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Tra i potenti d’Europa, con l’Afghanistan nel cuore

MARILÙ LUCREZIO TRA I POTENTI D’EUROPA, CON L’AFGHANISTAN NEL CUOREUNA VITA NEL GIORNALISMO: “ESSERE INVIATI È UNA MISSIONE”


Dismessi gli abiti da inviata di guerra Marilù Lucrezio ora racconta la vita politica europea dal cuore delle istituzioni. Senza però dimenticare il suo percorso e l’amore per la sua terra.

“La passione per il giornalismo è innata, nello scegliere l’università non ho mai avuto dubbi su cosa fare, mio padre era scettico, ma ha capito che non aveva altre opzioni e che il mio sogno era più forte di tutto – inizia a raccontare -. Sono andata a studiare lingue a Urbino, lì dove c’era una delle prime scuole di giornalismo. Sono sempre stata convinta della mia scelta, mai avuto dubbi. Sono andata avanti sempre senza esitazioni, affrontando tutte le difficoltà”.

La crisi dell’editoria soffiava già da allora, ciò non ha affievolito le speranze di puntare verso l’obiettivo.

“Non si riusciva a diventare giornalisti all’interno di un giornale, perché nessuna redazione permetteva un contratto di 18 mesi, versandoti i contributi e credendo in te. Le condizioni di lavoro nelle redazioni erano pessime, molti lavoravano in nero. Poi, per fortuna, sono arrivate le scuole di giornalismo e sono riuscita ad entrare in quella di Urbino, con un corso post laurea a numero chiuso – continua Lucrezio-. Lì mi sono formata ed è lì che è aumentato il mio amore per il giornalismo televisivo: da sempre sono innamorata dell’immagine, della capacità di mostrare agli altri quello che vedono i miei occhi. Negli anni di studio ho avuto grandi maestri, molti erano giornalisti della Rai, ora non ci sono più. Alla fine sono diventata professionista superando l’esame di Stato senza problemi”.

Per lei una lunga gavetta.

“Ricordo la difficoltà a entrare in Rai, in quegli anni non c’erano i concorsi e il bacino di precari da cui attingevano, e che si doveva smaltire, era molto ampio. Io ci sono entrata da stagista, grazie alla scuola di giornalismo, poi ho provato e insistito tanto per rimanere e ci stavo quasi rinunciando, cedendo a chi mi diceva che non c’era posto per me. Nel frattempo ho iniziato a lavorare per Radio Dimensione Suono, come cronista parlamentare, corrispondente dalla Camera e dal Senato. Era estate quando ho ricevuto una telefonata in cui mi si diceva che c’era un contratto di sostituzione per me in Rai. Non ci ho creduto, pensavo che fosse uno scherzo dei miei amici, che erano soliti farne. Ho messo giù dicendo che era uno scherzo di pessimo gusto – il ricordo la diverte ancora-. Poi ho fatto un giro di telefonate per capire chi avesse avuto l’idea, ma nessuno sapeva niente e mi è venuto il dubbio che quella telefonata fosse vera. Ho richiamato in Rai e ho ricevuto conferma: stavano iniziando a chiamare altre persone della lista perché avevo rinunciato. Ho chiesto scusa dicendo che pensavo fosse uno scherzo. Ero felicissima. Da quel momento ho iniziato a lavorare e mi sono sposata con la Rai, la mia vita è stata dedicata al lavoro”.

Al direttore del Gr, Paolo Ruffini, ringraziandolo, ha raccontato l’episodio.

“Mi ha scelta per il mio cv, gli era piaciuto molto, per il taglio internazionale: avevo svolto corsi all’estero e vinto delle borse di studio di giornalismo negli Stati Uniti e a Londra. Ricordo perfettamente che mi disse di non deluderlo, se avesse scoperto che avevo scritto bugie sulle mie competenze, mi avrebbe annullato il contratto – ricorda con affetto -. Non l’ho deluso e da lì ho lavorato per la radio, i tg parlamentari, il tg1 per circa otto anni, con contratti a termine. Poi, finalmente sono stata assunta. Avendo una grande passione per gli esteri, appena c’è stata occasione ho chiesto di cambiare settore e dopo aver frequentato il corso di guerra per inviati a Pavia, ho iniziato a seguire da inviata tutte le zone in conflitto: Iraq, Siria, Afghanistan. Per ogni nazione ho un ricordo molto forte, ma sono legata di più all’Afghanistan, raccontandolo per 20 anni. In guerra bisogna stare molto attenti e lì in particolar modo tutto era controllato, ricordo le trincee dalle montagne e i talebani pronti a colpire alla minima avvisaglia, anche il flash di una macchina fotografica poteva scatenarli. Si accorgevano di tutto e controllavano minuziosamente anche i social. C’erano mine dappertutto, ma quando imparavi a muoverti era più semplice, eppure sono morti tanti soldati italiani, alcuni li avevo intervistati. In Afghanistan è forte la questione femminile: in alcuni villaggi i talebani non sono mai andati via, hanno solo tagliato la barba. E le donne mi dicevano che quando gli occidentali sarebbero andati via si sarebbero vendicati, inasprendo le loro leggi”.

E guardando quello che è successo dopo, le preoccupazioni erano fondate.

