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Puglia e cinema – Un set di 400 km

da “Puglia tutto l’anno” aprile 2020

Non c’è soltanto “Tolo Tolo”

Sempre più Puglia al cinema e non solo per l’enorme successo di “Tolo Tolo” di Luca Medici, cioè Checco Zalone, ma per una serie di film che segnano il ritorno o l’esordio di registi nella nostra regione. È il caso di Matteo Garrone che è tornato in Puglia, dopo “Il racconto dei racconti” (2015), per girare il suo “Pinocchio”, e della prima volta di Carlo Verdone con il suo “Si vive una volta sola”. C’è poi Sophia Loren diretta dal figlio Edoardo Ponti in “La vita davanti a sé”. E come dimenticare Daniel Craig nei panni di James Bond per il 25esimo film di 007?  Né si possono passare sotto silenzio pellicole come “Lo Spietato” di Renato De Maria (produzione Netflix), “Non sono un assassino” di Andrea Zaccariello e “Il grande spirito” di Sergio Rubini, accolti peraltro con grande entusiasmo dal pubblico del Bif&st. A questi si sono aggiunte anche le serie tv “Fratelli Caputo” di Alessio Inturri e “Il commissario Ricciardi” di Alessandro D’Alatri. E ancora “Cops” di Luca Miniero, “Odio l’estate” di Massimo Venier, con il ritorno al cinema del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, e “Spaccapietre” di Gianluca e Massimiliano De Serio. Un ruolo fondamentale è ricoperto dall’Apulia Film Commission: per l’anno in corso ci sono 30 opere filmiche direttamente prodotte da Afc, alcune delle quali stanno già girando tra cinema e festival come “Santa Subito” di Alessandro Piva, che ha ottenuto l’incredibile risultato della vittoria dell’unico premio alla Festa del Cinema di Roma.


Se si unissero con una linea ideale tutti i luoghi in cui si è girato in Puglia ne verrebbe fuori una fitta rete di collegamenti, attraversando l’entroterra e collegando tutti i punti della lunga costa.

Ed è una rete in continua espansione, a dimostrazione che la Puglia è diventata a tutti gli effetti terra di cinema. Spot pubblicitari, documentari, cortometraggi e film: dalle distese della Capitanata fino al profondo sud, dal mare di Santa Maria di Leuca ai tanti paesini disseminati lungo il territorio, unici nel loro genere. In ogni luogo c’è un elemento che lo caratterizza e lo rende particolare per impreziosire ogni tipo di produzione. Stando ai numeri diffusi da Apulia Film Commission scegliere la Puglia sembra ormai una scelta facile: solo nel 2019 le produzioni sono state in tutto 51. E pensare che non era affatto scontato.

La voglia di cinema è esplosa e si è affermata negli ultimi dieci anni, prima la Puglia era troppo lontana e sconosciuta per poter essere presa in considerazione. L’immagine della regione era legata ai filmati delle teche Rai, che presentavano un territorio desolato, volto della povertà e dell’emigrazione. Erano gli anni ’50 e la parola cinema faceva solo rima con Cinecittà.

Soltanto alcuni avventurieri, come esploratori in una terra impervia, si sono affacciati con sguardo curioso e indagatore, convinti che tra le stradine dei paesini si potesse trovare qualcosa da raccontare. Ed è stato Pierpaolo Pasolini a scendere tra i primi a cercare di raccontare il fenomeno del tarantismo e con lui, poco dopo altri grandi nomi del calibro dei fratelli Taviani, Lina Wertmuller, Pietro Germi.

Poi qualcosa è successo e la grande macchina del cinema ha iniziato a guardare fuori le mura e a migrare verso posti che potessero raccontare, al pari dei testi, il senso e le emozioni che dovevano essere impresse sulla pellicola.

Inizia così la grande ascesa della Puglia e il suo riscatto nel mondo, affermandosi tra le prime regioni in Italia per la vivacità nel settore.

Il cast è certo importante per il successo di un film, ma a decretarne il successo concorre anche l’ambientazione, cioè i luoghi dove la scena viene ripresa, capaci di rendere prorompente il racconto filmico. Ecco perché è importante scegliere la scena migliore, ma la Puglia non è solo questione di set.

Il successo è semplice ma allo stesso tempo irripetibile: è un fattore di giusto mix tra bellezza, accoglienza, ottimo cibo, tradizioni. Ma è soprattutto luce, la prima cosa che conta per un regista, e nella Puglia baciata dal sole non manca certo. È una luce particolare piena, calda capace di donare tutte le sfumature possibili ai colori e a renderli in tutta la loro pienezza.

Luoghi che entrano nel cuore e che diventano subito casa per chi viene a girare. E per chi, in cerca di una vacanza emozionante, si ritrova a muoversi tra le strade e i palazzi che hanno ospitato i set, andando ad incrementare quel settore che va sotto il nome di cineturismo, che si avvale anche del grande successo di festival e manifestazioni legate al cinema.  Immancabile la foto sotto la statua di Mister Volare, Domenico Modugno, a Polignano, oppure affascinante prendere il caffè in piazza Sant’Oronzo a Lecce, ricordando Mine Vaganti di Ozpetek. E si potrebbe proseguire così, ogni posto ha un pezzo di sé in un corto o in un film. Il cinema, il grande sogno, ha dato alla Puglia una crescente visibilità, la consapevolezza delle sue possibilità e ha dato sicuramente speranze a chi spera di intraprendere la carriera nel grande mondo dello spettacolo, nelle sue tante sfaccettature e maestranze. Non solo: la presenza di nomi importanti ha dato l’avvio al recupero di zone e di ville che ora spesso sono messe a disposizione delle produzioni.

Certo, ancora c’è da fare e, anzi, non si finisce mai di crescere. In tutto questo, supporto fondamentale è l’Apulia Film Commission che ha lavorato e continua a lavorare bene, grazie agli investimenti che continua a fare sul tema del cinema e dell’audiovisivo che Regione Puglia ha posto al centro delle proprie politiche culturali (PiiiLCulturainPuglia) e anche turistiche (Puglia365), quale asse strategico per lo sviluppo dell’intera filiera industry, ma anche per la promozione del brand Puglia, quale destinazione turistico-culturale.

di Ilaria Lia (Foto tratte dal sito: apuliafilmcommission.it)

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