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domenica, Settembre 8, 2024
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La libreria IDRUSA di Alessano festeggia i suoi primi 20 anni

LA LIBRERIA IDRUSA DI ALESSANO FESTEGGIA I SUOI PRIMI 20 ANNI: MARTEDÌ 30 LUGLIO UNA SERATA DI LIBRI E MUSICA CON ILARIA MACCHIA, MARIO DESIATI, GILDA POLICASTRO, SALENTRIO E ALTRI OSPITI


Michela Santoro (Libreria Idrusa) – Mario Desiati

Martedì 30 luglio la Libreria Idrusa in Via Carlo Sangiovanni ad Alessano festeggia i suoi primi 20 anni con una serata davvero speciale. Dalle 20:00 (ingresso libero) sarà inaugurato “Agorà Idrusa“, nuovo spazio esterno della libreria più a sud est d’Italia, guidata da Michela Santoro e Andrea Cacciatore, nata nel 2004 come presidio culturale con l’idea di diventare laboratorio di idee, progetti e azioni di promozione della lettura e con una spiccata vocazione per il sociale, che promuove attività culturali e presentazioni, coordina iniziative legate ai libri e alle biblioteche e organizza il festival  “Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto”, giunto quest’anno alla decima edizione. Alle 20:30 un

Gilda Policastro

omaggio a “La storia” di Elsa Morante, uscito per Einaudi nel 1974, con la partecipazione di Ilaria Macchia, cosceneggiatrice della  miniserie televisiva diretta da Francesca Archibugi con Jasmine Trinca, tratta dal romanzo storico della scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice, tra le più importanti voci del secondo dopoguerra, Mario Desiati, scrittore e direttore artistico del festival Armonia, e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e segretario del comitato direttivo del premio Strega. A seguire Gilda Policastro presenterà poi il suo libro “La ragnatela” (Hopefulmonster edizioni) dialogando con Vincenzo Santoro. Attraverso il racconto della tarantella, appassionata e antica danza di festa, corteggiamento e guarigione, la scrittrice, critica letteraria e docente opera un’incalzante esplorazione e riflessione sulla propria evoluzione, culturale, sentimentale, sessuale ed esistenziale. La serata, che ospiterà anche gli interventi di Valeria BisantiDonato ChiarelloMauro DuranteGabriella GenisiMichela LeopizziElisa MaggioMaristella MartellaAhmed OmranFabiana Renzo e altri ospiti, si concluderà con la musica di Salentrio, un esplosivo progetto di musica popolare salentina che, con la spontaneità e la goliardia tipiche delle feste da ballo, propone un ampio repertorio composto da pizzica pizzica, stornelli, canti polivocali alla stisa, mazurke, suonate di barberia, e altre tarantelle tipiche delle varie zone del sud Italia. Il progetto nasce dall’incontro musicale tra tre talentuosi protagonisti della scena popolare e world music

Salentrio

italiana: Massimilano De Marco (voce, chitarra, mandolino, irish bouzuki, tamburello), Luca Buccarella (voce, organetto diatonico, armonica a bocca, tamburello) e Roberto Chiga (tamburi a cornice, cajon, rik, darbouka, cassa a pedale). Nel corso degli anni, i tre componenti, che fanno anche parte del gruppo di riproposta “Kalascima”, hanno collaborato con diversi musicisti e band e hanno calcato grandi palcoscenici nazionali ed internazionali (Uccio Aloisi, Luigi Cafaro, Pino Zimba, Cantori di Carpino, Antonio Calzolaro, Raffaello Simeoni, Mario Incudine, Nando Cittarella, Ludovico Einaudi, Tony Esposito, Enza Pagliara, Anna Cinzia Villani, Banda Adriatica, Buena Vista Social Club, Justin Adams, Kilkenny’s), partecipando ad importanti festival in tutto il mondo.

Info
0833781747 – 3496415030 – libreriaidrusa@libero.it

Il Carlo V MUSIC FESTIVAL si conclude con la prima assoluta di “CORDE MEDITERRANEE”

SABATO 3 E DOMENICA 4 AGOSTO A LECCE IL CARLO V MUSIC FESTIVAL SI CONCLUDE CON LA PRIMA ASSOLUTA DI “CORDE MEDITERRANEE” DI PAOLO ANGELI E REDI HASA E “NAPULITANATA” DI PEPPE SERVILLO E CRISTIANO CALIFANO.


Sabato 3 e domenica 4 agosto (ore 21:00 | ingresso 15 euro | info 3331803375 | prevendite circuito Dice.Fm) al Castello Carlo V di Lecce con la prima assoluta di “Corde mediterranee” di Paolo Angeli e Redi Hasa e “Napulitanata” di Peppe Servillo e Cristiano Califano si conclude il “Carlo V Music Festival“. Dopo il primo appuntamento con “Nostra Patria è il mondo intero” del Daniele Sepe 4et, la prima edizione della manifestazione organizzata nella più grande struttura fortificata pugliese dalla Direzione regionale Musei nazionali Puglia con il coordinamento artistico del cantautore Massimo Donno, in collaborazione con Art&Lab Lu Mbroia e Coolclub, e con il sostegno della Banca Popolare Pugliese, propone due nuovi spettacoli che fonderanno generi musicali e stili diversi. I biglietti sono disponibili nel circuito Dice.Fm e al botteghino. Info 3331803375.

Redi Hasa – ph. Ray Tarantino

CORDE MEDITERRANEE
Sabato 3 agosto (ore 21:00 | ingresso 15 euro | info 3331803375 | prevendite circuito Dice.Fm) sul palco la prima assoluta di “Corde mediterranee”. Il virtuoso della chitarra sarda preparata Paolo Angeli e il violoncellista albanese Redi Hasa, musicisti e compositori riconosciuti e apprezzati sulla scena internazionale della world music, propongono la fusione tra due linguaggi originali, brillanti e ricchi di virtuosismo ed evocazione. In scaletta, tra gli altri, i brani che i due artisti hanno dedicato a due iconiche band del rock. In “22.22 Free Radiohead” il repertorio di Thom Yorke & company è traslato e ricomposto da Angeli in un’opera aperta in cui l’improvvisazione ha un ruolo di primo piano. In “My Nirvana”, invece, Redi Hasa riarrangia le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e le trasforma attraverso il sound unico e riconoscibile del violoncello in “polifonie monostrumentali”, in nuovi inni di dolcezza e struggimento.

