49° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA
Martina Franca (TA) | dal 18 luglio al 6 agosto 2023
La Fondazione Paolo Grassi e il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca annunciano l’assegnazione del Premio giornalistico “Lorenzo e Pasquale D’Arcangelo” a Dinko Fabris. La sua instancabile opera di divulgazione a mezzo stampa, oltre che scientifica, dell’immensa eredità del teatro musicale italiano, e in particolare della Scuola napoletana, dal 1400 all’Ottocento, è stata preziosa fonte di stimolo ai fini di una nuova comprensione della ricchezza e dell’importanza di tale repertorio, tra gli ambiti musicali maggiormente valorizzati dalla programmazione del Festival della Valle d’Itria lungo i suoi quasi cinquant’anni di storia.
Il Premio sarà consegnato domani, mercoledì 2 agosto, dal Presidente della Fondazione Paolo Grassi, Avv. Michele Punzi, alle ore 19.00 presso il Park Hotel San Michele di Martina Franca.
Dinko Fabris (Bari 1958) è uno dei musicologi italiani più conosciuti nel mondo. Dopo gli studi al Conservatorio e all’Università di Bari, si è diplomato in liuto e musica antica al Conservatorio di Verona e specializzato in musicologia all’Università di Bologna, ottenendo il suo Dottorato di Ricerca (PhD) all’Università di Londra. Dopo aver insegnato dal 1982 nei Conservatori di Pesaro, Bari e Napoli, ha ottenuto l’Abilitazione Scientifica Nazionale come professore di I fascia e dal 2018 insegna all’Università della Basilicata a Matera e Potenza. Professore onorario dell’Università di Melbourne dal 2004, dal settembre 2022 è anche professore ordinario di Performance della Musica Antica Storicamente Informata nei corsi dottorali ACPA dell’Università di Leiden in Olanda, dove è subentrato a Ton Koopman.
È membro dei comitati di importanti istituti di ricerca quali Academia Europaea, Pontificio Consiglio per la Cultura in Vaticano, Centre des Musiques Arabes et Méditerranéennes di Tunisi, Biblioteca Lang della Fondation Royaumont di Parigi, Fondazione Levi di Venezia ed è stato nominato “grande esperto” per la valutazione dell’Alta Formazione Artistica e Musicale dell’Agenzia ANVUR.
Fa parte dei comitati scientifici di edizioni critiche come: Opere di Andrea Gabrieli (Fondazione Cini-Ricordi), Monumentos de la Musica Espanola (Barcellona), Monumenta Musicae Slovenae (Lubiana), Corpus des Luthistes (Centre Etudes Superieures de la Renaissance di Tours), Opere di Francesco Cavalli e la nuova Edizione delle Opere di Gesualdo da Venosa (Bärenreiter Verlag) di quest’ultima anche come co-editore generale. Membro delle Commissioni internazionali dei repertori di ricerca RILM e RISM, è stato il primo italiano eletto Presidente della International Musicological Society (2012–2017), società di cui è oggi past-president e coordinatore dei gruppi di studio “Mediterranean Music Studies” e “History of the IMS”.
Le sue circa 180 pubblicazioni scientifiche includono edizioni critiche e monografie come il libro in inglese Music in Seventeenth-Century Naples (Ashgate 2007; ristampato da Rootledge nel 2016) e Partenope da Sirena a Regina. Il mito musicale di Napoli (Cafagna 2016). Giornalista pubblicista dal 1981, collabora con “Il Giornale della Musica”, Radio3 Rai e con “Repubblica” nelle sedi di Bari e Napoli, e occasionalmente con riviste internazionali e radio-tv (in particolare BBC e ARTE).
Fin dall’inizio della sua carriera musicologica Dinko Fabris ha collaborato strettamente con i maggiori gruppi italiani ed europei specializzati nella musica antica, in particolare dal 1987 con la Cappella della Pietà dei Turchini (rinominata nel 2016 Cappella Neapolitana) fondata e diretta da Antonio Florio, e inoltre Micrologus, Mara Galassi, Europa Galante di Fabio Biondi, Concerto Soave, Musica Ficta Copenhagen e altri. Dal 2017 è direttore artistico del Festival barocco Duni di Matera, membro del REMA (Reseau Européen des Festival de Musique Ancienne).
Negli anni 1996-2000 è stato direttore artistico dell’allora Teatro di Tradizione Petruzzelli di Bari, in attesa della ricostruzione della sala incendiata, producendo tra l’altro nel Castello di Bari quattro prime esecuzioni moderne di capolavori dell’opera napoletana del Sei e Settecento poi incise in dischi. È inoltre membro del consiglio artistico della Associazione Scarlatti di Napoli.
Dall’aprile 2020, in piena pandemia di Covid-19, è stato invitato a dirigere il Dipartimento di ricerca editoria e comunicazione del Teatro di San Carlo di Napoli, dove è anche responsabile del museo Memus del Teatro e dove continua a svolgere la sua attività di musicologo, convinto sostenitore del fertile dialogo con gli interpreti e della alta divulgazione portata ad un pubblico sempre più vasto.
PREMIO GIORNALISTICO
“LORENZO E PASQUALE D’ARCANGELO”
Il premio giornalistico “Lorenzo e Pasquale D’Arcangelo” ricorre ogni anno dal 1995 in concomitanza del Festival della Valle d’Itria e va al critico che ha saputo meglio raccontare la manifestazione nella precedente edizione, attraverso i suoi articoli e i servizi giornalistici. L’albo del premio, dedicato a Lorenzo D’Arcangelo, giornalista martinese e motore determinante per la crescita e il consolidamento del Festival, comprende nomi importanti del giornalismo musicale nazionale e internazionale.
Albo del Premio
1995 Giovanni Carli Ballola «L’Espresso»
1996 Franco Chieco «La Gazzetta del Mezzogiorno»
1997 Angelo Foletto «la Repubblica»
1998 Paolo Isotta «Corriere della Sera»
1999 Antonio Rossano, inviato di RaiTre
2000 Giorgio Gualerzi «Famiglia Cristiana» e «L’Opera»
2001 Alberto Mattioli «Il Giorno»
2002 Geerd Heisen «Orpheus Oper International»
2003 Sabino Lenoci «L’Opera»
2004 Sandro Cappelletto «La Stampa»
2005 Duilio Courir «Amadeus»
2006 Antonio Francisco Rosado «Opera Actual»
2007 Ash Khadekar «Opera Now»
2008 Giancarlo Landini «L’Opera»
2009 Nicola Sbisà «La Gazzetta del Mezzogiorno»
2010 Carla Moreni «Il Sole 24 Ore»
2011 Elvio Giudici «Il Giorno», «Il Resto del Carlino»
2012 Josè Minervini «Corriere del Giorno»
2013 Francesca Nesler «La Musica di Rai Tre»
2014 Costantino Foschini, Rai «Tgr Puglia»
2015 Robert Quitta «Die Bühne»
2016 Gabriella Fumarola «Avvenire»
2017 Nicola Pedone, Rai Radio 3
2018 Fiorella Sassanelli «la Repubblica»
2019 Fabio Cappelli «RaiNews24»
2020 Susanna Franchi «Giornale della musica»
2021 Manuel Brug «Die Welt»
2022 Paolo Di Nicola «Radio Vaticana»
2023 Dinko Fabris «Repubblica»