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Salute e Turismo nel Salento. Editoriale dicembre 2021

La vita che diventa sempre più frenetica e la limitata disponibilità di tempo da dedicare contemporaneamente a famiglia e a lavoro, fanno sì che passi in secondo piano la salute. 

Riprendiamo con questo numero di Puglia Tutto l’Anno la rubrica dedicata alla salute, gestita da Medinforma, con l’ambizioso progetto di conciliare la cura del corpo con il nostro mare, gli itinerari del gusto, dell’arte e dello sport, soddisfacendo le esigenze di tutta la famiglia. L’intento è quello di coniugare i molteplici momenti che contribuiscono al benessere, ma soprattutto alla cura di noi stessi, nell’unico momento possibile: le vacanze, valorizzando le ricchezze del nostro Salento.

Una vacanza per esperienze culturali, sportive e gastronomiche offrendo al contempo un’assistenza medica specialistica e specifici trattamenti riabilitativi per le diverse patologie o al solo fine di recupero psico-fisico, mettendo a disposizione ambienti che concilino divertimento e riabilitazione, fornendo l’adeguata accessibilità alle persone con disabilità, dagli alloggi alla spiaggia: è questo il nostro ambizioso progetto. Questa pandemia ha però rallentato queste ambizioni,  il flusso turistico è rallentato o procrastinato, anche se la Puglia è sempre e comunque tra le mete più ambite da coppie, famiglie e gruppi di amici.Il nostro obiettivo di coinvolgere le famiglie, che vivono oggi ancora uno stato di incertezza, passa attraverso la loro disponibilità. Questa pandemia ha infatti determinato ansie, preoccupazioni, incertezze e difficoltà economiche, tutti elementi  che hanno inciso negativamente sulle scelte riproduttive delle coppie. Stiamo assistendo a un progressivo decremento demografico, già preoccupante negli ultimi dieci anni, ma drammatico negli ultimi due, con un minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia, e un massimo storico di decessi dalla seconda guerra mondiale. Le cifre: 400.000 bambini in un anno, 16.000 nascite in meno rispetto al 2019. L’Italia ha il primato della denatalità tra i Paesi della UE. Il tasso di fecondità è sceso a 1,24 figli per donna, con un tasso di 1,17 nel meridione. Se a questa situazione aggiungiamo la migrazione dei giovani che non trovano lavoro, che non hanno certezze nella loro città natale, possiamo concludere che siamo destinati a essere una popolazione di vecchi, e, se da un lato offriamo un turismo sostenibile, dall’altro dobbiamo preoccuparci della popolazione locale, elemento fondamentale per la cultura e la tradizione del paese.

Gioia Catamo

Ospitiamo in questa rubrica sul tema denatalità le considerazioni del professor Giancarlo Blangiardo, Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, e di esperti di demografia come la Professoressa Sabrina Maggio dell’Università del Salento.Se da un lato consideriamo l’impossibilità di procreare a fronte di incertezze economiche e sociali, dall’altro ci sono invece coppie che, pur volendo, hanno difficoltà ad avere figli: per questo motivo abbiamo posto alcune domande alla professoressa Eleonora Porcu dell’Università di Bologna del Dipartimento scienze mediche e chirurgiche. Concludiamo la rubrica presentando il libro di un conterraneo, pediatra, che della sua specializzazione in chirurgia pediatrica, prevalentemente urologica,  ha fatto una missione con impegni in Vietnam… Con lui abbiamo avviato qualche anno fa il Progetto Salute e Turismo nel Salento, cercando di valorizzare la Sanità locale e dei medici originari del Salento, ma formati e affermati in altre realtà, con l’obiettivo di un loro coinvolgimento per una crescita culturale ed economica del territorio, senza purtroppo l’attenzione necessaria, fino ad oggi. Speriamo in un futuro migliore.

di Gioia Catamo

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