“Ho seguito anche le Primavere arabe, e non dimenticherò mai il fronte in Libia con tanti ragazzi universitari, disperati. Il rischio lì era incappare in posti di blocco di soldati travestiti da ribelli che impedivano a noi giornalisti di raccontare la repressione verso i giovani. Molti colleghi sono spariti così, dai posti di blocco. Non mi sono lasciata intimidire e ho continuato a spostarmi ovunque, riuscendo anche a scoprire un traffico di esseri umani e di organi – afferma senza nascondere la forte emozione-. Per tre giorni sono rimasta nei luoghi dove gli uomini venivano radunati, come in un pollaio, prima delle partenze e ho raccontato tutto. Ho visto ragazzi pieni di speranza e le misere barche inadatte per affrontare il mare e il lungo viaggio. Ma una volta a bordo, ai trafficanti non interessa nulla della loro vita, ormai il compenso è stato incassato. Quel servizio è stato di apertura del Tg1. Esclusiva del Tg1. Quello che non avevo considerato è che lì guardano la Rai e subito i trafficanti sono venuti a cercarmi in albergo, io sono riuscita a scappare ma hanno picchiato l’autista. Questa è una cosa che mi porto dietro per la quale ho sofferto tanto. Sempre riguardo ai migranti, ho seguito anche la rotta balcanica”.

Con il Covid, i viaggi si sono interrotti e decide di fare un concorso interno per occuparsi di altro. È stata selezionata grazie anche al suo curriculum di cui è orgogliosa, e adesso è corrispondente da Bruxelles, in un contesto completamente diverso.

“La volontà di risolvere il problema della migrazione in Europa è forte, ma non è facile, non è un argomento che si scioglie facilmente. Da fuori sembra che tutto sia facile e lo pensavo anche io – spiega la giornalista -. La strada da intraprendere è lavorare insieme, così come è stato fatto per arginare la pandemia. È stato fatto un lavoro enorme e ho avuto l’onore di seguirlo, raccontando i lavori della Commissione”.

Cosa le è mancato in tutto questo girovagare?

“La mia famiglia e gli affetti sicuramente e il cibo, i sapori italiani, la parmigiana, la mozzarella pugliese, la burrata mi è mancato tutto! In tutti questi anni ho mangiato male: nelle zone di guerra il cibo scarseggia, poi sono vegetariana mentre nei luoghi arabi si mangia molta carne, andavo avanti a merendine e crackers. A Bruxelles, il mio ristorante preferito è quello della cucina pugliese, nessun paese al mondo e nessuna regione è così ricca di sapori”.

Afferma di aver ereditato dal Salento la determinazione la costanza; è sostenitrice delle donne salentine definendole toste e caparbie, quando vogliono fare qualcosa l’ottengono.

“Venivo da un paesino del sud dal Salento, sconosciuto, tutti si chiedevano dove fosse Ugento e invece adesso è sulla bocca di tutti – continua -. Da donna del sud al nord non mi sono mai sentita inferiore a nessuno. Ho avuto una buona educazione e ho studiato tano nella mia vita, quello che ho fatto e ottenuto è solo per meriti”.

Ogni tanto qualche bilancio lo fa, ma ne esce sempre contenta delle scelte fatte.

“Ho perso qualcosa, non ho una famiglia, marito e figli, ma quello che ho guadagnato è la soddisfazione professionale, volevo fare la giornalista. Per chi fa l’inviata avere un fidanzato è un secondo lavoro, molto difficile per chi vive sempre con il trolley in mano. Una volta a Roma, a cena con il compagno d’allora e con degli ospiti, mi sono alzata dal tavolo per partire a Parigi, per raccontare dell’attentato dell’Isis al Bataclan. E non è stato un caso isolato. Ho interrotto vacanze e anche le feste per i miei compleanni. Io sono sempre partita, non mi sono mai fermata. La vita da inviato è piena di sacrifici ma io la vivo come una missione: do voce alle persone che non ne hanno”. E questo ripaga tutto.

Editoriale, Gioia Catamo – Marzo 2023

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La vita che diventa sempre più frenetica e la limitata disponibilità di tempo da dedicare contemporaneamente a famiglia e lavoro fanno sì che passi in secondo piano la salute.

Continua l’ambizioso progetto di conciliare la cura del corpo con il nostro mare, gli itinerari del gusto, dell’arte e dello sport, in Puglia tutto l’anno, soddisfacendo le esigenze di tutta la famiglia. L’intento è quello di coniugare i molteplici momenti che contribuiscono al benessere, ma soprattutto alla cura di noi stessi, nell’unico momento possibile: le vacanze, valorizzando le ricchezze del nostro Salento. Una vacanza per esperienze culturali, sportive e gastronomiche, offrendo  al contempo un’assistenza medica specialistica e specifici trattamenti riabilitativi per le diverse patologie o al solo fine di un recupero psico-fisico, mettendo a disposizione ambienti che concilino divertimento e riabilitazione, fornendo l’adeguata accessibilità alle persone con disabilità, dagli alloggi alla spiaggia: è questo il nostro ambizioso progetto.

E continuiamo con questo nuovo numero anche per il 2023 il nostro impegno a sostegno dell’Ambiente. Un ambiente minacciato su tutto il Pianeta. Rivolgiamo in particolare la nostra attenzione e preoccupazione  alla Puglia. Una regione  con immense ricchezze naturali, artistiche, architettoniche, culturali, con un ambiente che rischia  di essere devastato dall’abuso, dalla disattenzione, dall’incuria. Per questo proponiamo un incontro per il 18 marzo in cui cerchiamo di richiamare la attenzione su questa necessità: la Puglia da tutelare. Emergenza energetica e cambiamenti climatici. Necessità, progetti, proposte.

