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giovedì, Novembre 21, 2024

Per ripartire alla grande

Maria Rosaria De Lumé

Succede proprio come dopo una “botta” che ci colpisce a livello individuale o collettivo. Dapprima una serie di emozioni: incredulità iniziale, non accettazione, rabbia, poi rassegnazione e infine condivisione con chi partecipa della medesima esperienza. Dopo ogni “tempesta”, quando il cielo comincia ad aprirsi e timidamente appare l’arcobaleno, nasce spontaneamente la voglia di riprendere il cammino bruscamente interrotto. Così sta avvenendo ora, dopo un anno e mezzo in cui la pandemia ci ha fatto toccare la fragilità umana e contemporaneamente la forza della solidarietà.

Che fare? Tornare al passato facendo finta che si è trattato di una parentesi che può essere dimenticata? Non si può: troppi sono caduti per strada, troppi sono rimasti indietro. E allora bisogna chiedersi da dove iniziare un nuovo cammino che faccia tesoro delle esperienze passate, tagliando i rami secchi che possono essere solo di intralcio, guardando avanti e non dimenticando quelli che per vari motivi camminano più lentamente e hanno bisogno di sostegno.

Abbiamo imparato in questo anno e mezzo nuovi termini che sono entrati nel vocabolario comune. Primo fra tutti “resilienza”, poi “Dad” di cui hanno fatto esperienza i docenti e gli studenti con le loro famiglie, poi una serie di sigle che nascondono piani di interventi, di “ristori” per le varie categorie.

Interventi a cascata dall’Europa al Governo centrale, dalle Regioni alle singole Amministrazioni comunali. Il “Che fare?” si traduce giorno dopo giorno in interventi miranti a ricostruire quello che è stato danneggiato, ad aprire nuovi varchi. Il tutto guardando alle riforme strutturali che verranno, questa volta, si spera, in modo determinante per sostenere gli sforzi comuni.

Ognuno fa la sua parte nell’ambito che gli è stato affidato, da quello più piccolo, la famiglia, a quelli via via più ampi che rientrano nel raggio della politica. L’etica della responsabilità dovrebbe fare da guida in tutti campi.

Noi abbiamo voluto dare uno sguardo a quello regionale, intervistando alcuni assessori il cui impegno nelle deleghe che sono state loro affidate sarà determinante per la ripresa. A iniziare da Massimo Bray, perché il successo del binomio cultura e turismo (che è alla base di In Puglia tutto l’anno) sarà la prima verifica della ripartenza; Sebastiano Leo perché tutti guardiamo già a settembre e ad una serena riaperura delle scuole con i ragazzi in presenza; Anna Grazia Maraschio perché l’attenzione all’ambiente è anche tutela della salute; Alessandro Delli Noci perché lo sviluppo economico e tutto quello che gira intorno è il faro da tenere acceso; poi Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale che riflette sulle tre importanti sfide:giovani, donne e sud. Infine due rappresentanti del tessuto produttvo: Francesco Caizzi, presidente regionale della Federalberghi e Giovanni Serafino, presidente sezione Turismo della Confindustria Lecce.

Certo, il quadro è parziale, ma da un lato dà la misura dell’impegno della politica, dall’altro delle attese dei pugliesi.

A cura di Maria Rosaria De Lumé

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