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giovedì, Gennaio 30, 2025

“Nulla palma sine pugna”:Il castello Dentice di Frasso di Carovigno

Il mio incontro con il Castello di Carovigno è avvenuto per motivi non prettamente attinenti alla struttura, in diversi momenti del passato.

Tralascio la ormai lontana e non conclusa esperienza canora, durante la quale il Castello avrebbe dovuto ospitare il coro di cui faccio parte, per soffermarmi invece sui più vividi e recenti ricordi che risalgono allo scorso agosto, per la precisione al 19, quando sono stata attratta dall’esperienza di osservazione astronomica del fenomeno detto della “Luna blu”, da ammirare da una delle terrazze del Castello.

  L’evento rientrava nella più ampia iniziativa, promossa dall’associazione PastPuglia, intitolata Il Calendario delle Stelle, che, nella cornice del Castello Dentice di Frasso di Carovigno, consentiva l’osservazione di alcuni interessanti eventi astronomici dell’estate.

Più appuntamenti si sono susseguiti tra agosto e settembre, ognuno dedicato ad un tema specifico: la novità consisteva nel fatto che, come recitava lo spot pubblicitario, “storia e scienza si uniranno per dare vita a delle serate speciali: dopo un’interessante visita guidata dell’antica dimora, i visitatori osserveranno il cielo con l’ausilio di un telescopio, guidati dall’astrofilo esperto Davide La Fauci”.

Incuriosita e memore della bellezza del Castello che mi era rimasta nella mente durante l’esperienza musicale, ho partecipato all’iniziativa che mi ha fatto vivere un’esperienza indimenticabile non solo per l’osservazione astronomica, interessantissima e ben organizzata, quanto per le atmosfere assolutamente inattese che la visita del Castello ha evocato in me.

Un veloce sguardo storico ci racconta una vicenda affascinante: il Castello Dentice di Frasso di Carovigno, situato alla sommità di un’altura che domina la cittadina e l’intera adiacente fascia costiera, è un affascinante luogo denso di una storia lunga sette secoli.

Fu, infatti, costruito nel XIV secolo, probabilmente su una fondazione normanna, e nonostante l’ardita forma triangolare, ha l’aspetto tipico del castello, quello che popola i disegni dei bambini, con la sua robusta struttura popolata da tante torri merlate, dall’alto delle quali è possibile ampliare lo sguardo sul non lontano mare Adriatico.

Proprio le sue strane torri colpiscono il visitatore per la diversità e per la forma peculiare di ciascuna: una torre a pianta quadrata, l’altra cilindrica e infine l’ultima detta “a mandorla” per la sua singolare forma simile ad una lancia, progettata per scopi probabilmente militari che ne sottolinearono, fin dal XVI secolo, la sua natura difensiva.

di Anna Sturino-dirigente scolastico

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