Un amore di provincia
FOGGIA
A.A.A. Salve,
formosa ragazza di Ascoli Satriano, ma Ischitella di nascita, molto legata a San Marco la Catola, esperta di ceri, Cerignola, cerca ragazzo con un buon mestiere, magari un Volturino che porti in dote qualche Bovino e qualche Cervaro da pascolare in Mattinata mentre io mi dedico al mio Roseto nel nostro Castelluccio. Valmaggiore sarà la nostra valle e lì, fra mandrie e greggi, canteremo Stornara e Stornarella per rendere l’ambiente tranquillo e Deliceto.
Anche un Casalnuovo andrebbe bene in alternativa; meglio ancora un Castelnuovo… non sto nei Panni che tutto questo Accadia!
Io per parte mia porto in dote una Rocchetta di cotone, perché non sono una che Lesina il denaro… Tanto so già che se sei avaro ti Rodi per niente.
Io non sono una che vuole attirare tutte le luci su di sé, una Lucera, ma neanche voglio finire nelle mani di un Anzano che mi segrega in un Casalvecchio o mi chiude in delle Celle senza neanche una Candela, o mi porta in un buio Vico Del Gargano o in un anfratto sperduto del Monte Sant’Angelo o in una Tavernola sperduta … Uno di quei vecchi che digRignano i denti quando ti guardano, e più gli Chieuti di non farlo, più lo fanno!
Preferirei piuttosto andare a fare qualche capriola in una serra, Serracapriola, o domare un leone su un monte, Monteleone, o andare a vivere con gli orsi in un’Orsara, o bearmi della compagnia di lucertole e gechi in un Castelluccio
dei Sauri.
Diciamo che, potendo scegliere, l’ecCelenza per me sarebbe un pescatore, che Peschici qualche carpa per la cena, o qualche Carpinocome Apricena: se ci sono ospiti è un ottimo apPoggio.
A prescindere, il mio uomo mi dovrà portare in luoghi nuovi, Ortanova, e ogni tanto mi piacerebbe andare in un paese molto caro a Nino Manfredi, Manfredonia, o a San Nicandro, per rispetto del vicino Sannio.
Il mio uomo deve essere uno di quelli che non Cagnano, Varano bandiera, uno coraggioso, che in caso di pericolo vende Cara-pelle, uno generoso che or aiuta gli altri, Or-dona.
Una persona seria, che non cambi Foggia ogni momento; uno pulito, che si lavi sempre le mani con una bella Zapponeta profumata.
Mangeremo colombe Motta a Pasqua, magari ascoltando le canzoni di Toni Sant’Agata e di Pietramontecorvino. Per l’occasione inviterei Carlo Antonio Tino, per gli amici Carlantino, che ogni volta che la moglie gli propone qualcosa, lui risponde sempre “fai tu”, e per questo l’hanno soprannominato “Faeto”.
I miei santi preferiti sono: San Giovanni, Rotondo come me; San Severo perché non scherza troppo; poi ammiro l’eleganza di San Marco: in Lamis la sera si Vieste; e infine amo San Paolo, di Civitate portatore, e di cose belle.
Non so perché, ma le effusioni amorose preferirei avvenissero in una Torremaggiore alta e dritta, tutta circondata da Alberona, e i rapporti devono consumarsi spesso, non rare volte, Volturara.
Più romantico sarebbe sulle Isole: Tremiti mi vengono al sol pensiero, e già mi sento Incoronata come una regina… e anche di più!
E quanto sarà bello in quei momenti rileggere insieme le varie fasi della guerra di Troia, col cuore sognante e pieno di speranza, come in questo momento, che chiudo la mia missiva e mi pongo in paziente attesa di contatto fisico con il mio amore di provincia.
BAT
A.A.A. Salve,
Aristocratica ragazza di nome Margherita, di Savoia come casata, cerca l’uomo della sua vita.