Siamo chiamati tutti quanti  a fare la propria parte: esperti, educatori, politici, Istituzioni. E’ un allarme continuo, ma necessario. Non abbiamo un “piano B”, scrive in uno degli articoli dell’inserto Sara Bottazzo, già dirigente scolastica con grande e lunga esperienza nel mondo della scuola. E’ in questo mondo che , lo ripetiamo, bisogna fare leva: educazione al rispetto dell’ambiente. Rivolgendosi  ai ragazzi, affinchè il messaggio chiaro e forte giunga, attraverso il loro coinvolgimento, alle famiglie. Questo è necessario. E ci proponiamo di entrare  nelle scuole con la nostra rivista “In Puglia tutto l’Anno” e gli esperti che abbiamo coinvolto, da Prisco Piscitelli, medico epidemiologo in attività presso la ASL di Lecce e vice Presidente  nazionale della SIMA (Società Italiana  di medicina Ambientale), in collaborazione con la Fondazione  CMCC (Centro Euro-Mediterraneo  sui Cambiamenti Climatici) e le Istituzioni, Comuni, Province e Regione e relativi assessorati all’Ambiente e alla Istruzione affinchè dalla constatazione  e denuncia di una emergenza climatica  e ambientale si possa passare alla necessaria e urgente tutela del nostro Pianeta e della nostra Regione.

Gioia Catamo

Pubblicato il 5 marzo 2023 alle ore 10:24

Editoriale, direttrice Ilaria Lia – marzo 2023

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Lucio Catamo

Ho avuto Maria Rosaria De Lumè come insegnante di Latino e Greco al liceo classico “Capece” di Maglie il secolo scorso. Lei giovane supplente appena laureata, noi giovani studenti affacciati alla finestra sul mondo. Un mondo pieno di incognite. In un momento di grandi cambiamenti ideali e politici. Ci ha fatto apprezzare la vita, lo studio, l’impegno civile e umano, pur con le lettere classiche. E questi valori ci hanno guidato negli anni. Ci siamo ritrovati dopo mezzo secolo a condividere con la stessa passione ed entusiasmo  gli stessi impegni sociali, come se il tempo non fosse mai passato, pur con ambiti diversi, io da medico, lei da giornalista. Tanti sogni diventati realtà da tempo, ma non per questo senza sogni. Al contrario: sempre con tanti sogni. Stesso impegno. Il segreto della permanente fanciullezza. Abbiamo dato vita a questa meravigliosa creatura che è In Puglia Tutto l’Anno: una rivista piena di cultura, di arte, di poesia, volta alla valorizzazione del nostro territorio, delle sue ricchezze naturali,  artistiche, architettoniche, enogastronomiche, professionali.  L’ impegno che la direzione di una rivista richiede è immenso. E lei è riuscita a portarlo avanti con grandi risultati, pur fra tante difficoltà e senza rinunciare al suo impegno di moglie, di madre, di nonna… e tanti altri impegni sociali, politici, religiosi… Instancabile. Oggi si fa da parte, passa il testimone, ma resta accanto,  sempre con attenzione, con qualche preoccupazione, con tanta fiducia. Non è facile farsi carico di tanto impegno. Ilaria Lia la segue da anni in questo percorso giornalistico. Prende il testimone per portarlo avanti, perseguendo gli stessi obiettivi sociali con la stessa vitalità e lo stesso impegno. Un avvicendamento utile che sosteniamo con fiducia e che ci vede già in prima linea con il prossimo incontro del 18 marzo: la Puglia da tutelare… A Ilaria i migliori auguri per questo ruolo. A Maria Rosaria  un GRAZIE immenso, mio personale e di tutti i collaboratori e lettori che da anni la seguono.

Lucio Catamo



In un mondo che corre velocemente, prendere in mano un giornale, sfogliare le sue pagine e soffermarsi su articoli e foto è come voler fermare il tempo. È quasi un lusso concedersi un momento di tregua dalle incombenze quotidiane e dedicarsi alla scoperta di nuove storie e angoli della nostra bellissima Puglia. Eppure dovrebbe essere semplice e necessario come respirare.

Nella frenesia contemporanea avere un giornale in mano significa decidere di accendere la fantasia, viaggiare nel tempo e nello spazio, riflettere sulle notizie di attualità, poter conservare, contro l’immateriale dell’online, tutto il bello che c’è in Puglia.

Ecco che significa ancora adesso proporre un cartaceo e non smettere di credere nella forza rigenerante della lettura. Da sempre convinti di questo, In Puglia Tutto l’anno, inizia il suo 2023con un cambio alla direzione, con una nuova veste, con nuovi collaboratori, ma con la stessa voglia e determinazione di raccontare luoghi e personaggi della nostra regione. Ci saranno più rubriche e spazi di approfondimento, curiosità e solleciti per la custodia e la tutela del territorio.

Ringrazio di cuore chi mi ha preceduta, la direttrice Maria Rosaria De Lumè, alla quale mi lega stima e affetto e tanti anni di lavoro condiviso. Ringrazio l’editore Lucio Catamo che mi ha dato fiducia e accolgo con affetto tutti coloro che vogliono fare parte di questa bellissima avventura.

E ringrazio tutti i lettori, i fedeli e i futuri, ricordando loro che comunque non trascureremo la parte online: nel nostro sito daremo spazio a tutte le notizie culturali e gli appuntamenti imperdibili che si susseguono quotidianamente nella nostra regione. E vi chiedo di non esitare a contattarci per farci conoscere nuove storie e suggestioni.

Vi auguro una buona lettura!

Ilaria Lia

Le previsioni marine e costiere del CMCC

Le alluvioni legate agli eventi estremi fluviali e costiere (es. mareggiate e tempeste) rappresentano una grave minaccia per le attività economiche, la società e i servizi ecosistemici. Il CMCC, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici con sede a Lecce, coordina il sistema di previsioni del mare per il servizio Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Copernicus offre servizi di informazione basati sull’osservazione satellitare della Terra e dati in situ (non spaziali), nell’ambito di questo servizio internazionale, il CMCC fornisce previsioni utili per la previsione degli eventi estremi quali le mareggiate e tempeste costiere.  In particolare, il sistema di previsioni CMCC per il Mediterraneo ha previsto con diversi giorni di anticipo le mareggiate e fenomeni di acqua alta nel nord Adriatico (come, ad esempio, i fenomeni che hanno recentemente avuto luogo nel novembre 2019 e nel dicembre 2022).

