Ancora bisogna aspettare qualche settimana per avere un quadro esauriente della stagione che ci stiamo lasciando alle spalle. Dati esatti, statistiche, numeri, confronti tradurranno in cifre quelle che sono le per- cezioni che abbiamo avuto, ci saranno valutazioni tecniche e politiche, nasceranno nuove strategie, progetti,
proiezioni per il prossimo anno. E mentre faremo le dovute riflessioni, incroceremo le dita sperando che il fattore C, che per due anni ha rivoluzionato le nostre vite, sia per sempre debellato e ormai un ricordo.
Intanto possiamo dirlo, senza cadere in trappole retoriche, che ce l’abbiamo fatta, anche al di là delle aspetta- tive. È quanto si ricava dai tre qualificati interventi che pubblichiamo di seguito. L’ampio orizzonte regionale di Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, e di Francesco Caizzi, Presidente regionale e vicepresidente nazionale di Federalberghi, trova riscontro nel report salentino di Giovanni Serafino, Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Lecce.
Certo, come succede regolarmente, qualcuno dirà che si poteva fare meglio, che ci sono errori da correggere, che non bisogna dare per scontato che i flussi turistici verso la Puglia vadano sempre nella direzione di un costante incremento. Ma la soluzione è tra le righe, è necessario solo prenderne coscienza. I termini cultura e turismo sono già declinati insieme nelle innumerevoli manifestazioni che hanno animato questa estate. Da soli non bastano? Certamente. La stagione estiva è ancora troppo corta ed è urgente dare sostanza ai processi di destagionalizzazione? Da anni si sta lavorando in questo senso.
Si può ancora correggere il tiro, ma la strada è tracciata, bisogna guardare avanti tenendosi ugualmente lon- tani da facili trionfalismi e da lacrimevoli piagnistei. Che ognuno, nel proprio ambito, faccia la sua parte.
Maria Rosaria De Lumé