Colori intensi vivaci, profumi floreali, fruttati, vinosi e tannini delicati: ecco il biglietto da visita del vino novello. La sua semplicità e piacevolezza è dovuta al metodo di produzione che si chiama “Macerazione carbonica”. Questa fase si svolge prima della vinificazione e consiste nel porre i grappoli di uva interi dentro a vasche sature di anidrite carbonica, dove sostano per un periodo che varia dai 5 ai 10 giorni a circa 30 gradi. Questo ambiente favorisce la produzione di sostanze profumate e glicerina; componenti della buccia, insieme ai pigmenti, migrano verso la polpa. Viene così favorita una parziale fermentazione intracellulare, i lieviti vengono aggiunti successivamente e la fase della fermentazione alcolica dura dai 2 ai 4 giorni . Tutto questo ci regala un prodotto con caratteristiche di un vino equilibrato.
I vini novelli si mettono in commercio presto ma non prima del 30 ottobre dello stesso anno della vendemmia, secondo quanto disposto dal decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
In Puglia la produzione è degnamente rappresentata. Nel 2019, al XIII Salone nazionale del vino novello, la Cantina Sociale di Cisternino Upal con il novello Valle Dell’Itria Igt, ci ha regalato il primo premio come miglior vino novello d’Italia. Non stilo una classifica dei novelli di Puglia, in rappresentanza di tutti ne cito solo due: il Natio Novello IGP – Cantina San Donaci e il Cantalupi Novello IGP Salento– Conti Zecca, degni compagni di caldarroste fumanti in questo atipico autunno.
Maria Rita Pio
Pubblicato il 02 novembre 2022 ore 13:57