NAPULITANATA
Domenica 4 agosto (ore 21:00 | ingresso 15 euro | info 3331803375 | prevendite circuito

Paolo Angeli

 Dice.Fm) la prima edizione di Carlo V Music Festivalsi concluderà con Napulitanata del cantante e attore Peppe Servillo, storica voce degli Avion Travel, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano (musicista, compositore ed arrangiatore, già collaboratore di artisti come Massimo Ranieri ed Eugenio Bennato). Il duo propone un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana fra paradiso e veglia, un piccolo viaggio, senza limiti di tempo e di spazio che vede l’avvicendarsi di brani famosi con altri meno conosciuti e qualche volta dimenticati. Ma non per questo minori! Una rilettura raffinata e popolare di un repertorio di classici che vanno da Raffaele Viviani a E.A. Mario fino a Renato Carosone (cantautore imprevedibile e straordinario, icona italiana nel mondo). Un racconto di una Napoli non oleografica guardata da una stanza che a volte gode di una vista bellissima.

IL CASTELLO CARLO V
Costruito in età medievale a ridosso delle mura dell’abitato, subì numerose ristrutturazioni nel corso dei secoli successivi con interventi in età federiciana, angioina e aragonese. L’edificio, che ospitò Maria d’Enghien e Giovanni Antonio Orsini del Balzo, era circondato sui quattro lati da un profondo fossato. L’aspetto attuale è dovuto agli interventi voluti da Carlo V nella prima metà del Cinquecento e condotti dall’architetto Gian Giacomo d’Acaya.

LE DICHIARAZIONI
«Il Carlo V Music Festival è il risultato della ricerca e dello sviluppo di sinergie con le realtà del territorio, per rilanciare la fruizione di questo monumento dall’enorme potenziale», commenta l’architetto Francesco Longobardi, delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia. «Ringrazio l’Art&Lab Lu Mbroia e Massimo Donno per la Direzione artistica e CoolClub per l’organizzazione generale di questo Festival che arricchisce il Castello con un’offerta di alto profilo artistico e culturale, segnando una delle prime tappe del percorso di valorizzazione del monumento, che mira a diventare punto di riferimento della vita culturale della città di Lecce», aggiunge l’architetto Pietro Copani, direttore del Castello Carlo V di Lecce.

Info
Castello Carlo V | via XXV Luglio – Lecce
Apertura porte ore 20:30 – Inizio spettacolo ore 21:00
Ingresso 15 euro
Prevendite circuito Dice.Fm
Info e prenotazioni 3331803375

Prosegue la rassegna “BLOOK. MAPPE, ATLANTI E PORTOLANI DI QUI” del progetto Titolo Collettivo

Da MARTEDÌ 30 LUGLIO a giovedì 8 agosto 


Promossa dal progetto “Titolo Collettivo – Una rete per le biblioteche di comunità“, prosegue la rassegna visivo-letteraria “Blook. Mappe, atlanti e portolani di qui“. Un ciclo di dieci incontri per riflettere sui libri non solo come oggetti da guardare e toccare, ma anche come espressione di un immaginario. Martedì 30 luglio (ore 20:00 – ingresso libero) nel cortile di Palazzo Filomarini a Cutrofiano, con la partecipazione di Antonella Saracino, lo scrittore, critico letterario e insegnante Graziano Gala presenterà il suo libro “Controdizionario della lingua italiana. Case possibili per dispersi della parola” (Baldini+Castoldi, 2023). Cosa ci succede quando siamo stranieri di una lingua? Quando le sue parole ci si appoggiano in bocca spinose, lontane e scollegate da petto, testa e stomaco? Una lingua si può certamente imparare a usare: in una lingua altra si può sognare, perfino. Se però di quella lingua ci sentiamo prigionieri, affittuari costretti a soggiornare in una casa della quale siamo ospiti indesiderati, come fare, in quella lingua, a vivere, a sorridere, a innamorarci? Se una lingua non diventa capanna aperta a tutti, cosa accadrà alle prime piogge? Come faremo a chiederci aiuto? Duecento alunni di nazioni, luoghi e prospettive lontane, duecento nuove parole che parlano di origini, desideri e di tentativi di un dialogo comune: ché se una lingua non serve a comprendersi, allora che razza di lingua è? Partendo da queste necessità gli alunni del Marisa Bellisario di Inzago, una scuola professionale della retrovia lombarda, hanno indagato le parole che ciascuno si porta in petto, chiedendo di partire da quelle per costruire un vocabolario comune e inclusivo: una cartina dei nord e dei sud del mondo e della nazione, morali e del cuore. Un controdizionario della nuova generazione, un laboratorio rivoluzionario nel suo intento di creare una lingua a tutti gli effetti foriera di emancipazione sociale, personale e culturale, per realizzare un obiettivo più grande di tutti: quello di sentirsi, in qualche modo, sotto un tetto che possa essere davvero comune. Nato a Tricase, Graziano Gala vive e lavora come docente in provincia di Milano. È autore di racconti pubblicati su riviste e litblog. Ha pubblicato “Sangue di Giuda” (Minimum Fax) e “Ciabatteria Maffei” (Tetra). Scrive per Treccani e, con Emanuele Bosso, dirige Duerive – Festival delle storie.

LE ILLUSTRAZIONI DI BLOOK
Durante ogni appuntamento della rassegna –  che si chiuderà giovedì 8 agosto (ore 20:00) con una festa finale a Kora – Contemporary Art Center di Castrignano de’ Greci – i tre illustratori Massimo PascaChiara Rescio e Sasha Ciardo si lasceranno ispirare dalle parole poetiche e letterarie per disegnare tre mappe, una per ciascun paese coinvolto. La manifestazione prevede anche la pubblicazione di un leporello (libro a fisarmonica creato con un’unica striscia di carta o cartoncino) e di tre puzzle personalizzati per ogni biblioteca (Kora – Centro del Contemporaneo di Castrignano de’ Greci, Museo della Ceramica e Biblioteca comunale di Cutrofiano e Trame libere nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto) che permetteranno alle comunità di approcciarsi alla conoscenza attraverso il gioco.

Graziano Gala

TITOLO COLLETTIVO
Il progetto Titolo Collettivo promosso da RamdomKora34° Fuso e Magma in collaborazione con Unione dei comuni della Grecìa salentinaPolo Biblio-Museale di Lecce e LegaCoop Puglia, finanziato dalla Regione Puglia con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, propone azioni di formazione, co-progettazione e partecipazione rivolte ad amministratori pubblici, operatori culturali, bibliotecari, sottoscrittori del Patto della Lettura, per trasformare sempre più le biblioteche (in particolare quelle dei comuni di Corigliano d’Otranto, Cutrofiano e Castrignano de’ Greci) in servizi pubblici, accessibili, gratuiti, riconoscibili e soprattutto partecipati dalla comunità di riferimento. In linea con altre esperienze già avviate nella Grecìa Salentina, il progetto punta sui temi della creatività e dei linguaggi del contemporaneo da sviluppare in luoghi di alto interesse storico e artistico, per divulgare l’idea che tramite le buone pratiche culturali si possa avere una crescita del tessuto sociale ed economico

