In Puglia tutto l’anno fa tappa a Fasano (BR) per incontrare la mente creativa di Puglia di Stoffa, Stefania. Wedding designer di giorno e china sulla macchina da cucire di notte, “Ania” è una donna che non si ferma mai, vivace e solare. Nato post Covid, Puglia di Stoffa è un marchio registrato unico nel suo genere e primo nel settore.
Hai definito Puglia di Stoffa “figlia della pandemia”: com’è nata l’idea?
Ciò che non era ancora Puglia di Stoffa risale al 2016. Facevo parte dei mercatini natalizi di Borgo Egnazia e il tema da rispettare era la tradizione. Così per l’occasione realizzai un riccio di mare, uno dei simboli del territorio e caratteristica del mio logo. Successivamente gli spaghetti con le cozze, pepata di cozze, pomodori e peperoncini, tutto a grandezza naturale. Però una volta terminato il mercatino, decisi di riporre i prodotti realizzati in un cassetto e, tornata al mio lavoro principale, quasi me ne dimenticai. Poi è arrivata la pandemia e l’industria dei matrimoni si è fermata, così ho riaperto quel cassetto, e insieme a mio marito e alla mia social media manager abbiamo deciso di sfruttare al meglio il potenziale di questi prodotti. Continuavo a chiedermi perché la gente avrebbe dovuto comprare del cibo fatto di stoffa? Nello specifico, ho continuato a realizzare cibo in scala 1:1 e abbiamo inserito i tascabili come portachiavi o spille, in questo modo tutti possono portare con sé un pezzo di Puglia (o di focaccia).
Cosa della gastronomia pugliese realizzi in particolare? E qual è il pezzo più in voga?
Mi diverto a realizzare di tutto, fortunatamente la Puglia offre una vasta gamma di prodotti. Riproduco i panzerotti, il panino col polpo, il panino tipico della scamiciata fasanese (con la salsiccia), il capocollo di Martinafranca, le cozze e molto altro, tra cui il mio cavallo di battaglia: il riccio di mare. Anche se il pezzo che va di più è proprio il panzerotto, mentre per la frisella c’è stato un grande rilancio grazie a FrisellAnna di Anna dello Russo, che mi ha chiesto una campionatura ed ora collaboro per il suo shop all’interno del ristorante.
“Puglia di Stoffa” offre anche sfiziosi complementi d’arredo.
È vero, realizzo piante come pale di fichi d’india o piante grasse, cestini con pane e taralli, hobbistica marina tipo coralli, pesci e meduse. Ricevo molte richieste e i soggetti aumentano sempre di più. Abbiamo aggiunto al catalogo anche le calamite dalle sembianze più verosimili possibili perché il magnete viene applicato all’interno. In questo modo si ottiene un risultato pulito e sicuro.
Parlaci dei giochi interattivi che hai realizzato per la clientela molto molto giovane.
Sono molto fiera della mia linea baby. Mi piace pensare che tramite un semplicissimo gioco in stoffa anche i più piccoli possano imparare e apprezzare ciò che ha da offrire la nostra terra. Così ho realizzato dei panzerotti al cui interno troviamo mozzarella e pomodoro, da far assemblare e gustare con gli occhi.
Sui social stai riscontrando molto successo, su quale i clienti preferiscono contattarti?
Quello che va per la maggiore è Instagram, ricevo i messaggi e accordandomi con il cliente inoltro il catalogo tramite WhatsApp.
a cura di Rebecca Rizzo