Per meglio risolvere e descrivere le dinamiche costiere, il CMCC sviluppa sistemi di previsioni costiere rilocabili, cioè che possono essere implementati laddove necessari. Attualmente questi modelli di circolazione, incluso il livello del mare, e delle onde, sono disponibili in Italia per l’Adriatico, la costa pugliese, il golfo di Taranto e le coste laziali.

Previsione della temperatura superficiale del mare per il 25 giugno 2022, prodotta il 21 giugno 2022: l’anomalia è la differenza tra la temperatura prevista e quella media; il contorno rosso scuro evidenzia dove è stata superata la soglia MHW (Marine Heat Wave, ondata di calore marino) per quel giorno.

Inoltre, anche attraverso collaborazioni con l’Arpa Emilia-Romagna, l’Università di Bari e l’agenzia regionale pugliese Asset, il CMCC ha definito una metodologia e degli strumenti modellistici integrati per stimare l’entità delle inondazioni fluviali e costiere. Tali metodologie e strumenti sono esportabili in altre regioni.

Queste previsioni marine, che sono realizzate grazie all’avanzata ricerca multidisciplinare del CMCC e all’utilizzo del suo centro di supercalcolo, tra i più potenti in Europa per lo studio dei cambiamenti climatici, sono anche il frutto di collaborazioni internazionali che dalla Puglia portano la ricerca italiana sulle previsioni marine e costiere ad essere un motore trainante della migliore ricerca scientifica internazionale.

Esempio di previsione dell’altezza e direzione delle onde nel Mar Adriatico

Uno degli esempi più recenti di queste collaborazioni internazionali che nascono per impulso del CMCC è il programma CoastPredict, un programma di ricerca nato nell’ambito del decennio delle scienze del mare promosso dall’UNESCO e che proprio questa istituzione sovranazionale ha conseguito l’adesione per le sue attività di ricerca. Sottoposte a un processo di selezione estremamente competitivo, con migliaia di progetti e contributi presentati, le Azioni approvate dall’UNESCO nel 2021 sono state scelte per la loro attenzione alle soluzioni e la loro capacità di accelerare la generazione e l’acquisizione di conoscenze sull’oceano per uno sviluppo sostenibile; per il loro uso di tecnologie innovative; per i loro sforzi transdisciplinari per co-progettare soluzioni tra scienziati e utenti della conoscenza dell’oceano; per il rispetto, attraverso le loro attività, dell’inclusività, della parità di genere, dei professionisti all’inizio della carriera e dei detentori di conoscenze indigene

CoastPredict – Observing and Predicting the Global Coastal Ocean è il programma di ricerca e di sviluppo di soluzioni che vuole “ridefinire” il concetto di oceano costiero.

CoastPredict trasformerà le scienze dell’osservazione e della previsione dell’Oceano Globale Costiero, dai bacini idrografici, incluse le scale urbane, alle acque delle profondità oceaniche. Il programma integrerà le osservazioni con i modelli numerici per produrre previsioni, dagli eventi climatici estremi alle condizioni climatiche, per gli ecosistemi marini costieri (e i servizi che forniscono), la biodiversità, co-progettando una risposta trasformativa alle esigenze della scienza e della società. CoastPredict rinnoverà il concetto di Oceano Globale Costiero, concentrandosi sulle molte caratteristiche comuni a livello mondiale, per produrre osservazioni e previsioni della variabilità naturale e dei cambiamenti indotti dall’uomo nelle aree costiere, aggiornando l’infrastruttura per lo scambio dei dati con protocolli standard.

Esempio di previsione delle aree inondate riportate in celeste chiaro oltre la linea di costa (linea nera) e nelle zone circostanti il fiume Ofanto. La linea celeste chiaro in alto a sinistra rappresenta le osservazioni e verifiche delle zone inondate lungo costa.

Il programma di ricerca CoastPredict è diretto dalla Prof. Nadia Pinardi, oceanografa di fama mondiale dell’Università di Bologna e parte del Comitato Strategico della Fondazione CMCC, mentre Giovanni Coppini, Direttore della Divisione scientifica CMCC “Ocean Predictions and Applications”, fa parte fin dalla sua prima costituzione dello Steering Group di CoastPredict.
A tutt’oggi, più di 250 fra scienziati, esperti e manager del mondo accademico, dei governi e del settore privato di 36 Paesi in tutto il mondo hanno già aderito all’iniziativa, sottoscrivendo il programma o inviando i propri commenti. Inoltre, Giovanni Coppini guida per il CMCC uno dei primi progetti operativi di CoastPredict, un progetto che porterà in Puglia, per il suo primo wiorkshop internazionale, 40 esperti, scienziati e utilizzatori di servizi di previsioni marine provenienti da tutti i continenti per analizzare lo stato dell’arte sulle previsioni e affrontare insieme una sfida epocale che coinvolge scienza, innovazione e le società umane: individuare le soluzioni per prevedere le condizioni marine vicino alle coste, lì dove il mare incontra la vita delle persone. A partire dalle sperimentazioni che sono già in atto per le coste pugliesi, la comunità internazionale si incontrerà per studiare sistemi di osservazione e previsione che saranno poi utilizzati con gli utenti e le parti interessate in aree costiere pilota in più di 20 paesi.

Esempio di previsione di circolazione del mar Adriatico

Si tratta del primo Workshop on Observing and Predicting the Global Coastal Ocean  realizzato dal Progetto PredictOnTime e porter in puglia keynote speaker di livello internazionale, sessioni interattive tra i partecipanti, per una due giorni di ricerca applicata allo sviluppo sostenibile.