Info e contatti
3278773894 – titolocollettivo@gmail.com


Nella Puglia dei talenti musicali c’è il violinista Paride Losacco

Appuntamento mercoledì 31 luglio (ore 21.15) per il Barletta Piano Festival

Il giovane fenomeno dell’archetto in duo con sua madre Fiorella Sassanelli


Al Barletta Piano Festival la musica per una sera è un affare di famiglia con Paride Losacco, il brillante violinista barese (classe 2005) avviato alla musica sin dalla prima infanzia da sua madre, la pianista Fiorella Sassanelli, concertista e didatta di lunga esperienza con la quale si esibisce in duo mercoledì 31 luglio (ore 21.15), nel salone dell’Hotel La Terrazza, per la sezione «Puglia: terra di grandi talenti». Nella prima parte di serata Losacco si cimenterà con la Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore BWV 1004 per il violino solo di Johann Sebastian Bach e cinque Capricci per violino solo di Niccolò Paganini (nn. 1, 2, 3, 5 e 22), mentre nella seconda affronterà in duo lo Scherzo dalla Sonata F. A. E. di Johannes Brahms, la Sonata in la minore op. 105 di Robert Schumann e, infine, il Rondino di Henri Vieuxtemps.

Fiorella Sassanelli

Laureatosi nei giorni scorsi con 110 e lode e menzione al Conservatorio Piccinni di Bari sotto la guida di Francesco D’Orazio, concertista di fama internazionale in anni passati consacrato dalla critica con il premio Abbiati quale miglior interprete solista, Paride Losacco ha intrapreso lo studio del violino a soli otto anni e con D’Orazio si è anche esibito in alcune occasioni, come quando insieme hanno eseguito al Teatro Comunale di Novoli una selezione dei Duetti per due violini di Luciano Berio. Losacco ha tenuto il suo primo recital a dieci anni, accompagnato al pia­noforte dalla madre, e a dodici ha debut­tato per l’associazione «Niccolò Paganini» di Parma. Vincitore del Premio delle Arti 2023 tenutosi a Bologna, Losacco si è già affermato in diversi concorsi naziona­li e internazionali (Euterpe, Narni, Città di Barletta, Esperia, Wanda Landowska, International Concerto Competition, Concorso Scimone), ottenendo altresì un terzo premio (primo non assegnato) alla terza edizione del «Leonid Kogan» di Bruxelles. Al repertorio tradizionale alterna pagine di autori contemporanei e del Novecento e questa versatilità gli è valsa la vittoria unanime della terza edi­zione (2022) del Premio «Riccardo Ceroc­chi» di Sermoneta, dove gli è stata asse­gnata anche la borsa intitolata a «Goffredo Petrassi».

Losacco ha debuttato ai festival «Pontino» di Ser­moneta e «Nuova Consonanza» di Roma e, come solista, al Teatro Petruzzelli per i Family Concert dell’ente lirico. Inoltre, per l’etichetta Digressione Music ha inciso Otto lamenti (2019) per violino solo di Benedetto Boccuzzi e dal 2021 si sta perfezionando con Yair Kless.

Info 347.6194215 – barlettapianofestival.it – info@barlettapianofestival.it.

7^ Edizione del Concorso Fotografico “HO VISTO LA PUGLIA COSÌ”

Speranza di pace. Attesa di luce. Ricerca di profondità sconosciute: sono questi i tratti di un universo che ci unisce e riconduce tutti e ciascuno verso il bisogno inappagato di quella bellezza che salverà il mondo.

Ed è in questo scenario, modulato da sentimenti comuni, che la rivista “In Puglia tutto l’anno” lancia la quinta edizione del Concorso fotografico “Ho visto la Puglia così”, proponendo due nuclei tematici che hanno il sapore, i profumi, i colori e le suggestioni dell’estate. Il concorso si compone di due distinte sezioni:

– la prima, dal titolo “Le torri costiere”, propone il tema delle sentinelle pugliesi.

– la seconda, dal titolo “Emozioni Sommerse: scatti nei fondali pugliesi”, propone quello dei fondali marini. Con riferimento alla prima sezione, ci piace evidenziare che lungo i 940 chilometri di costa che delimitano l’area regionale, si ergono ben 121 torri: 25 in Capitanata, 16 in Terra di Bari e 80 in Terra d’Otranto.

Si tratta di strutture fortificate che, nei secoli passati, svolgevano funzioni essenziali per la sopravvivenza degli autoctoni in quanto servivano all’avvistamento delleimbarcazioni nemiche, alla difesa dai predatori e al contrasto di ogni possibile invasione che poteva venire dal mare. Oggi, seppur diroccate e in rovina, ingiuriate dal tempo e dalla negligenza, ostaggio dell’incuria e del silenzio, continuano orgogliosamente a offrirsi al nostro sguardo, a ricordarci il loro glorioso e insostituibile passato di sentinelle e a custodire storie, misteri e leggende. Impertinenti forse, ma ancora oggi scrigni ricchi di cultura, di vita e… frammenti di bellezza: un po’ di quella bellezza che salverà il mondo.

Con riferimento alla seconda sezione, ci piace immaginare che, dalle torri antiche, diventa possibile tuffarsi nei fondali marini, lasciarsi abbracciare dall’acqua e giocare con emozioni sommerse che variano con il variare della conformazione orografica acquatica. Lungo la costa pugliese, infatti, vi sono fondali bassi e sabbiosi che si alternano capricciosamente con quelli compatti e rocciosi in cui digradano le scogliere più impervie, a picco sul mare. Sempre e comunque, tuttavia, troviamo una incredibile ricchezza di flora, di fauna e di biodiversità: è un universo da scoprire, da fermare in uno, due, dieci, cento scatti e offrire a chi non sa.

E tanti non sanno, nonostante sin dai tempi più antichi, l’umanità sia stata attraversata dal desiderio di esplorare tutto quel mondo sommerso dalle acque.

L’invito che vi rivolgiamo è quello di fermare con i vostri scatti gli scorci che vi hanno emozionato di più perché le vostre emozioni sapranno diventare anche nostre. Avete tempo sino al 10 settembre 2024. Per partecipare al Concorso è necessario inviare:

– le vostre foto tramite Messenger al link: http//m.me/101740768326323

– una mail all’indirizzo di posta elettronica: foto@inpugliatuttolanno.it indicando nome e cognome dell’autore e denominazione del luogo rappresentato nella relativa foto, compresa la provincia di riferimento. Saranno scelte quattro foto in tutto, due per ciascuna sezione, di cui:

– la prima di ogni sezione, individuata da un’apposita commissione;

– la seconda di ciascuna sezione, individuata sulla base del numero di like capitalizzati su Facebook.