Il prescelto deve essere allegro e farmi ridere appena sveglia con una breve barzelletta, una Barletta.
Non si presenti nessuno con gusti sTrani, tipo mettere il formaggio sulla pasta e sugo, o bere quando ha sete, perché sarà scartato subito.
Possibilmente il soggetto che sceglierò deve possedere una mAndria di rinoceronti e un po’ di Canosa in giardino, e poi deve garantire con certificazione adeguata di essere stato sparato e ammazzato durante le riprese del film “Lo chiamavano Trinitapoli”, al quale deve aver partecipato come comparsa scomparsa. In questo modo il pretendente potrà dimostrare tutto il suo coraggio e la sua serietà.
Oltre a ciò, il mio uomo ideale deve possedere un Castel del Monte su un Monte-grosso ma non basso, un Montaltino, e conoscere a memoria il nome di tutte le donne che stonano mentre cantano nei cori di chiesa a San Ferdinando di Puglia. Principalmente il mio pretendente dovrà condividere con me la mia passione per il gioco più bello del mondo, che ogni notte mi tiene sveglia fino all’alba: ascoltare Mina e bere vino, il Minervino. M’urge trovare l’anima gemella, che sarà mia per sempre, perché io sono una che sceglie una sola volta, e non Bisceglie mai.
Infine, e questa è la caratteristica principale che richiedo, l’uomo deve saper intrecciare le Canne
di Fiumara e deve essere un elettricista esperto, dotato di buon cacciavite, in grado di sistemare la mia Spinazzola ogni qualvolta ce ne sia necessità, perché se rimane in stand by troppo tempo… si può rovinare.
Con questo chiudo il mio annuncio e mi pongo in cordiale attesa di contatto fisico con il mio amore di provincia.
BRINDISI
A.A.A.
Salve,
mi chiamo Franca-Villa e sono alla ricerca dell’uomo giusto con cui vivere il mio sogno d’amore.
Senza perdermi in preamboli, suggerisco il testo della lettera che i miei pretendenti dovranno inviarmi per convincermi a scegliere loro… cioè uno di loro, chiaro.
Naturalmente tutto quello che troverò scritto nelle lettere che riceverò, poi dovrà corrispondere perfettamente alla realtà, quindi non mi scrivano uomini senza uno sCellino, San Marco li fulmini!
Né mi scriva gente che dispone al massimo di un vecchio Tuturano per gli spostamenti, ossia gente in Balia dei venti. Dei tipi così, chi li sCeglie?
Ecco dunque il testo della lettera: “Cara Franca–Villa, Fontana della mia vita, sono un uomo tranquillo che vive in una Villa Convento, un Posticeddu davvero carino, con tante Case Bianche e un oceano di Terra Rossa.
Io dispongo già di sovErchie case nella zona di Ostuni, ma con l’intercessione di San Pietro Vernotico, lo sguardo di San Pancrazio e l’assistenza di San Michele, ti assicuro che al più presto comprerò per te una grande Villa, Castelli e una Torre Santa. Susanna, la mia segretaria, curerà gli acquisti.
In tale villa non mancherà un Cisternino con un Torchiarolo per l’uva, che noi pigeremo per fare il nostro vino doc, il Carovigno. Tu sarai felice con me; ed io sarò felice con te, specialmente se mi farai le Mesagne col sugo di Fasano al ragù. Al momento giusto stapperò un San Donaci d’annata e farò un Brindisi con rima Oria-cicoria, per farti ridere un po’, magari ballando il ballo di San Vito e parlando quel simpatico misto di italiano e latino che ci piace tanto, il Latiano”.
Con questo mi congedo e aspetto numerose le vostre lettere… Chissà cosa mi scriverete… Sono curiosissima!
Nel frattempo, sin da ora mi pongo in impaziente attesa di contatto fisico con il mio amore di provincia.
di Gianni Seviroli
Pubblicato il 19 dicembre 2022 alle ore 14:31