archeologico pugliese, lo aveva trovato chiuso. A poca distanza dal parco, invece, sottolineava come il Castello di una nota città del nord barese fosse aperto e ben visitabile, proprio nello stesso giorno, allo stesso orario. Aveva letto che il parco archeologico afferiva alla Direzione regionale per i beni culturali della Puglia e ha pensato bene di rivolgere a noi, del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, le sue ire!
Ho capito subito che era stato proprio l’aggettivo “regionale” a trarre in inganno il malcapitato turista. Di qui, dalla nuova denominazione del già Polo Museale della Puglia (Mibac, oggi MiC- Ministero della Cultura), dai continui cambiamenti di sigle e acronimi dei nostri luoghi della cultura, brouilleurs d’idées, abbiamo pensato di aiutare i nostri lettori nell’identificare con più facilità gli enti a cui appartengono i luoghi della cultura come musei, biblioteche, pinacoteche e parchi archeologici, della nostra regione.
In Puglia, come in ogni regione d’Italia, ci sono tre enti pubblici che si occupano della gestione, della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico- artistico: lo Stato, la Regione e i Comuni.
Lo Stato, attraverso il MiC (ministero della Cultura), è presente in Puglia con la Direzione regionale Musei Puglia e con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio, la Soprintendenza archivistica e la neonata Soprintendenza del Mare.
I Comuni, dal canto loro, hanno da sempre avuto un ruolo molto importante nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico ricadente nella propria giurisdizione. I musei, le pinacoteche, le biblioteche (e tanto altro) che appartengono ai Comuni sono sempre accompagnati dall’aggettivo che li qualifica come Musei civici, Pinacoteche comunali, Biblioteche comunali e così via.
La Regione Puglia, invece, oltre a curare e valorizzare i luoghi della cultura a essa afferenti, in tempi recenti e in attuazione della Legge n. 56 del 7 aprile 2014 (la cosiddetta legge Delrio), “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, recepita con Legge regionale n. 31 del 30 ottobre 2015 “Riforma del sistema di governo regionale e territoriale”, ha “ereditato” numerose strutture un tempo appartenenti all’ente Provincia, dando luogo negli ultimi anni alla nascita di un vero e proprio sistema regionale di gestione e valorizzazione dei suoi luoghi della cultura: il Polo Biblio- Museale della Regione Puglia. Il Polo è costituito da tre distretti geografici ben definiti, distinti in Polo Biblio- museale di Foggia, Polo Biblio-museale di Brindisi e Polo Biblio- museale di Lecce. È in via di costituzione il quarto Polo pugliese, quello della provincia BAT (Barletta- Andria-Trani). I luoghi della cultura che afferiscono al Polo di Foggia sono la Biblioteca “Magna Capitanata”, il “Museo del Territorio”, la “Galleria D’arte Contemporanea, il “Museo Interattivo delle Scienze”. Il Polo di Brindisi comprende il Museo archeologico Provinciale F. Ribezzo e la Biblioteca Provinciale di Brindisi. Il Polo di Lecce è costituito dal Museo S. Castromediano, la Pinacoteca annessa al Museo, la Biblioteca N. Bernardini (Ex Convitto Palmieri) e il Palazzo di Girolamo Comi a Lucugnano-Tricase.
I Poli sono diretti e coordinati dalla Direzione dei Poli Biblio- Museali della Regione Puglia e dalla Struttura di Progetto di Cooperazione Territoriale Europea, sotto l’egida del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. Al Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, è affidata la gestione innovativa dei Poli.
Al di là di nomi, titoli e acronimi, è importante sapere che la Regione Puglia sta lavorando a una significativa riprogettazione dei suoi luoghi della cultura, creando e codificando un sistema di gestione degli stessi attraverso un documento unico e organico, il Masterplan, che poche Regioni italiane possiedono. Questo piano generale di programmazione regolamenterà tutta la vita e le attività dei Musei regionali: dall’organigramma alla carta dei servizi, dalla gestione della sicurezza sul lavoro all’audience engagement, dall’inclusione sociale alla valorizzazione, dalla vision agli investimenti. Niente è stato trascurato, con l’obiettivo forte di rendere i luoghi della cultura regionali non solo più in linea con gli standard nazionali, come previsto per legge, ma sempre più innovativi nell’offerta e nella capacità di attrarre visitatori di ogni nazionalità e cultura. Il documento, però, ve lo presenteremo nel prossimo numero, con le testimonianze di chi lo sta letteralmente “tessendo”! Un piccolo approfondimento per comprendere appieno quanto lavoro ci sia dietro le vetrine, gli scaffali, negli archivi e nei depositi dei nostri luoghi della cultura, perché la storia che rappresentano possa diventare parte integrante di tutti i pugliesi e di coloro che verranno a visitare questa terra così unica e antica. In Puglia, naturalmente, e per Tutto l’Anno!
A cura di Daniela Ventrelli