I PARTECIPANTI (photo gallery)

 

Danilo Chiloiro


 

Cristina Mancini


 

Giulio Rugge – Ruggero Morisco – Giorgio Nuzzo 


 

Caterina Piccoli


Annalisa Jonas – Mario Silvestro


Bruno Leo


Francesca Calò


Roberto De Matteis – Giorgio Belli


Marco De Luca

 


Paolo Foscarini – Chiara Ricchiuto


Lina Taronna

 


Angelo Perrone


De Blasi Salvatore


Giacomo Loiudice – Deborah Fanini


Alessandra Tarentini- Alessandro Caiulo


Annalisa Pizza – Antonio Cuccorese


Antonio Quarta- Cesare Petrelli


Claudio De Marco


Daniele Giaffreda


Daniele Depascale  – Fabio Marino


Diego Vantaggiato


Fiore Biccario


Francesco Zurlo


Gemma Alfieri


Giuliano Sabato – Jvan Giannone


Graziano Cannoletta


Massimo Rolando


Michele Decicco


Urbano Michele

 


REGOLAMENTO

ORGANIZZATORI

Il concorso fotografico è promosso dalla rivista trimestrale “In Puglia tutto l’anno”, dall’editore Medinforma in collaborazione con Caroli Hotels.

TEMA

Il concorso si compone di due distinte sezioni:

– la prima, dal titolo “Le torri costiere”, propone il tema delle sentinelle pugliesi.

– la seconda, dal titolo “Emozioni Sommerse: scatti nei fondali pugliesi”, propone quello dei fondali marini. Con riferimento alla prima sezione, ci piace evidenziare che lungo i 940 chilometri di costa che delimitano l’area regionale, si ergono ben 121 torri: 25 in Capitanata, 16 in Terra di Bari e 80 in Terra d’Otranto.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti. Non ci sono limiti di età. Ogni partecipante potrà inviare un massimo di due foto all’indirizzo foto@inpugliatuttolanno.it, specificando nella mail il nome dell’autore e il luogo raffigurato. Sono esclusi dalla gara: i membri della commissione giudicatrice, i rispettivi familiari e quanti interessati all’organizzazione del concorso.

CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE IMMAGINI

Sono ammesse fotografie b/n e a colori con inquadrature sia verticali sia orizzontali in formato JPEG (jpg), realizzate anche da cellulare. Le fotografie dovranno essere inedite. Le immagini non conformi alle specifiche richieste non verranno prese in considerazione.

TEMPI E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CONCORSO

Nel corso dell’anno il concorso si può articolare in varie edizioni (che potranno avere un tema specifico in relazione al periodo) e tempi che verranno divulgati attraverso il sito e i social.

Tutte le foto inviate saranno pubblicate sul sito della rivista www.inpugliatuttolanno.it e sottoposte al giudizio dei lettori che esprimeranno la loro scelta con un like sulla pagina fb dedicata.

Una giuria, composta da esperti, esprimerà a sua volta un giudizio insindacabile. Saranno premiate le due foto che avranno ottenuto più consensi: una da parte dei lettori sul web e l’altra dal giudizio della giuria qualificata. Il premio consisterà in un weekend per due persone nelle strutture di Caroli Hotels e sarà assegnato con cadenza trimestrale. Non si escludono premi ai secondi classificati.

I vincitori di una qualsiasi edizione del Concorso fotografico, sezione “like dei lettori”, qualora risultassero utilmente piazzati a ricevere i premi previsti nelle successive 3 (tre) edizioni del Concorso, verranno collocati agli ultimi posti delle graduatorie delle suddette edizioni.

PRIVACY, RESPONSABILITÀ DELL’AUTORE E FACOLTÀ DI ESCLUSIONE

Ogni partecipante è responsabile del materiale da lui presentato al concorso, pertanto si impegna a escludere ogni responsabilità degli organizzatori nei confronti di terzi, anche di eventuali soggetti raffigurati nelle fotografie. Il concorrente dovrà informare eventuali persone ritratte nei casi e nei modi previsti dal Regolamento UE 2016/679, nonché procurarsi il consenso alla diffusione delle immagini. In nessun caso le foto potranno contenere dati qualificabili come sensibili. Gli organizzatori si riservano, inoltre, di escludere dal concorso e non pubblicare le foto non conformi nella forma e nel soggetto a quanto indicato nel presente bando oppure alle regole comunemente riconosciute in materia di pubblica moralità, etica e decenza, a tutela dei partecipanti e dei lettori. Non saranno perciò ammesse le immagini ritenute offensive, improprie e lesive dei diritti umani e sociali.

DIRITTI D’AUTORE E UTILIZZO DEL MATERIALE IN CONCORSO

I diritti sulle fotografie vengono ceduti all’editore. Ad ogni loro utilizzo le foto saranno accompagnate dal nome dell’autore. I dati personali forniti dai concorrenti saranno utilizzati per le attività relative alle finalità istituzionali o promozionali secondo quanto previsto dal Regolamento UE 2016/679.

Salento-Milano: storie di cambiamento.

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A quanti pugliesi in Italia o sparsi per il mondo manca la Puglia? Sembra una domanda retorica con la risposta scontata: manca a tanti. E non è solo questione di età o di lasso di tempo trascorso fuori dai confini regionali. E se manca, perché se ne sono andati? E cosa propongono per migliorare la situazione del Sud, a quali condizioni? In Puglia tutto l’anno dà la possibilità ai giovani, che hanno lasciato la Puglia per seguire i loro sogni professionali, di raccontarsi, di confrontarsi e di tenere ancora saldo il capo del filo che li lega alla loro terra. Da questo numero nasce una nuova rubrica “la Puglia che ci manca”, affidata a Roberta Rizzo.

Nel secondo numero leggiamo le storie di Daniela e Massimiliano: il loro desiderio di realizzazione che li ha portati a lasciare il Salento, la voglia di un lavoro migliore, di crescere nel carattere e nella professione e la tenerezza verso la loro terra d’origine, il pensiero della famiglia, degli amici di infanzia e il rassicurante sapore antico delle tradizioni, il profumo del mare e dell’affetto sincero della gente del Sud. Ognuno racconta la propria esperienza ispirando riflessioni e idee per una Puglia migliore.  (Roberta Rizzo)


 

Daniela Castelluzzo: LA PUGLIA E IL SOGNO MILANESE

È responsabile ufficio commerciale in Carrefour per 19 stazioni carburanti localizzate in area Nord –Centro, vicino ipermercati. Vive e lavora a Milano.

Cosa ti ha spinto a lasciare la tua terra d’origine?

Sicuramente la crescita professionale e l’opportunità che l’azienda Carrefour in cui lavoravo a Cavallino (LE) poteva offrirmi, lasciando la sede leccese per esplorare nuove esperienze professionali. Ero stata assunta come Addetta alle Vendite presso l’ipermercato, ma dopo qualche anno iniziavo a scalpitare per avere la possibilità di crescere e andare via: ho quindi fatto una valutazione interna e mi è stato proposto un percorso di formazione itinerante che mi ha portato a vivere successivamente a Termoli (CB) per cinque anni, come Responsabile Amministrazione del personale e successivamente Capo Servizi (amministrazione del personale + controllo di gestione).

