Il serpentone e il basso elettrico di Michel Godard, il sax soprano di Roberto Ottaviano, il canto di Ninfa Giannuzzi, la tiorba di Luca Tarantino, i testi e la voce recitante di Anita Piscazzi si sono incontrati nel Castello Normanno-Svevo di Gioia del Colle per raccontare, proprio nel luogo del suo misterioso epilogo, la vita di Bianca Lancia, «l’unica donna che l’imperatore Federico II di Svevia abbia mai amato». Prodotto da Maurizio Bizzochetti per l’etichetta Dodicilunenella programmazione Puglia Sounds Record 2023, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei principali store online da Believe, martedì 31 ottobre esce Astrolabio Mistico. Il cd, frutto di due giorni di registrazioni nell’antica fortezza pugliese con il sound engineer Angelo Pantaleo, propone quattordici composizioni scritte e arrangiate dai quattro musicisti che, grazie alle liriche originali di Anita Piscazzi, ripercorrono questa storia d’amore tra stupor mundi e la giovane nobildonna.
«La tradizione racconta che Federico abbia incontrato Bianca (tra il 1225 e il 1230) nel corso di un giro di controllo delle città imperiali nel nord della penisola italiana. L’imperatore, invaghitosi della ragazza, volle portarla con sé al seguito di Manfredi, zio di lei e marchese di Monferrato», racconta Anita Piscazzi. «La famiglia Lancia di origini piemontesi, si sarebbe trasferita al sud dopo l’incontro tra i due. Non potendo convolare a giuste nozze, perché l’imperatore era già sposato con Isabella d’Inghilterra, terza moglie imposta dal papa Gregorio IX per ragioni di stato, i due mantennero una relazione clandestina ma tutt’altro che segreta, tanto che da essa nacquero tre figli: Costanza (1230 -1307), Manfredi (1232 – 1266), ultimo sovrano della dinastia sveva del Regno di Sicilia, e Violante (1233-1264). Secondo una leggenda che ci è stata tramandata dal cronista Bonaventura da Lama, durante la gravidanza del secondo genito Manfredi, Federico per gelosia e per sospetto di tradimento di lei con un paggio, tenne rinchiusa Bianca in una delle torri del castello di Gioia del Colle», prosegue. «La sensibile principessa non poté resistere all’umiliazione, tant’è che vinta dal dolore, si tagliò i seni, come prova d’amore e di fedeltà, li inviò all’imperatore su di un vassoio assieme al neonato». La donna supplicò poi il sovrano di sposarla in articulo mortis per la salvezza della sua anima. Ogni notte, dal giorno della sua morte, nella “Torre dell’imperatrice” del Castello, si avverte un flebile e straziante pianto. «È il lamento di Bianca offesa che protesta in eterno la sua innocenza, proprio come è eterna la misura del tempo di un astrolabio, simbolo di morte e di rinascita perenne».
L’etichetta pugliese Dodicilune è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di quasi 350 produzioni discografiche (cd, vinili, dvd) di artisti italiani e stranieri. Grazie a Ird e Believe i dischi sono distribuiti in Italia e all’estero nei migliori negozi di musica, nelle principali catene (Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Mondadori, Melbookstore) e su 60 piattaforme di download/streaming digitale in circa 80 paesi in tutto il mondo (iTunes, Spotify, Deezer, AppleMusic, Amazon, Qobuz, Tidal).
Operazione finanziata a valere su Fondo Speciale cultura – Calendario unico regionale 2023
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