In particolare, attraverso il confornto dell’esigenze delle aree costiere di tutto il mondo, PredictOnTime migliorerà i sistemi di osservazione e di previsione costiera per guidare un cambiamento trasformativo sulle modalità di previsione dell’oceano costiero globale, testando, valutando e valutando le capacità di osservazione e di modellazione. In particolare, il progetto stimolerà il confronto della comunità internazionale per produrre risultati su obiettivi specifici quali: migliorare la comprensione del funzionamento e la capacità di previsione di questo complesso oceano costiero globale, dove gli impatti del cambiamento climatico sono amplificati; contribuire all’obiettivo del Decennio dell’oceano delle Nazioni Unite migliorando la comprensione dei processi dell’area costiera utilizzando un approccio multidisciplinare e integrato, migliorare la capacità di osservazione e previsione per una migliore comprensione delle dinamiche oceaniche costiere, con particolare attenzione agli eventi di breve durata e agli eventi estremi, migliorare i sistemi di osservazione e previsione costiera nei Paesi con scarse risorse, fornendo attrezzature a basso costo e facilmente trasferibili, sistemi di previsione trasferibili e buone pratiche.

di Mauro Bonocore

Pubblicato il 5 marzo 2023 alle ore 11:27

Le trivelle minacciano il mare pugliese

Il Governo ritorna su una proposta di ricerca di idrocarburi, ma anche stavolta si è pronti a difendere il territorio

Si è ripresentato il rischio trivellazioni nei mari della Puglia, e anche stavolta la politica regionale e locale affiancata dai cittadini ha reagito per scongiurare una ricerca di carburante inutile e dannosa.

È stata l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio a chiamare a raccolta i sindaci pugliesi in due incontri, a Lecce e a Bari, per sottoscrivere con loro “Un patto per difendere il nostro mare dall’attività estrattive delle trivelle”, allo stesso tempo è riuscita a mettere insieme un team tecnico/scientifico, composto da Ferdinando Boero, Vito Felice Uricchio, direttore dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Angelo Tursi, professore ordinario di Ecologia applicata presso l’Università di Bari per analizzare i rischi che producono le trivellazioni. Attualmente la task force sta lavorando per realizzare un dossier che illustra bene quali sono i danni che le attività estrattive produrranno agli ecosistemi marini. Il lavoro verrà sottoposto ai Ministeri competenti.

Anna Grazia Maraschio, Assessora Regionale all’Ambiente Regione Puglia @ www.regione.puglia.it/

“Partiamo dai territori per creare consapevolezza – ha dichiarato l’assessora durante il primo incontro a Lecce, presso la sede della Regione – noi abbiamo abbracciato con il Pnrr la necessità di una transizione energetica che riguarda l’abbandono dei combustibili fossili per passare a fonti energetiche più sostenibili, soprattutto le rinnovabili, su cui la Puglia ha una posizione di preminenza in Italia. Le trivelle vanno contro le prescrizioni dell’Unione Europea. È una scelta che non ha senso. Una scelta dannosa.”

Nel primo incontro, nel quale “è stato messo un primo tassello per far comprendere l’inutilità, in termini energetici, e il danno, in termini ambientali, che le trivelle provocheranno alle nostre comunità pugliesi” come ha sottolineato Maraschio, hanno partecipato le associazioni del territorio e i rappresentanti degli enti locali della provincia di Brindisi e Lecce, tra cui il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e la presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone.

“Per cercare gli idrocarburi in mare si faranno delle prospezioni con gli argani, che sono una fonte di rumore fortissimo, secondi solo alle esplosioni atomiche sott’acqua e c’è un’amplissima letteratura che dice che influenzano il funzionamento degli ecosistemi. Questo per quanto riguarda le prospezioni – ha continuato durante l’incontro l’assessora -. Per quanto invece riguarda le perforazioni si esporrà a uno stress enorme le comunità che vivono sui fondali. Poi c’è il rischio di fuoriuscite di idrocarburi o altro. È altissimo il rischio di danneggiare gli ecosistemi marini e di conseguenza le comunità pugliesi che vivono e traggono la loro economia dal mare”.

Partecipato anche l’incontro tenuto a Bari, nel quale erano presenti gli amministratori delle comunità pugliesi della provincia di Bari, Foggia, Bat e Taranto, tra cui l’ex presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, il sindaco di Massafra, il sindaco di Bitetto, il sindaco di Apricena, il sindaco di Monopoli, il vicesindaco di Manfredonia, gli assessori all’ambiente di Taranto, Ginosa, Carosino, Conversano, Mola di Bari, Margherita di Savoia, l’assessore all’urbanistica del Comune di Andria e molti altri.

Intanto, anche in Consiglio regionale è stata approvata all’unanimità una mozione anti trivelle.

“Chiederò un appuntamento al ministro Gilberto Pichetto Fratin e da questi tavoli di consultazione sul territorio emergerà una linea che dovrà essere condivisa con i consiglieri regionali, partendo da una mozione anti trivelle che è già stata approvata – ha concluso l’assessora – e dai parlamentari che hanno a cuore il tema. Il territorio sia compatto, così orienteremo le scelte del Governo verso la tutela dell’ambiente e del mare”