Il mio sogno però è sempre stato vivere a Milano, fin da ragazzina quando guardavo la TV, desideravo vivere in questa grande città intuendo le sfide positive che poteva offrirmi. Nel frattempo, mi ero innamorata di un ragazzo di Milano e alla fine arriva la sorpresa: Carrefour mi propone il trasferimento finalmente tanto desiderato. Tutto si era allineato: lavoro, città e fidanzato, per cui il 10 agosto del 2011, nel deserto estivo della città lombarda, arrivai con il mio trolley, pronta a iniziare la mia nuova vita. Ho iniziato a lavorare in sede (lavoravo per un progetto sulla produttività, risorse umane), poi, finito il progetto, ho avuto un’altra esperienza nell’organizzazione e da undici anni sono nel mondo del Fuel, gestendo un ramo d’azienda, prima come Assistente e ormai da 4 anni come Responsabile amministrativa e Commerciale (gestisco 19 stazioni carburanti sotto vari aspetti: contrattuali, immobiliari, commerciali, burocratici ecc.).

Adoro la vita milanese ma torno spesso in Salento durante l’anno (una volta ogni mese e mezzo nei fine settimana) per recuperare il ritmo lento e la bellezza dei rapporti familiari, degli amici di infanzia, trascorrendo giornate completamente diverse dal mio quotidiano metropolitano, per cui sfrutto il potere rigenerante del mare e dei rapporti antichi rispetto alle veloci e diverse connessioni milanesi.

Ho trovato un equilibrio perfetto attraverso il mix giusto dell’anonimato metropolitano e del ritorno in Salento in cui riemerge la mia identità e familiarità.

Oggi posso scegliere di fare ciò che mi piace avendo le comodità tipiche di una città che può esaudire ogni mio pensiero e che un contesto provinciale purtroppo non potrebbe esprimere.

Cosa manca e cosa miglioreresti della Puglia?

Mancano serie opportunità professionali: lavorando da sempre in un contesto multinazionale, mi sentirei compressa in una realtà locale. L’idea di confrontarmi con un Imprenditore, unico responsabile, non mi darebbe sicurezza, mentre lavorare in una grande società mi fa sentire più tutelata, rispondendo funzionalmente e gerarchicamente a diversi responsabili. È un ambiente stimolante e riesco a mostrare molti aspetti del mio carattere che variano in base alle persone ed alle circostanze.

Potrei anche citare la mancanza di infrastrutture ma in realtà è un aspetto anche affascinante del Salento per la sua natura rurale.

L’aspetto sanitario invece andrebbe decisamente migliorato evitando disservizi e mancanza di innovazione.

Tornerei a casa soltanto per il clima e non escludo di farlo in ottica pensionamento ma mantenendo sempre un piede-a-terre a Milano che ormai considero casa mia: sono stabile, non mi sento precaria, mi piace la vita che ho costruito e i rapporti d’amicizia che ho creato.  Se dovessi rientrare in Salento un giorno, probabilmente sceglierei Lecce perché mi piace il contesto della città e non del paesino.

Massimiliano Nucita: LA PUGLIA E IL CAMBIAMENTO INTERIORE.

Massimiliano Nucita

Lavora presso Italtel, a Milano, una multinazionale nel settore delle Telecomunicazioni e dell’ICT, con il ruolo di Product Manager nel gruppo di Global Business Development. Vive a Pavia.

Cosa ti ha spinto a lasciare la tua terra d’origine?

Volevo allontanarmi dalle sicurezze del mio paese di origine in provincia di Lecce per mettermi in gioco, andare in un luogo che poteva garantirmi lavoro ed esperienze di crescita diverse. Il periodo tra gli anni 80 e 90 peraltro è coinciso anche con la partenza per motivi di studio anche di persone che conoscevo ed ho seguito tale onda. Ho scelto di fare ingegneria elettronica per via della mia propensione alle materie scientifiche e ho scelto Pavia visto che lì avevo già alcuni amici che ci vivevano e quella città era anche molto a misura d’uomo. E poi volevo fare un’esperienza diversa perché sentivo dentro di me voglia di cambiamento: volevo superare alcuni miei limiti caratteriali e di fatto Massimiliano è venuto fuori durante l’università e la mia vita si è arricchita di esperienze che, restando in Salento, non avrei potuto fare. Ho fatto la scelta giusta: Pavia è casa mia, circondato dai miei amici ed in un contesto non così grande e dispersivo come Milano ma abbastanza vicino alla metropoli e aperto come contesto.

Cosa manca e cosa miglioreresti della Puglia?

Manca sicuramente il Lavoro per i giovani. Il Salento è una terra isolata non solo nella geografia ma anche nel modo di pensare. Anzi credo che la geografia rifletta tale aspetto, essendo la Puglia una piccola penisola circondata dal mare in un lembo terra lunga e stretta. Chi ha viaggiato si rende conto di tale mancanza ma le persone che ci ritornano per viverci poi si adeguano a questo stile ed è come se tornassero indietro nel tempo, nei modi di pensare, chiusi in un piccolo mondo antico.

Per quanto riguarda l’aspetto turistico, mi dispiace vedere aziende del settore che spremono il turista senza valorizzare la qualità, offrendo pochi servizi e competenze. Da Salentino mi rendo conto parzialmente di questo problema ma lo percepisco in persone che lo hanno riscontrato e me ne parlano con delusione: purtroppo la colpa è di tutti, del singolo ma anche delle istituzioni politiche che non investono ad esempio nelle infrastrutture: in Salento senza auto non puoi muoverti, ed è un peccato!

Come contraltare però posso dire che essere salentino significa amare la terra, il link con le tradizioni, l’accoglienza delle persone indipendentemente dalla disorganizzazione e la bellezza del territorio, i sorrisi della gente dei paesini senza sovrastrutture, il fascino e il profumo di tale zona, dell’anziano che ti dice con tenerezza “qquai c’è sulu la disperazione (ndr. Qui c’è solo la disperazione!)”, ovvero quell’ agrodolce tipico che attira e conquista e rimane dentro per sempre. E poi le donne salentine sono bellissime.

La Puglia che ci manca: storie di emigrazione.

Roberta Rizzo

Roberta è nata in Puglia, a Bari ed ha vissuto a Scorrano in provincia di Lecce, studiando al Liceo Scientifico di Maglie e laureandosi presso l’Università del Salento in Beni Culturali. Ha iniziato la carriera come ricercatrice che concluderà dopo il dottorato in Nanoscienze conseguito all’ISUFI-Università del Salento nel 2006 per intraprendere quella aziendale che la porterà a cambiare città, settori e ruoli per molti anni, accrescendo competenze ed esperienze in ambiti come l’innovazione, i progetti di ricerca e il marketing. Nel frattempo, si dedica a varie passioni, tra cui la scrittura: nel 2000 pubblica con la ELI (Editrice Letteraria Internazionale, Siracusa) il libro di poesie, “Dall’alba al tramonto”, nel 2005 il suo primo romanzo autobiografico dedicato alla prematura scomparsa del padre, Angelo (Gino) Rizzo, Magnifico Rettore dell’Università del Salento, una lirica intensa e commovente: “Diario di un’anima: il folle, l’amante, il poeta” (Congedo Editore, Galatina). Partecipa nel 2007, classificandomi quarta, al PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “SCRIVI UNA LETTERA D’AMORE”, la cui premiazione avviene a Torrevecchia Teatina (CH), dove riceve una targa di riconoscimento speciale dalla giuria e la pubblicazione della lettera. Ha pubblicato online varie opere letterarie, nel 2008 e nel 2010, sul sito www.lulu.com, i romanzi “I VIAGGI DI SOFIA” e “L’IMPORTANTE È NON CADERE DAL PALCO”, diffusi anche nel mercato di Amazon.com. Nel 2010 pubblica su www.ilmiolibro.it il romanzo “TERRA, VIGNE E SOGNI” e sullo stesso sito “SE IL TEMPO FOSSE TUTTO CIO’ CHE RIMANE” (2020).  Nel 2022 pubblica online su Amazon una favola noir:” IL MISTERO DEL CASTELLO DELLE FIABE”. Si occupa di tecnologie del futuro (cybersecurity, IoT, Intelligenze artificiale, ecc.) anche attraverso la formazione e il coaching su strategia digitale e innovazione per varie aziende a Milano, città in cui attualmente vive. Scrive, dipinge, canta e pratica molto sport.

-Quando andrai via dal Salento non tornerai più! -, risuonano ancora vivide le parole di mio padre, alla mia laurea. Scalpitavo: avevo tentato di scegliere una facoltà fuori dalla Puglia ma poi avevo ripiegato su Beni Culturali presso l’Università del Salento. Anche il dottorato di ricerca lo avevo vinto nello stesso ateneo, in Nanoscienze, ma dopo avevo trovato soltanto trafile di ricerca lunghe e pilotate troppo difficili e incomprensibili per la mia voglia di realizzazione che mi incitava a esplorare orizzonti nuovi. Dovevo trovare il modo di lavorare e crescere in ambienti competitivi e all’avanguardia: il desiderio di innovazione e di crescita personale e professionale mi spingevano al cambiamento. Non riuscivo a vederlo nella mia amata terra: ho cominciato ad allontanarmene, lentamente. Prima Gioia del Colle in un’azienda del gruppo Ansaldo, poi la Sicilia, nelle energie rinnovabili, in Enel Green Power, in ruoli sfidanti e completi nel marketing e nella tecnologia.  Finalmente sviluppavo competenze nuove, rivendibili sul mercato, apprezzate e altamente qualificanti: mi confrontavo con realtà industriali importanti e costruivo un curriculum rispettabile, ambizioso. Ho perfezionato l’inglese trasferendomi a Dublino per quasi tre anni ed al rientro in Italia sceglievo Milano, col suo tessuto imprenditoriale vario e i suoi ritmi accelerati, perfetti per le mie caratteristiche: qui, dove attualmente vivo e lavoro occupandomi di tecnologie del futuro e trasformazione digitale, ho trovato terreno fertile per continuare a formarmi, migliorando skills, relazioni e investendo nella mia carriera senza fermarmi, con la possibilità di scegliere nuove avventure professionali senza bisogno di “aiuti” dall’esterno, con le mie forze e puntando sulle mie qualifiche. Ecco, uno dei principali vantaggi che ho trovato trasferendomi in Lombardia: la possibilità di essere me stessa giocando alla pari meritocraticamente. Sicuramente l’Italia ha un grosso problema di valorizzazione dei talenti poiché in molti casi si punta alla “conoscenza” o alla raccomandazione, ma non si può generalizzare: il Nord Italia comunque riesce a garantire una fetta di riconoscimento basato sul valore e sulle esperienze, sulle abilità individuali, avendo un’offerta ben più ampia di quella del Sud, ancora fortemente chiuso in “caste” e poco evoluto a livello aziendale. Abbiamo grandi eccellenze e potenzialità ed una scarsa attitudine al rischio legato alle assunzioni. Poi c’è il grande tema delle possibilità, non solo lavorative: da Milano è facile viaggiare, appassionarsi di tante cose (ed una come me ha infiniti hobbies), riuscire ad organizzarsi pianificando appuntamenti, sport, tempo libero, amici. La metropolitana con le sue varie linee è super efficiente, gli spostamenti facili, i servizi completi. Di contro, vivo in un territorio tra i più inquinati d’Europa: il prezzo da pagare compensato dalla velocità del movimento che mi permette di prendere un treno o un aereo per respirare aria migliore in altre parti della Regione o per tornare a casa a vivere il mio piccolo mondo antico e la mia famiglia. C’è una forte comunità di Pugliesi in Lombardia e questa rubrica nasce con l’idea di raccogliere i diversi punti di vista di tanti “emigrati al Nord”, le loro idee, attitudini, suggerimenti. Personalmente, se dovessi fornire alcuni suggerimenti per il Salento, da dove provengo, investirei per un miglioramento generale dei servizi: non solo a livello di efficienza di trasporti ma di opportunità di network, di contatti con ambienti professionali e personalità futuristici, innovativi in diversi settori che possano ampliare gli orizzonti a livello formativo, lavorativo, garantendo connessioni e relazioni, incrementando il tessuto sociale e culturale, stimolando anche la capacità di assunzione dei giovani nativi digitali e orientati naturalmente alle avanguardie. Inoltre, cercherei di rendere il turismo esperienziale, offrendo diversi scenari in base alle esigenze di varie tipologie di clienti: internazionali, vegani/vegetariani, celiaci, ecc., avventurosi oppure orientati al comfort, sviluppando percorsi ad hoc di enogastronomia personalizzati in base al target di riferimento con una adeguata azione di marketing e di customer care evoluto. E ancora le infrastrutture decisamente migliorabili, la cura verso le persone, il rispetto del territorio, la valorizzazione delle tradizioni, lo spirito di “famiglia” che noi del Sud riusciamo a coltivare e diffondere nella nostra unicità. Nel prossimo numero ascolteremo altre esperienze e storie di uomini e donne che hanno lasciato il proprio paese di origine trasferendosi altrove e capiremo cosa li/le ha spinti/e al cambiamento ed in che modo migliorerebbero la loro terra. Se avete ulteriori consigli e opinioni scriveteci alla e-mail: roberta.rizzo@inpugliatuttolanno.it .Ogni piccola increspatura può diventare onda di trasformazione e miglioramento per la nostra Puglia.