Le dichiarazioni di Ferdinando Boero

È abbastanza peculiare che il mondo della ricerca scientifica si trovi a ripetere questioni già recepite dall’Unione Europea la transizione ecologica, che abbiamo deciso di abbracciare, prevede l’abbandono delle fonti fossili e il passaggio alle rinnovabili. Abbiamo ricevuto 209 miliardi per farlo, non certo per andare a cercare altro gas. Uno dei descrittori di buono stato ambientale della direttiva marina, che è stata recepita dal nostro Paese, riguarda l’immissione di energia, inclusa quella sonora, che non deve alterare il funzionamento degli ecosistemi. Per fare le prospezioni, necessarie all’individuazione dei giacimenti, bisogna usare gli air gun, che sono il secondo emettitore di energia sonora dopo le esplosioni atomiche. Questo va contro il descrittore numero 11 di buono stato ambientale. In più si prevede che non debbano essere alterati in modo significativo i fondali. Le trivellazioni, appunto, alterano in modo significativo i fondali. Una delle argomentazioni a favore delle trivellazioni è “tanto lo fanno già gli altri” ad esempio la Croazia. Non è un ragionamento corretto. Occorre fare le cose giuste. L’Italia è nel G7 e ha un dovere come Paese guida di dare il buon esempio. Non esistono argomentazioni per sostenere questo tipo di posizioni, né da un punto di vista normativo, né da un punto di vista ecologico, né economico. Icosti della distruzione del capitale naturale sono molto più alti dei benefici che ricaviamo trivellando ed estraendo un po’ di gas, alterando la biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi.

Le dichiarazioni di Vito Felice Uricchio

Esistono svariate opzioni e alternative possibili rispetto allo sfruttamento di gas estratto con le trivellazioni, risorsa che tra l’altro sarebbe limitata, perché le stime parlano di 32,5 miliardi di metri cubi. Un valore molto basso. Basti pensare che soltanto con il biometano ne possiamo produrre 10 miliardi l’anno ed è possibile raggiungere questi parametri in tempi brevi. Abbiamo anche altre alternative, come ad esempio la geotermia. La Regione Puglia si è dotata di una serie di impianti geotermici a bassa entalpia, i palazzi della Regione utilizzano questa tecnologia, così come anche il Cnr Irsa, che non emette nulla in termini di Co2 ed è assolutamente autonomo in termini energetici. Al contrario, le trivellazioni produrrebbero un danno certo e inutile. Realizzare tante piattaforme di estrazione per ottenere soltanto 32,5 miliardi di metri cubi, che possiamo ottenere subito con altre tecnologie, è veramente qualcosa che non ha senso. Inoltre, è contrario a quelli che sono gli obiettivi della transizione ecologica e della neutralità climatica, che dobbiamo raggiungere entro il 2050.

Paolo Di Giannantonio

Io comincio sempre facendo l’antipatico e poi così è più facile diventare simpatico. La Puglia è una bellissima regione, tutte le regioni italiane sono belle. Di fatto avete però una cosa: un’attenzione nei confronti degli altri e una natura che vi porta ad essere ospitali in modo naturale. E questo credo che sia il segreto, perché il mare bello lo trovo anche in Sardegna, o in Campania o Sicilia. Ognuna di queste regioni ha delle particolarità, ma quello che trovo in Puglia è l’accoglienza, il sorriso e quella capacità che, credo sia veramente l’elemento particolare, di entrare in sintonia con chi viene. Questo è bello, ci si sente a casa. E poi naturalmente ci sono tutti gli altri motivi a cominciare dal cibo, e poi le occasioni che ci possono essere per vedere una natura rigogliosa o per ammirare le vestigia del passato, interessantissime! A me piace molto seguire i temi legati all’archeologia, e per chi è appassionato come me può andare a Taranto, ma non solo: si è sommersi da questa gradevolissima storia del passato. Di solito si percepisce il passato come un mattone, difficile da digerire e invece visitando il museo di Taranto sono stato avvolto da una piacevolezza, che ho percepito veramente unica. E poi, sempre a Taranto, ho seguito i lavori della soprintendenza ai beni subacquei: e solo a pensarci mi sono venute in mente almeno sei altre visite da fare sotto il mare pugliese, oltre che in altri siti in superficie. Per tutte queste ragioni vengo spesso qui, considerando poi, che ci sono gli amici che sono veramente un tesoro inestimabile: ti seguono, ti vogliono far scoprire le cose e soprattutto ti fanno mangiare benissimo. Ecco, l’unica cosa che forse c’è di negativo è che quando si parte due chilogrammi in più ci sono sempre.


Paolo Di Giannantonio

Entra al Tg1 nel 1983 e per diversi anni ha condotto l’edizione delle 13.30, ma è stato soprattutto inviato speciale e la sua firma è legata ai tanti servizi nei luoghi devastati dalle guerre: la prima Guerra del Golfo, la crisi Iran-Iraq, il conflitto in Bosnia, Croazia, Kosovo e Macedonia e ancora le tensioni in Palestina, in Afghanistan. Era in Sudafrica per riportare della liberazione di Nelson Mandela e della sua elezione a presidente, negli Usa per seguire l’elezione di Bill Clinton, mentre in Polonia ha raccontato della clandestinità e poi della vittoria del leader di Solidarnosc, Lech Walesa. Sono sue, inoltre, alcune inchieste sul contrabbando (in Italia, Grecia, Albania, Montenegro e Svizzera) e sulle morti da uranio impoverito. Ha anche condotto le trasmissioni Unomattina, Italia Sera, Ore 23.

Auguri a tutti voi

“In Puglia tutto l’anno augura a tutti i lettori una buona Pasqua speciale, con le parole del grande scrittore Erri de Luca. Auguri a tutti voi!”

A Copertino torna  “La Urteddra”, seconda Pasquetta di tradizione copertinese

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Torna martedì 11 aprile, presso il Parco della Grottella di Copertino,  “La Urteddra”, seconda Pasquetta di tradizione copertinese ispirati dall’esistenza, nei giardini più tipicamente territoriali, dei cloni di melangolo, antico albero da frutto – nome scientifico Citrus aurantium – che produce arance amare chiamate in dialetto “marange”, messe in commercio durante le feste religiose primaverili.