Iniziamo il nostro viaggio con l’intervista ad Andrea Colella, originario di Casarano (LE), Service Management Team Leader che lavora a Roma e racconta la sua prospettiva riguardo un tema importante e attualissimo: il work life balance. Ma qual è la connessione tra la Puglia e tale argomento? Scopriamolo.

Andrea: LA PUGLIA E IL WORK LIFE BALANCE

Andrea Colella

Cosa ti ha spinto a lasciare la tua terra d’origine?

La mia stessa natura, unita proprio al desiderio di starci e viverla. Da ragazzo avevo subito sentito l’amore per questa terra d’origine, il mio benessere, come funzionava l’equilibrio della mia salute al suo interno, soprattutto vicino al mare, la facilità e la spontaneità con cui intessevo relazioni sociali, le amicizie strettissime, i primi fidanzamenti, le indimenticabili sagre estive al suono della Pizzica.

Ma al contempo capivo che la mia formazione doveva svilupparsi fuori, in una prima lunga fase. Sapevo (e so tuttora) che un giorno tutti quei “frammenti” si sarebbero ricongiunti, in un modo e in un tempo che ovviamente era (ed è ancora, per certi versi) sconosciuto e affidato a qualcosa di superiore (chiamatela contingenza, o provvidenza…).

E così ho fatto: mi sono iscritto a Ingegneria a Bologna, nel 2005 sono rientrato per una nuova “sbirciatina” su Lecce e lì ho scritto la mia tesi sperimentale in azienda, progettando un database georeferenziato per il censimento di tutto il catasto stradale provinciale. La dedica era “Alla Terra del Salento, e a tutti coloro che si battono per il suo avvenire”, ma i tempi non erano ancora maturi e ho continuato il mio “ostracismo”. Un primo contratto di stage a Perugia, poi Roma in una grande multinazionale, tempo indeterminato – ci mancherebbe – da qui spola su Napoli e Milano, poi Ingolstadt (Germania), Illinois (US), ho imparato l’Inglese sul campo professionale, ho collaborato con colleghe e colleghi delle più svariate origini, dai paesi scandinavi al Giappone, colleghi indiani, filippini, sudamericani, perfino provenienti da splendidi paesi emergenti in Africa, come il Camerun. Sono partito da sviluppatore e oggi rivesto un ruolo da team leader, con una promozione a manager che mi attende al varco.

La Puglia nel mio animo tumultuoso è stata come una splendida donna, nobile e complessa. Troppo, per le mie ridotte condizioni iniziali. Un uomo che se ne innamora, cade inizialmente nella tentazione di negare l’amore stesso, lo ignora, lo reprime, cerca difetti, ma non ci riesce. È una cosa più grande di lui. Convive quindi con quel segreto nel cuore, predispone tutto quello che può perché un giorno vuole dichiararsi quella donna e chiedere la sua mano offrendole il meglio di sé. Il meglio di ciò che ha dentro, sapendo che lei lo aspetterà e che quell’intuizione senza tempo era esclusiva, solo fra lui e lei. Gli amori veri sono così, vivono nei segreti, attendono, condividono, si donano a vicenda, sono generativi per definizione, crescono e fanno germogliare nuova vita intorno a sé, non si ferma al solo “prendere” o al solo “stare bene”.

Da dove nasceva questa mia certezza, non lo so nemmeno io, ma c’è sempre stata ed ha accompagnato ogni scelta di tutto il mio percorso a cominciare dal giorno di quella immatricolazione all’Università di Bologna.

Cosa manca e cosa miglioreresti della Puglia?

Dividerei la risposta in due sezioni distinte, una riguardante il territorio, l’altra la politica.

Come territorio personalmente credo che la nostra regione abbia tutti gli ingredienti che servono (se usati propriamente) per fare della nostra vita e del nostro lavoro proprio quello di cui oggi si ha maggiormente bisogno, almeno per chi lavora nel mio settore. Contatto con la natura, clima temperato, aria pulita, silenzio, un cielo limpido la notte per guardare le stelle (mi riferisco all’inquinamento luminoso, basta andare in una grande città per capire).

A livello politico vedo che da qualche tempo si iniziano a muovere i primi passi (come fanno i bambini che vogliono iniziare a correre) ma quello che manca ancora è proprio una cultura di rispetto e tutela dell’ambiente (quindi mi ricollego al punto suddetto) credo che il mondo dell’Ingegneria (dall’edilizia alle infrastrutture, al settore energetico-rinnovabile) debba lavorare insieme all’ambiente e alla tutela di questi “tesori” che altrimenti rischiamo di perdere.

 

 

 

 

 

«Opus», il film testamento di Ryuichi Sakamoto

L’11 agosto proiezione e serata-evento al Teatro Verdi di Martina Franca

appuntamento esclusivo del festival Piano Lab

Mentre la maratona musicale «Suona con noi» si sposta a Ceglie Messapica

il 31 agosto e l’1 settembre. Iscrizioni sino al 31 maggio sul sito pianolab.me


Ruichi SakamotoIl festival che in Puglia celebra il pianoforte propone in esclusiva per il Sud Italia l’ultimo concerto di Ryuichi Sakamoto, il film testamento diretto dal figlio del musicista, Neo Sora, presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Il prestigioso appuntamento con «Ryuichi Sakamoto | Opus» è in programma domenica 11 agosto (ore 21), nel Teatro Verdi di Martina Franca (biglietti 10 euro su Vivaticket) per una delle iniziative clou di Piano Lab, il progetto targato La Ghironda in collaborazione con Steinway & Sons – Amburgo e Marangi Strumenti Musicali che quest’anno sperimenterà l’esperienza della maratona pianistica per tutti «Suona con noi» nel centro storico di Ceglie Messapica il 31 agosto e l’1 settembre (ci si può iscrivere sino il 31 maggio sul sito pianolab.me).

La proiezione a Martina Franca di «Ryuichi Sakamoto | Opus» seguirà le presentazioni di Milano per Piano City e Rimini per Percuotere la Mente e precederà quelle del Romaeuropa Festival e dell’Estate Fiesolana. Il film, distribuito in Italia da Nexo Digital e Mescalito Film in collaborazione con Ponderosa Music & Art, racconta l’ultimo concerto di Sakamoto, premio Oscar per le musiche del film «L’ultimo imperatore» di Bernardo Bertolucci, e rappresenta una celebrazione della vita e del lavoro del leggendario musicista e compositore giapponese, scomparso il 28 marzo 2023. Benché non fosse più in grado di esibirsi dal vivo, alla fine del 2022 Sakamoto raccolse le forze per lasciare al mondo un’ultima performance: un film concerto i cui protagonisti fossero soltanto lui e il pianoforte.