Questi stessi frutti  venivano utilizzati anche in occasione della Festa della Grottella, appunto, quando le “marange” venivano acquistate e utilizzate anche per abbellire gli ambienti (con i “campanari”). Un frutto insomma molto apprezzato, anche per la sua lentezza di produzione: “Marangia, marangia, ci la chianta no la mangia”, si diceva in dialetto. 

E così anche quest’anno la Festa, organizzata dall’Amministrazione comunale di Copertino e dai Frati minori conventuali presso il Santuario, offrirà la possibilità di acquistare “marange”, “palummeddre”, “cumete”, e “trenule”, ma anche di rilassarsi e divertirsi grazie all’area picnic, alle giostre, al luna park e ai momenti musicali, quest’anno a cura, dalle 20 in poi, di “Salento pizzica e tarante” (con Leonardo Cordella, Giuseppe Astore, Antonio De Marianis, Elia Dell’Anna, Gioele Nuzzo) e in successione del gruppo guidato dal cantante Enzo Petrachi

(con Edoardo D’Ambrosio, Marco Mariano, Mario Esposito, Michele Russo, Salvatore Costantini, Emanuele Calvosa). 

Ma non è finita qui. Uno degli elementi caratterizzanti della festa di quest’anno saranno gli aquiloni grazie allo slogan “Cumete” sul prato e nel cielo ti la Urteddra”, e per questo il Comune di Copertino invita tutti i ragazzi dai 9 ai 13 a partecipare alla giornata con il proprio aquilone, magari costruito appunto grazie ai laboratori gestiti dagli operatori volontari presso la Biblioteca comunale, dove sarà possibile realizzare il proprio aquilone tutti i giorni dalle 16 alle 18. Saranno premiati (grazie alla generosità della cartapestaia Mina Natali) quello più originale e quello che vola più alto. Per partecipare ai laboratori basta inviare un messaggio al numero Whatsapp 389.7609168 entro il 7 aprile.  

Ricco anche il programma religioso della giornata, che vedrà al Santuario messe alle 7.30, alle 9 (presieduta da monsignor Fernando Filograna, vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli), alle 10.30, alle 12, alle 17, alle 18.30, alle 20.

 

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Nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce nuovo appuntamento con il progetto “Teatri a Sud”

Nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce proseguono gli appuntamenti del progetto “Teatri a Sud“, ideato e promosso da Astràgali Teatro con il sostegno di Ministero della CulturaRegione Puglia e Comune di San Cesario di LecceMercoledì 5 aprile (ore 20:30 – ingresso 5 euro) la compagnia barese Diaghilev proporrà “Decameron” di Giovanni Boccaccio diretto e interpretato da Paolo Panaro. Il Decamerone o Decameron, dal greco antico déka, “dieci” e hēméra, “giorno”, con il significato di “dieci giorni”, raccolta di cento novelle, è uno dei grandi capolavori letterari del XIV secolo. Siamo nell’anno 1348. A Firenze, la più ricca e potente città d’Europa, infuria la peste nera. Per sfuggire al morbo, sette donne e tre uomini si rifugiano in una villa lontano dalla città e, per distrarsi dai luttuosi eventi, ognuno di loro, per dieci giorni, racconterà una storia al giorno. Una convivenza scandita dalla narrazione di novelle, con argomenti sia morali che dilettevoli. All’interno di una molteplicità di argomenti, ambienti, personaggi e toni, in un eccellente gioco di simmetrie, si possono individuare, come centrali, alcune tematiche preferite del Boccaccio, quali la fortuna, l’ingegno, la cortesia, l’amore, ma anche la beffa, le peripezie. Fortuna e Natura, vere ministre del mondo, sono alla base della concezione morale del Decameron. L’amore per Boccaccio è una forza insopprimibile, motivo di diletto ma anche di dolore, che agisce nei più diversi strati sociali e per questo spesso si scontra con pregiudizi culturali e di costume. La virtù in questo contesto non è mortificazione dell’istinto, bensì capacità di appagare e dominare gli impulsi naturali. Varietà e compostezza, assicurano un’equilibrata compattezza a un’opera dominata da un’intelligenza complessa e coltissima, capace di fondere il nuovo e la tradizione. Raccontare storie in tempo di epidemia è sicuramente un modo efficace per esorcizzare il pericolo del flagello e per rilanciare la speranza nei confronti della vita. Giovanni Boccaccio con il Decameron, ci fa capire quanto la parola e l’ascolto siano gli unici rimedi per ridare luce dopo il buio della catastrofe. La segregazione forzata a cui i giovani si sottopongono per evitare l’orrore della pestilenza, li esorta a una frenetica attività inventiva come antidoto alla paura, all’uso della fantasia e della creatività comerito catartico e liberatorio. Immerso nell’orrendo scenario dell’apocalisse, Boccaccio concepisce un capolavoro sublime che diventa un esempio e un monito: fino a quando qualcuno continuerà a ‘raccontare’ il mondo sarà salvo. Info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org.

 

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Polo biblio-museale di Lecce e Fondazione Sylva insieme per la campagna di raccolta fondi “Aiutiamo il bosco ad andare un po’ più in là”

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Il Polo biblio-museale di Lecce avvia una collaborazione con la Fondazione Sylva e lancia la campagna di raccolta fondi “Aiutiamo il bosco ad andare un po’ più in là”, dedicata ai temi della sostenibilità e della riforestazione dei terreni distrutti dal dramma della Xylella.

I luoghi della cultura confermano la propria vocazione di spazi di coesione sociale, perciò il Polo promuove questa speciale collaborazione con Sylva per una raccolta fondi per la riforestazione del Salento nei terreni di proprietà della Provincia di Lecce, a Minervino di Lecce e in altri comuni.