Ryuichi Sak amoto _ Opus_©️ 2022 Kab Inc.

Curati da Sakamoto stesso e presentati nell’ordine da lui deciso, i venti pezzi che si ascoltano narrano una vita per la musica senza ricorrere alle parole. La scaletta copre l’intera carriera dell’artista, dal periodo da popstar con la Yellow Magic Orchestra alle magnifiche colonne sonore dei film di Bertolucci, alla musica del suo ultimo album contemplativo «12».

Girato in uno spazio intimo che conosceva bene, circondato dai suoi più fidati collaboratori, Sakamoto ha scelto di mettere la propria anima a nudo attraverso la musica, sapendo bene che sarebbe potuta essere l’ultima occasione, quale poi è stata questo film: il canto del cigno di un grande maestro.

«Memore della fascinazione di mio padre per il tempo, ho voluto evocare visivamente il trascorrere delle ore nel corso di un’intera giornata», spiega il regista Neo Nora, figlio dell’artista, che di quest’esperienza aveva detto: «Quando ho iniziato le riprese ero un po’ nervoso al pensiero che potesse essere l’ultima possibilità di condividere una mia performance. Per cui abbiamo registrato alcuni pezzi al giorno, con molta cura. Ed ho suonato alcuni brani masi eseguiti al pianoforte solo, come “The Wuthering Heights” e “Ichimei/Piccola felicità”. Poi ho suonato “Tong Poo” in un nuovo arrangiamento, a un ritmo più lento di quanto l’avessi mai eseguito. E mentre pensavo a questa come la mia ultima opportunità di esibirmi – aveva concluso Sakamoto – sentivo anche di essere in grado di aprirmi a nuovi orizzonti».

Info pianolab.me – 080.4301150.

Sofia Tarantino “giornalista” per un giorno

Lunedì 20 maggio, nell’auditorium dell’I.I.S.S. ”Enrico Fermi” di Lecce, si è tenuta la cerimonia di premiazione della 14esima edizione  del  concorso giornalistico ‘Giornalista per un giorno”dedicato alla memoria di Sergio Vantaggiato, scomparso nel 2007. Il concorso, organizzato da Panathlon Club in collaborazione con la Provincia di Lecce, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ordine dei Giornalisti di Puglia, ha visto tra i premiati tra i ragazzi di diversi licei di tutto il Salento, anche Sofia Tarantino del Liceo “Capece” di Maglie.

Sofia si è cimentata sulla traccia B “Lo sport è un linguaggio universale. Esso valorizza ciò che gli uomini hanno in comune; unisce e non divide. È per questo che è un veicolo di pace” .

Sofia Tarantino

Partendo da questo assunto:  “Nei momenti di competizione, gli atleti si sfidano in un terreno neutro, privo di pregiudizi o distinzioni di classe sociale, dovendo imparare a gestire le sconfitte con dignità e a  celebrare le vittorie senza arroganza

”, la giovane giornalista evidenzia alcuni esempi significativi, che esaltano pratiche positive e  invitano a riflettere su come lo sport possa essere veicolo anche per promuovere la parità di genere.  Per concludere infine con Mandela che “

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di ricongiungere le persone come poche altre cose e di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione; è più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni”.

Italo Calvino sulle note di Bach tra contrappunto e leggerezza

Associazione Giovanni Colafemmina XVII stagione concertistica

Sabato 25 maggio ad Acquaviva delle Fonti per l’associazione Colafemmina

Con Giorgio Consoli (attore), Giorgio Matteoli (flauti) e Pietro Pardino (fisarmonica)


La musica di Bach e le parole di Calvino, in un recital a cavallo tra il concerto e la lettura di alcuni brani tra i più significativi dei romanzi del grande scrittore, del quale lo scorso anno si sono celebrati i cento anni dalla nascita. È lo spettacolo dal titolo «Italo Calvino: un volo leggero e musicale tra Cosmicomiche e città invisibili» che viene proposto sabato 25 maggio, alle ore 20, nella Sala Colafemmina di Palazzo De Mari, ad Acquaviva delle Fonti, per la stagione dell’associazione Colafemmina diretta da Maurizio Matarrese. A dare vita all’evento saranno l’attore Giorgio Consoli, che proporrà letture calviniane tratte da «Le Cosmicomiche», «Le città invisibili», «Il barone rampante» e «Il sentiero dei nidi di ragno», e il duo strumentale composto da Giorgio Matteoli ai flauti dolci e Pietro Pardino alla fisarmonica, impegnati con le musiche di Johann Sebastian Bach. Perché se è vero, come diceva Calvino, che se un classico non finisce mai di dire ciò che ha da dire, allora la musica del genio di Eisenach è ineluttabilmente destinata a far parte di questa categoria.

Giorgio Mattioli

Dunque, l’universo letterario di Italo Calvino viene esplorato a partire da «Le Cosmicomiche», opera nella quale l’autore unisce i propri interessi scientifici a quelli letterari, accomunati dal bisogno perpetuo dell’uomo di conoscere e comprendere il mondo, urgenza che il grande scrittore affronta affiancando la prospettiva comica al racconto fantascientifico.

Si prosegue con «Le città invisibili», una serie di relazioni di viaggio che il visionario Marco Polo fa a Kublai Kan, imperatore malinconico dei Tartari consapevole che il suo sterminato potere conta ben poco di fronte a un mondo sempre più in rovina. Nei cinquantacinque ritratti di città immaginarie, talvolta surreali, Calvino racconta, infatti, gli intrecci dalle dimensioni profonde della società umana, al punto che tra le pagine de «Le città invisibili» è possibile ritrovarsi a osservare il mondo attuale trattando l’autore come fosse un contemporaneo.

Pietro Pardino

Negli ultimi due romanzi, «Il barone rampante» e «Il sentiero dei nidi di ragno», si va invece manifestando con più forza la componente eccentrica che caratterizza la scrittura calviniana, sempre pronta a discostarsi dalle regole comuni o dalla tradizione letteraria, da un lato con una decostruzione dell’estetica neorealistica e l’ideologia basata sulla centralità dei partiti politici, dall’altro con l’esaltazione del tipo ideale calviniano di «leggerezza» frutto della contrapposizione tra impegno ed evasione.

Pagine affidate alla sensibilità dell’attore pugliese Giorgio Consoli formatosi alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, ma anche musicista con il gruppo Leitmotiv del quale è cofondatore. Ad accompagnarlo sulle note di Bach, un duo inusuale per l’accostamento tra due strumenti, il flauto dolce e la fisarmonica, apparentemente distanti, ma che qui s’incontrano formando un perfetto connubio musicale nell’unione tra l’eleganza del primo e la completezza ritmo-armonica del secondo.

Info biglietti e prenotazioni 335.1406658 oppure 349.4775799.