Durante l’incontro saranno illustrate anche le modalità per le donazioni e l’impegno di Arif Agenzia regionale attività irrigue e forestali per le aree verdi del Museo Castromediano

Marco Paschetta, disegnatore di fama nazionale, ha disegnato “Vanda la Ghianda”, mascotte dell’intero progetto animata da Felix in un video che sarà proiettato durante l’incontro nel corner permanente che il Museo Castromediano ha allestito per sostenere la Campagna.

Il Polo biblio-museale di Lecce continua a riflettere sui temi della sostenibilità ma anche del ruolo attivo e militante delle istituzioni museali verso le emergenze del presente (non a caso per due anni abbiamo ospitato nei nostri spazi un centro vaccinale Covid-19) coinvolgendo il Museo Castromediano, la Biblioteca Bernardini, Palazzo Comi di Lucugnano e tutte le associazioni che in questi anni hanno abitato e continuano a vivere costantemente con la propria progettualità queste realtà. Questo impegno adesso dovrà concretizzarsi ulteriormente con una vera e propria raccolta fondi che sarà lanciata il 5 aprile alle ore 10.30. Il Polo si schiera così al fianco delle realtà locali che operano con le loro mani sul territorio. L’incontro è aperto a scolaresche ma anche alle associazioni e agli ordini professionali interessati: Ordine Agronomi, Arif, Orto Botanico di Lecce, CoopAlleanza 3.0, WWF, Legambiente, ManuManu Riforesta, CleanUp, OlivaMi e La Cutura.

 

Si può donare presso il Museo Castromediano o

Via Paypal a

info@fondazionesylva.com 

o tramite bonifico bancario  all’IBAN IT92L030690906100000178539

CAUSALE: Vanda La Ghianda

Con le donazioni provenienti dall’iniziativa del Polo Biblio-Museale, la Fondazione Sylva implementerà i suoi progetti di riforestazione e rinaturalizzazione in aree che saranno di volta in volta individuate in collaborazione con la Provincia di Lecce. Numerosi i progetti di riforestazione portati avanti da Fondazione Sylva nel Salento: Minervino, Specchia, Monteroni di Lecce, Uggiano la Chiesa, Torre Guaceto. La Fondazione, inolte, collaborerà con il Polo Biblio-Museale mettendo a disposizione le proprie competenze in ambito agro-forestale e di comunicazione per lo sviluppo della campagna di comunicazione. La Fondazione Sylva periodicamente condividerà con il Polo Biblio-Museale di Lecce notizie riguardanti il totale delle donazioni raccolte grazie alla collaborazione oggetto di questo accordo, la dislocazione dei terreni che saranno interessati da riforestazione ed i relativi progetti forestali sviluppati.

Agenda dell’incontro

ore 10.30

Saluti istituzionali

  • Loredana Capone, vice presidente del Consiglio regionale di Puglia;
  • Carlo Salvemini, sindaco di Lecce;
  • Fabiana Cicirillo, assessore alla cultura, Comune di Lecce;
  • Grazia Di Bari, Consigliere regionale con delega alla cultura;
  • Aldo Patruno, Direttore generale del Dipartimento, Turismo, Economia della cultura e valorizzazione del territorio, Regione Puglia;
  • Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Puglia;
  • Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce;
  • Luigi De Vecchi, Presidente di Fondazione Sylva;

“Regione, Provincia e Fondazione Sylva: un accordo per riforestare il Salento”

  • Fabio Ippolito, agronomo e paesaggista

“Storia passata e futura dei boschi del Salento”.

  • Luigi De Luca, Presentazione della campagna di comunicazione “Aiutiamo il bosco ad andare un po’ più in là”.

ore 11.30

Proiezione della prima parte del video di lancio realizzato da Passouno

Proiezione del video animato “Vanda la Ghianda” (M. Paschetta / Feliz)

  • Marco Paschetta: 

Come nasce un seme

Proiezione della seconda parte del video di lancio realizzato da Passouno con le modalità di donazione.

ore 12.00

Chiusura della presentazione e visita alla postazione dedicata al piano terra.

  • La Fondazione Sylva.
  • Fondazione Sylva è un ente no-profit nato nel marzo 2021 con lo scopo di attivare processi di sviluppo territoriale e di rigenerazione ambientale, la cui attività principale è quella di riforestare e portare a rinaturalizzazione aree marginali, abbandonate o colpite da Xylella Fastidiosa, attraverso l’impianto di specie autoctone arboree e arbustive. Per perseguire al meglio il proprio obiettivo generale, la Fondazione porta inoltre avanti attività formative attraverso progetti di educazione non formale rivolti a studenti e docenti delle scuole del territorio e attività di sensibilizzazione, attraverso la promozione di progetti artistico-culturali che possano sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di prendersi cura dell’ambiente e della natura;
  • Il Museo Castromediano di Lecce fa parte del progetto di ricerca Musei Integrati per la Sostenibilità finalizzato alla promozione di progetti di ricerca in attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile – SNSVS. Il progetto vuole indagare gli ambiti e posizionare i musei quali piattaforme civiche e culturali per leggere e promuovere le strategie di sviluppo sostenibile nazionali e regionali e di favorirne l’attuazione a livello locale in modo riconosciuto e sistematizzato. L’obiettivo principale è stabilire come i Musei e gli enti culturali assimilabili possono dare un contributo per gli Obiettivi di sviluppo SDGs e lo Sviluppo locale sostenibile. I musei, operando in stretta relazione con enti e cittadini anche come “museo diffuso” contribuiscono alla conoscenza e al perseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo SDGs, integrandosi in modo attivo con le Agende Urbane per lo Sviluppo locale.

 

Ingresso libero

info: direzionepolobibliomuseale.lecce@regione.puglia.it- (+39) 0832 373561

 

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